Continua il viaggio dei romanzi di Ruggero Pegna, tra incontri e premi. Domani a Marano Principato, il 16 maggio a Locri, il 18 a Catanzaro e Rende, il 31 a Roccabernarda
Oltre all’attività di promoter, alle prese con la programmazione dei suoi “Fatti di Musica” in tutta la Calabria, Ruggero Pegna continua a dedicarsi anche a quella di autore di diverse attualissime pubblicazioni, con presentazioni e dibattiti sui temi oggetto dei suoi romanzi.
Domani sera alle ore 19, nella Sala Convegni “C. Baccelli” di Marano Principato sarà presentato il suo romanzo “Miracolo d’Amore” (Rubbettino Editore), un libro che continua ad emozionare, in cui racconta la storia della sua improvvisa leucemia e della miracolosa guarigione “grazie al trapianto di midollo di una ragazza americana e alle preghiere e predizioni di Natuzza Evolo”, storia reale che si intreccia con quella di un condannato a morte innocente de “La penna di Donney”, romanzo nel romanzo scritto nel letto d’ospedale.
“Il successo dei libri si vede nel tempo, così mi disse l’editore Florindo Rubbettino e così è stato!”, afferma Pegna, che continua a ricevere inviti per questa pubblicazione del 2005.
“Miracolo d’Amore”, peraltro, è uno dei primi romanzi che contengono scambi di mail originali tra l’autore e coloro che, durante la degenza per la malattia, hanno voluto scrivergli parole di conforto. L’incontro è organizzato dall’Associazione “Alter Ego” in collaborazione con l’Amministrazione Comunale nell’ambito della rassegna “7 mila libri” e sarà aperto dai saluti del sindaco Pino Salerno e Lia Molinaro, assessore alla cultura. Modererà Giulio Briga. Sono previsti gli interventi di Christian Bosco, delegato alla Pubblica Istruzione, Mariateresa Buccieri, critico d’arte, e le letture di Evelina Cascardo.
Il 16 maggio Pegna sarà alle ore 10 al Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “Giuseppe Mazzini” di Locri per ricevere il “Premio Locride 2024”, giunto alla terza edizione, riconoscimento fondato dallo stesso Istituto insieme all’Associazione Brumar Editore presieduta da Bruno Panuzzo e alla “Woods The Beatles Foundation”. Il premio è assegnato ogni anno “a chi si è distinto per il proprio impegno umano e sociale verso il territorio calabro”.
Sabato 18 maggio doppio appuntamento. In mattinata alla Sala delle Culture della Provincia di Catanzaro per testimoniare all’incontro “Natuzza Evolo, una vita al servizio del prossimo” organizzato dall’Associazione “La Voce della Legalità”, presieduta da Giulia Pucci, e dal Liceo Artistico De Nobili. In serata, poi, appuntamento a Rende per ritirare il “Premio della Giuria Critica” del Concorso Letterario “Un libro amico per l’inverno” organizzato dall’Associazione Culturale Gueci, assegnato all’ultimo romanzo di Pegna dal titolo “La stanza di Adel” (Santelli Editore).
Unanime il riconoscimento della giuria del prestigioso Premio Letterario giunto alla 13° edizione a questa storia dai tratti fiabeschi che parla del delicato tema dell’ adozione, dell’essere genitori, di famiglia e figli, dell’esistenza stessa. Una storia di particolare attualità, che stride con le cronache di guerra di questi giorni, anche perché la protagonista è proprio Adeliya, una bimba russa adottata da genitori italiani, “la figlia che la cicogna sbadata aveva lasciato in un luogo lontano”.
Una storia commovente che segue la scia di consensi del precedente “Il cacciatore di meduse” (Falco Editore), che sarà discusso insieme a Miracolo d’Amore il 31 maggio al Convento di San Francesco di Roccabernarda, per iniziativa del sindaco Luigi Foresta; un romanzo attualissimo introdotto in molte scuole e inserito nel 2017 dalla World Social Agenda tra i libri consigliati agli studenti delle scuole superiori sul tema “Migranti e Diritto al Futuro”. Il libro, infatti, è stato definito un autentico romanzo di formazione, incastonato nella storia mondiale degli ultimi anni, dall’elezione di Obama, primo Presidente americano di colore, all’appello di Papa Francesco dopo l’ennesima strage di migranti del 18 aprile 2015. Una storia commovente ricca di messaggi fortissimi a favore dell’accoglienza e contro ogni forma di razzismo che, nei primi capitoli, sembra anticipare in modo ancora più forte quanto visto sul grande schermo nel film “Io Capitano”.