Continua il tour dei consorzi di bonifica calabresi
Prosegue il tour dei consorzi di bonifica regionali calabresi, finalizzato ancora una volta a capire il grado di comunicazione tra i consorzi e in modo particolare per far emergere punti di eccellenza, criticità, punti di forza e gestionali uniti a una progettazione e progettualità operative che, anche se talvolta a fatica, muovono la macchina consortile.
A riceverci questa volta il Presidente del Consorzio di bonifica integrale Bacini meridionali del cosentino Dott. Salvatore Gargiulo già al suo terzo mandato – dato indicativo di un sano modo di operare giacché questo Consorzio merita di essere annoverato tra i più importanti del territorio calabrese e certamente può essere preso a modello per tracciare un pezzo di storia di questa terra, che passa attraverso la bonifica.
Istituito con D.P.G.R. n. 27 del 12 febbraio 2010, il Consorzio può vantare una realtà operosa di soli 38 dipendenti,18 personale impiegatizio e 20 operai tra stagionali e fissi, dove la caratteristica e il cuore pulsante è l’ufficio tecnico all’interno del quale si evidenzia la presenza di un giovane team di ingegneri provenienti dall’Unical, laureati con ottimi voti e selezionati da qualificati docenti dell’Università stessa.
Siamo di fronte a un staff che svolge ogni attività tecnica senza necessità di affidamento a professionalità esterne giacché ha ricevuto uno dei massimi riconoscimenti nel segmento della progettazione, la certificazione UNI EN ISO 3001:2015 per servizi di ingegneria. Ciò ha consentito al Consorzio di diventare Organismo di Certificazione che permette di effettuare la verifica preventiva della progettazione di opere pubbliche ai fini della validazione per un importo compreso tra un milione e venti milioni di euro. E proprio la squadra tecnica ha fatto la differenza superando le tante difficoltà che sono state affrontate soprattutto durante il lungo periodo della pandemia poiché, grazie alla forza di volontà e senza mai rallentare o arrestare l’attività, “mentre tutti operavano in smart working noi siamo sempre stati qui presso la sede consortile a lavorare per dare garanzia di efficienza con la nostra presenza fissa a consorziati, produttori, lavoratori ricadenti nel distretto territoriale”.
È quanto riferiscono dagli uffici in quanto il lavoro, sotto una scrupolosa, severa seppur sempre disponibile direzione che ha operato sempre secondo criteri di efficienza, trasparenza ed economicità basandosi sul principio di sussidiarietà, non si è mai interrotto dando il proprio professionale contributo anche sulla tematica afferente l’irrigazione.
Il Consorzio infatti gestisce un sistema irriguo di grande portata con una serie di impianti che distribuiscono costantemente l’acqua, approvvigionamento fondamentale per le imprese produttive.
Il territorio di pertinenza del Consorzio abbraccia un distretto di 135.183 ettari ricadenti su 48 Comuni della provincia di Cosenza che si distingue in due zone, una prettamente di pianura e collinare in cui ricade il distretto del Mucone ed una ricadente nell’altopiano Silano.
Il distretto irriguo del Mucone prende il nome dall’omonimo fiume affluente del Crati che alimenta l’impianto stesso e si dirama in una serie di condotte per un’estensione di circa 260 km a servizio di una superficie attrezzata di circa 3.938 ettari. L’impianto ricade nei territori dei Comuni di Bisignano, Luzzi, Tarsia e Santa Sofia d’Epiro, che partendo dal Crati arriva alle ultime propaggini collinose della Sila greca.
L’area servita dall’impianto è dedita a produzioni agroalimentari tipiche con elevato valore e produzioni di qualità (DOP e IGP). In particolare, si evidenziano: Olio Extravergine di Oliva DOP “Bruzio”, Fichi di Cosenza DOP e Olio di Calabria IGP.
Considerata l’importanza di questo comprensorio irriguo, l’ufficio tecnico ha puntato ad un ammodernamento a 360 gradi provvedendo sia all’installazione di misuratori agli idranti con un progetto a valere sul PNSR di € 7.011.316,00 che al miglioramento e adeguamento dei sistemi di adduzione e delle reti di distribuzione con due progetti candidati al PNRR, che si sono posizionati sul podio della classifica Nazionale per la misura di riferimento, M2C4–Investimento 4.3. Di questi due progetti, finanziati con Decreto di concessione MIPAAF del 30.09.2022 per un importo totale di 21.316.311,62 €, attualmente sono in corso le relative procedure di gara.
Quindi un Consorzio che punta sull’utilizzo ponderato della risorsa idrica, tenendo ben a mente quelle che sono le problematiche derivanti dai cambiamenti climatici, tanto è vero che il Distretto irriguo del Mucone è anche “Green”, avendo puntato sulle energie rinnovabili. Sull’Energia solare, nel 2012 con un impianto fotovoltaico avente una produzione annua di circa 240 mila KW/h e nel 2022 sull’Energia Idroelettrica, con l’inizio dei lavori di realizzazione di una centrale idroelettrica sul fiume Mucone.
Spostandoci nell’altopiano Silano, il Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Meridionali del Cosentino gestisce 17 impianti irrigui, trasferiti nel 2012 dall’ex ARSSA, che insistono rispettivamente nel Comprensorio dell’Alto Savuto, dell’Arvo e del Neto. Questi comprensori ricadono in un territorio vasto che comprende 5.899 ettari di superficie attrezzata che prevalentemente sono dedicati alla produzione della Patata Silana IGP.Anche qui, il Consorzio si è focalizzato sul miglioramento delle reti, mediante un ulteriore progetto a valere sui fondi del PNRR su cui ad oggi c’è il finanziamento di 8 milioni di euro.
Oltre alla gestione degli impianti asserviti alle eccellenze agricole il Consorzio si distingue anche e soprattutto per la gestione di due invasi che hanno rischiato per troppo tempo di rimanere ‘cattedrali nel deserto’ e che oggi finalmente possono definirsi fiore all’occhiello dell’intera provincia cosentina. Si fa riferimento alla diga Redisole e alla diga Votturino, entrambe realizzate con i finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno e di cui se ne traccia il lungo iter necessario per la loro messa in funzione:
• La Diga di Redisole in agro del Comune di San Giovanni in Fiore, è un invaso ad uso irriguo alimentato dalle acque del Torrente Fiumarella, il cui progetto è stato redatto dall’allora ESAC (oggi ARSAC) nel 1978. I lavori dello sbarramento sono stati ultimati nel 1992 e dopo diversi soggetti Concessionari la diga viene trasferita nel 2011 al Consorzio. Per la sua messa in esercizio l’Ente procede installando le strumentazioni di controllo ed effettua tutte quelle che sono le indagini propedeutiche per le valutazioni sismiche ed idrauliche. A fine luglio del 2021 il Ministero rilascia al Consorzio l’autorizzazione agli invasi sperimentali, consentendo di invasare circa 400 mila mc che nel contempo ha portato all’inaugurare la diga e la rete irrigua sottesa nel giugno del 2022.
• La Diga Votturino in agro del Comune di Casali del Manco fu realizzata più di 50 fà dall’Opera Sila. Iniziata nel 1969 e ultimata nel 1973, l’opera ha visto l’avvio degli invasi sperimentali a partire dal marzo del 1974, ma nel 1992 a causa di perdite al piede e sulla spalla destra, il Servizio dighe ne ha ordinato lo svuotamento. Dopo un decennio trascorso inutilmente, nel 2003 la Regione Calabria è intervenuta redigendo progetti di interventi di manutenzione straordinaria della diga per poi trasferirne la gestione nonché il residuo del finanziamento in essere, nel 2011, al Consorzio competente per territorio. Attualmente il Consorzio ha appaltato il ripristino del sistema di drenaggio della diga, lavorazione propedeutica all’autorizzazione degli invasi sperimentali che dovrebbe arrivare entro la metà del corrente anno.
Al fine di rendere finalmente funzionanti i due sbarramento e le reti irrigue sottese, il Consorzio ha ottenuto un finanziamento regionale a valere sui fondi APQ “Tutela delle Acque e Gestione Integrata delle Risorse Idriche” per l’efficientamento della rete irrigua esistente sottesa con un finanziamento assentito di € 1.946.810,00.
L’intenzione del Consorzio di bonifica integrale Bacini meridionali del cosentino è di continuare a essere sempre organismo all’avanguardia: “Non si ci siamo fermati neanche durante il lockdown, perché l’agricoltura ha dei cicli ben precisi e se si facesse anche solo un giorno di sciopero si sfaserebbe tutto il sistema agroalimentare e non solo con conseguenti gravi danni anche economici per tutto il comprensorio” concludono gli operatori dello staff Gargiulo sottolineando quanto sia edificante lavorare sotto la guida di una direzione trasparente che ha sempre fatto da collante tra comuni, provincia, Regione, nonché con gli altri consorzi, ma il cui incarico terminerebbe nel 2024.
I consorzi, struttura portante e spina dorsale dell’intero territorio non solo regionale, oggi più che mai devono avere il compito di muovere le redini di una regione, la Calabria, dotata di grandi virtù troppo spesso non conosciute; da espressione solo geografica, attraverso le potenzialità delle realtà consortili deve puntare a una maggiore considerazione anche a livello nazionale, a un salto di qualità giacché possiede tutti gli strumenti – bellezze naturali, biodiversità, personale umano – per poterlo fare.
Caterina Pellegrino
Responsabile Comunicazione
per i Consorzi Regionali ANBI Calabria