Confcommercio in campo per immunizzare i commercianti
La Calabria è tornata arancione. Una piccola boccata di ossigeno per le aziende del commercio ma, è chiaro, la via per una reale riapertura passa necessariamente da un significativo miglioramento della situazione epidemiologica e, dunque, da un decisivo passo in avanti della campagna vaccinale. La diffusione dei vaccini, la disponibilità degli stessi, la capacità di somministrazione ed il pronto tracciamento assumono, infatti, un ruolo decisivo nella lotta al virus per la tutela dell’intera collettività e per favorire la ripresa delle attività sociali e lavorative in piena sicurezza.
Il Presidente Lorenzo Labate di Confcommercio è sicuro che questo sia il momento per produrre tutti gli sforzi necessari a velocizzare la vaccinazione e Confcommercio farà la sua parte per consentire di rimettere in moto al più presto la macchina dell’imprenditoria reggina. “Come Confcommercio di Reggio Calabria abbiamo manifestato la piena disponibilità a collaborare attivamente all’iniziativa di incrementare la diffusione dei vaccini favorendo la vaccinazione dei titolari e del personale delle aziende del commercio, della ristorazione e dei servizi, in conformità alle previsioni dei protocolli nazionali. L’obiettivo è quello di concorrere ad una rapida diffusione e realizzazione della campagna vaccinale attraverso il coinvolgimento del maggior numero possibile di realtà economiche”.
Labate chiarisce il ruolo di Confcommercio nella procedura di promozione della vaccinazione diretta e dell’abbattimento dei tempi di vaccinazione. “Nei giorni scorsi sono state fornite a livello nazionale le prime indicazioni per ottenere, dalle competenti Autorità, l’accesso facilitato alla campagna vaccinale contro il coronavirus, da attivare una volta terminata la copertura delle categorie prioritarie individuate per età e fragilità. Tra le varie azioni indicate per favorire la vaccinazione degli operatori economici (titolari e dipendenti) è stata prevista la possibilità di utilizzo di strutture ed organismi aziendali, al fine di favorire il più possibile la pronta esecuzione del piano d’immunizzazione. Per velocizzare questa operazione di vaccinazione agevolando le micro imprese del terziario, altrimenti impossibilitate ad accedere a questo canale, stiamo valutando l’opportunità di allestire ed attivare un “punto vaccinale” all’interno della nostra sede. In tale ottica, abbiamo attivato un’apposita rilevazione finalizzata a conoscere, nel più breve termine possibile, alcuni aspetti logistico operativi delle aziende al fine di definire la capacità di somministrazione vaccinale giornaliera/complessiva. La rilevazione ci consentirà di disporre di un quadro, anche orientativo, delle necessità di vaccinazioni”.
L’intera procedura, anche di supporto alle Aziende nella predisposizione dei Piani Aziendali diretti e di rispetto delle Indicazioni per la vaccinazione di prossima emanazione sarà costantemente monitorata e supportata, come previsto dalla vigente normativa, dal Comitato Territoriale sicurezza per il contrasto ed il contenimento della diffusione del Covid istituito in seno all’Ente Bilaterale da Confcommercio, Filcams, Fisascat e Uiltucs e coordinato dall’ing. Viviana Fedele.
Per Labate occorre mettere in campo, oggi, tutto quanto possibile per velocizzare la campagna vaccinale. “Nei luoghi dove è stata attuata la vaccinazione di massa come Israele, Gran Bretagna il tasso di diffusione del contagio è stato abbattuto drasticamente. Se, come dicono la scienza e l’esperienza, la vaccinazione è efficace occorre andare velocemente in questa direzione e Confcommercio si renderà parte attiva di questo processo per aiutare le aziende socie ad attuare i protocolli e così potere riaprire in sicurezza il più in fretta possibile. Ci stiamo attrezzando per aiutare le Aziende ed i dipendenti a programmare una forma di vaccinazione diretta poiché siamo convinti, mutuando dal passaporto vaccinale per la libertà di circolazione previsto a livello europeo, che si possano immaginare delle “aziende covid free” nei settori ristorazione, turismo, cultura, alimentari, con specifiche prerogative e vantaggi. Una intera area commerciale, una Via/Corso covid free diventerebbero (e verrebbero percepiti all’esterno) come zone sicure facilitando un reale rilancio proprio di quella area/via/corso oltreché consentire una più efficace tutela della salute collettiva”.