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Con i “Racconti, detti e mottetti dell’Aspromonte” di Agostino e Antonio Morabito a Gallina rivivono storia e tradizioni

Una piazza gremita e partecipe ha condiviso questo appuntamento culturale della fondazione Giuseppe Marino

 

«Questa storia comincia ad Armo, in una famiglia radicata su tradizioni religiose e patriarcali d’altri tempi, nei luoghi meravigliosi descritti. Qui spaziano, nel tempo e nel corso delle vicissitudini esistenziali, i racconti della fanciullezza e della gioventù. Racconti di una infanzia vissuta nei contesti di una società contadina solidale.

Un ambiente incredibile basato su valori forti del lavoro onesto, di rispetto reciproco, fratellanza e sostegno. Ci si aiutava gli uni gli altri. Si condividevano con tradizioni comunitarie forti i vari momenti della vita familiare e comunitaria. Nascite, matrimoni, malattie, partenze e morti».

Gallina, cuore dell’antica Vallata di Sant’Agata a Reggio Calabria, forte della sua storia e luogo del cuore delle famiglie Morabito e Catanese, diventa la tavolozza dove Agostino Morabito, che di recente ha compiuto 100 anni, attraverso la mano del figlio Antonio, intinge il pennello nei colori della sua memoria. Ne viene fuori un affresco di grande vivacità e profondità perchè la sua memoria familiare si intreccia con quella storica di un’epoca antica, in parte perduta. Un’epoca che questo incontro padre e figlio recupera e dona attraverso la pubblicazione “Apsias. Racconti, detti e mottetti dell’Aspromonte”, edito da Media&Books.

Il volume è stato presentato in una gremita piazza Municipio di Gallina su iniziativa della Fondazione, che quest’anno celebra i cento anni della nascita di Giuseppe Marino alla memoria del quale è intitolata.

Un incontro scandito da incursioni storiche e serenate, aneddoti e quelle sane improvvisate che solo incontri che arrivano al cuore sanno alimentare. Al tavolo con Valeria Varà, funzionaria architetta del ministero della Cultura, Enzo Vitale, presidente di fondazione Mediterranea, Santo Strati, editore e giornalista, e Antonio Marino presidente della Fondazione Giuseppe Marino, tre generazioni della famiglia Morabito: l’autore Agostino Morabito, il figlio e curatore della pubblicazione, Antonio, e anche il nipote Carlo Agostino, autore della prefazione.

«I ricordi sono tantissimi e si affollano tutti nella mia mente. Anche i sogni si accavallano e continuo a sognare tante persone che non ci sono più», scrive Agostino Morabito che nel volume racconta anche dell’adorata moglie Rosabianca Catanese. Al pubblico intervenuto per ascoltarlo dice: «Grazie di cuore per essere tutti qui».

Un incontro sentito dalla comunità che, attraverso le parole di riconoscenza espresse dal consigliere comunale Demetrio Marino che ha consegnato una targa ricordo, si è stretta al suo concittadino centenario.

«La nostra è stata una emozionante raccolta di memorie attraverso i ricordi che papà, con intatta vivacità e generosità, ancora è contento di raccontare e condividere. Il volume si arricchisce anche di fotografie d’epoca di cui siamo grati ad Antonio Gregorio Catanese. Il suo ricco archivio di immagini familiari si è rivelato uno scrigno prezioso dal quale attingere per arricchire la narrazione». Così il curatore Antonio, figlio di Agostino Morabito.

A chiudere l’incontro i contributi del presbitero e giornalista Don Antonio Denisi e del vicario generale dell’arcidiocesi Reggio Calabria-Bova, don Pasqualino Catanese.

Una piazza gremita e partecipe ha condiviso questo appuntamento culturale della fondazione Giuseppe Marino che, ancora una volta, restituisce al territorio Storia e Storie che alimentano il senso di comunità. Seguiranno altri appuntamenti promossi dalla fondazione in memoria di Giuseppe Marino, compagno di scuola e amico fraterno di Agostino Morabito e che quest’anno come lui avrebbe compiuto 100 anni. Lo stesso signor Agostino, che nel libro lo ha anche omaggiato, lo ha ricordato affettuosamente come il «Medico di tutti».

Reggio Calabria, 20 giugno 2024