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Coldiretti sui pagamenti sul PSR: sono circa 100 i milioni di euro, bloccati da algoritmi e sistemi informatici

Molinaro: la Regione mette in ginocchio gli agricoltori azzerando gli effetti sociali ed economici previsti nella programmazione

Ancora ritardi e calma piatta sui pagamenti PSR agli agricoltori. La verifica dei fatti e delle cifre – fa notare Coldiretti – dimostra che permangono inefficienze dei sistemi informatici che stanno causando un notevole stato di difficoltà finanziaria alle imprese agricole. I pagamenti dei premi PSR e della PAC per le annualità 2016 e 2017 ad oggi non corrisposti quotano la ragguardevole somma di circa 100 mln/€uro. Una prima considerazione è d’obbligo! Il “potere” amministrativo è sottomesso irrazionalmente, ad algoritmi e criteri di verifica delle misure sbagliati e incroci con altre banche dati pubbliche non funzionanti. Spacchettando poi ed entrando ancora di più nei numeri, i premi del PSR relativi a superfici e zootecnia, riguardano oltre 26mila domande per ciascuna delle annualità interessate (2016-2017). Solo nel 2016, sono state circa 9mila le domande liquidate a saldo e ancora restano da pagare circa 20 mln/Euro. Mentre per il 2017 sono state liquidati acconti per una spesa di circa il 30% del totale ammesso (circa 100 mln/€uro l’anno). Andando a leggere in profondità, emerge che la maggiore consistenza del credito, è vantato proprio dalle imprese che praticano agricoltura integrata, con coltivazioni arboree frutticole in aree a rischio erosivo e da quelle zootecniche che allevano animali a rischio di estinzione (podolica, ovi – caprini e suini autoctoni). In buona compagnia (si fa per dire!) ci sono gli allevamenti che dal 2016 hanno realizzato nuovi investimenti per innalzare il livello di benessere degli animali. Il paradosso dei mancati pagamenti per le aziende zootecniche, è che il concepito sistema di controllo e verifica dei criteri di ammissibilità dei premi (previsti dal PSR, per singola misura)automatizzato, non è in grado di decifrare la pluralità sproporzionata di indicatori e nel caso della zootecnica non acquisisce i dati dalla Banca Dati Sanitaria Nazionale. Cioè gli animali esistono, sono registrati nella Banca Dati, sono stati controllati dalle ASL, sono stati effettuati sopralluoghi aziendali, ma non si possono pagare perché il sistema automatizzato “non li vede”. E’ così difficile – chiede Coldiretti – effettuare il pagamento sulla base degli atti amministrativi, saldando quindi il 2016 ed erogando almeno il 70% del 2017? Troppa burocrazia, troppe le criticità e troppi rinvii indeterminati che penalizzano chi fa impresa, vive di agricoltura, fa sviluppo e occupazione e ha debiti da onorare. “Non è più tollerabile – accentua Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – questo stato di incertezza, di indefinitezza e anche di grande indifferenza; – continua- non stiamo chiedendo di fare i pagamenti a caso e senza soluzioni legittime che sono ampiamente giustificabili considerato anche la recuperabilità degli importi sulle annualità successive, qualora si accerti il mancato rispetto delle condizioni. Un danno insomma molto elevato che sta mettendo in ginocchio gli agricoltori e azzera gli effetti sociali ed economici previsti nella programmazione. Cosa chiediamo? Che l’Autorità di Gestione, Arcea e Dipartimento Agricoltura, si facciano carico di un provvedimento congiunto al fine di sbloccare con urgenza i pagamenti. Di provvedere a condividere e consolidare le modifiche dei criteri di verifica e controllabilità delle misure a premio risultate non funzionali, non efficienti ed in contrasto con gli esiti istruttori di ammissibilità decretati, al fine di apportare le giuste correzioni ed un concreto adeguamento del sistema di gestione e controllo quale meccanismo che dovrebbe contenere il tasso di errore ma, anche e soprattutto, garantire un maggiore livello di efficienza delle procedure necessarie all’erogazione dei fondi comunitari. Semplificazione ed automatizzazione della procedura amministrativa d’istruttoria delle domande (sia di sostegno che di pagamento) che è ormai una priorità. Ed ancora: rafforzare la sussidiarietà anche in Calabria con i Centri di Assistenza Agricola che non può restare un mero “dichiarato”. Per adesso però – ribadisce – registriamo solo incertezze, ritardi e calma piatta!

06.06.2018 Ufficio Stampa Coldiretti Calabria