Coldiretti: Il presidente Zerbi da una parte omette e dall’altra liquida incentivi

Molinaro: disattese importanti norme Statutarie che garantivano informazione e trasparenza verso i Comuni e i consorziati. Il modello democratico (si fa per dire) in voga per le decisioni al Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino di Rosarno presieduto dal barone Filippo Zerbi ancora una volta sono le delibere presidenziali, atto monocratico per eccellenza ma che si adotta in via d’urgenza. Il ricorso reiterato a tale procedura, aggira di fatto la convocazione degli organi che  devono deliberare su argomenti previsti specificatamente  dallo Statuto del Consorzio. Macroscopici ed  emblematici – riferisce Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – sono i casi ultimi dai quali emergono palesi contraddizioni: una delibera presidenziale (n°. 113/2016)  che liquida incentivi  per complessivi € 37.341,59 a due dipendenti del Consorzio, mentre gli altri dipendenti non ricevono lo stipendio da diversi mesi, e l’omissione di un preciso compito e adempimento previsto dallo Statuto all’art. 18 lett. bb) che nelle attribuzioni stabilisce che il Consiglio dei Delegati deve redigere, allo scadere del proprio mandato, una relazione tecnico-economica e finanziaria sull’attività svolta, da pubblicare nell’albo pretorio dei Comuni ricadenti nel comprensorio consortile almeno 30 giorni prima di quello fissato per la convocazione dell’Assemblea”. L’importante relazione insomma, unico caso in tanti anni di tutti i Consorzi di Bonifica della Calabria, non è stata fatta, come doveva avvenire, con l’approvazione del Consiglio dei Delegati. Questo  – continua Molinaro – denota una patologia che negli ultimi tempi il Presidente Zerbi ha aggravato, non sappiamo se per pigrizia mentale o perché afflitto da cattura cognitiva o altro ma comunque il risultato è che ha disattivato il sistema delle decisioni  collegiali in spregio allo Statuto. Una versione davvero volgare di un modo di amministrare  – conclude – che disattende precisi e obbligatori adempimenti rientranti nella sfera delle attribuzioni del Consiglio dei Delegati e in un sol colpo annulla le legittime prerogative di trasparenza e informazione nei confronti dei Comuni, dei consorziati e comunque della collettività omettendo di far  conoscere “i fatti”, con dettaglio, con cura, con rigore. Non pensiamo che pensi di sanare l’inadempimento con studi-dibattiti!