CICAS: il Super Green Pass favorisce il tracollo delle PMI e nega il diritto Costituzionale al Lavoro
Continua il grido d’allarme della CICAS, Anna Maria De Rose Coordinatrice CICAS di Cosenza e Provincia nonché Commissario per la Provincia di Crotone, afferma che il Decreto Legge del 07 gennaio 2022 n. 1, l’ultimo di una serie di decreti emessi tra Dicembre 2021 e gennaio 2022, che prevede tra l’altro l’estensione del Green Pass ad una serie di attività sino ad oggi totalmente escluse, ha sancito definitivamente il tracollo economico e finanziario di gran parte delle PMI in Italia contribuendo a negare a migliaia di italiani il diritto al lavoro sancito dalla nostra Costituzione.
Seppur si vuole tralasciare, il fatto che molti Costituzionalisti sin dalla sua nascita hanno dichiarato che il Green Pass è di fatto incostituzionale, incidendo sulle libertà fondamentali con immediate ricadute sul principio di eguaglianza (vedi osservatorio per la legalità costituzionale), non si può negare che esso incide direttamente e profondamente sulla ripresa dell’economia del nostro Paese, sancendo di fatto una netta linea di demarcazione tra l’Italia e gli altri Paesi che hanno eliminato la Tessera Verde, negli Stati Uniti la Corte Suprema USA lo ha dichiarato illegale per chi lavora, nel regno Unito sarà abolito il 26 gennaio, in Scozia e Galles già eliminato da tempo come d’altronde in Spagna.
Questi ultimi infatti avendo programmato per tempo le modalità di exit dalla Pandemia stanno già abbandonando le restrizioni imposte ed eliminando il Green Pass, mentre l’Italia al contrario con l’ultimo Decreto maschera di fatto un Lockdown, non potendo pagare i ristori alle attività che saranno maggiormente colpite a causa delle restrizioni imposte a determinate categorie di cittadini.
Green Pass e Quarantene, stanno mettendo in ginocchio il canale Ho.Re.Ca e come scrive La Verità 1.200.000 aziende devono restituire circa 83 miliardi di prestiti. Inoltre la sospensione dei lavoratori per mancato possesso di SUPER GREEN PASS determinerà un vuoto nelle aziende di figure professionali difficilmente sostituibili nell’immediato, con perdita del vantaggio competitivo delle stesse e con aggravio di costi per la formazione da effettuarsi in poco tempo e che non è sostenibile.
Il sole24ore afferma che il 62% delle rate dei prestiti previsti dalle Moratorie ancora attive non verranno saldate. I prestiti si potrebbero prorogare ma senza una deroga dell’EBA gli stessi verrebbero riclassificati dalle banche come NPL i famosi crediti deteriorati, con tutte le conseguenze per le PMI all’interno del circuito bancario, Crif e altre ghigliottine che determinerebbero di fatto la loro morte.
Ad oggi la situazione delle PMI è drammatica in quasi tutti i settori e il 90% dei sindacati siano essi datoriali che dei lavoratori sono totalmente asserviti al legislatore, venendo meno quella funzione di “protezione” agli iscritti per la quale sono vocati.
Tutelare le PMI significa tutelare i lavoratori e mai come prima di oggi le due entità sono unite da un inevitabile destino se le strategie messe in atto dal Governo non cambieranno.
Le PMI stanno inoltre implodendo schiacciate dal Caro Energia per non aver saputo programmare da chi ci ha governato negli anni passati una strategia energetica a medio lungo termine del Paese. CICAS (Confederazione imprenditori, commercianti, artigiani servizi e turismo) il 15.09.2021 aveva già denunciato con un comunicato stampa il caro energia e chiesto un tavolo permanente di discussione per un vigile controllo.
E’ di pochi giorni fa una dichiarazione di Federalimentare che afferma che “in questo momento la corsa alla sostenibilità ambientale non è sostenibile economicamente” e che nel 2022 si stima una perdita occupazionale di circa 40mila addetti.
Al contempo Bernabò Bocca presidente Federalberghi denuncia la grande crisi del settore del turismo nelle città d’arte private del turismo straniero (-71% presenze) con a rischio circa 500mila posti di lavoro e chiede un incontro urgente con i sindacati per richiedere a gran voce la proroga degli ammortizzatori sociali e l’apertura di tavoli sindacali per la riduzione del personale(sole24ore); a Roma 1 albergo su 3 è chiuso!
Non c’è più tempo è ora di cambiare passo, niente più RESTRIZIONI NIENTE PIU’GREEN PASS, SI ALLE CURE DOMICILIARI, adeguamento alla situazione delle altre nazioni, altrimenti implodendo il tessuto economico del Paese non vi sarà più nessuno a pagare tributi e tasse e nemmeno i lavoratori del pubblico impiego saranno al sicuro.
D’altronde la situazione Italiana può essere racchiusa in una dichiarazione di qualche giorno fa apparsa sul Guardian che con sguardo all’Italia afferma che nel nostro Paese “ la democrazia presto o tardi dovrà essere ripristinata, dopo la transizione affidata a un Primo Ministro tecnocrate”.
Anna Maria De Rose
Coordinatore CICAS di Cosenza e Provincia
Commissario CICAS per la Provincia di Crotone