Che questa emergenza porti del senno invece che altre parole.
In questo periodo l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 concentra ormai l’attenzione di tutti i cittadini sulle quotidiane evoluzioni dell’epidemia, i numeri dei contagi ed i tragici decessi scandiscono le ore della gente che, chiusa in casa, attende ansiosamente, tra un decreto governativo e un’ordinanza delle Autorità locali, il giorno in cui si possa tornare a uscire di casa e spostarsi liberamente.
D’altra parte il ruolo di una pubblica amministrazione è quello di programmare le attività con largo anticipo cercando di perseguire il maggior benessere collettivo possibile e di ridurre i rischi di danni sociali ed economici causati da eventi fortuiti o di forza maggiore.
Ed è a tal riguardo, che ci sono apparse fuori luogo e soprattutto fuori dalla realtà le ultime dichiarazioni dell’attuale Sindaco di Reggio Calabria (oltre naturalmente le solite uscite a vuoto dei vari rappresentanti locali) in merito alla questione legata all’aeroporto dello Stretto.
Infatti, fare delle richieste al vento come il più disinformato dei cittadini, quando negli ultimi anni abbiamo fornito al Sindaco (e non solo) molteplici occasioni per attuare delle concrete iniziative tese alla tutela dell’infrastruttura, ci sembra una gran presa in giro verso coloro che stanno mettendo l’anima per realizzare un concreto sviluppo del proprio territorio.
In particolare, come rappresentanti del Comitato pro aeroporto dello Stretto, abbiamo per mesi fatto avanti indietro presso la Sede della Città Metropolitana per la sottoscrizione di un protocollo d’intesa teso ad ottenere la pubblicazione del Piano industriale Sacal, in osservanza alle vigenti normative, affinché si potesse venire a conoscenza dei programmi di sviluppo che si intendono adottare (se vi sono).
Purtroppo l’attuale sindaco dopo la disponibilità iniziale, decise di tirarsi indietro a causa del veto posto dagli indirizzi di governo regionali e centrali.
Ma come l’attuale Sindaco, lo stesso fecero di riflesso gli altri rappresentanti del territorio che coinvolgemmo, per il timore di fare uno sgarbo istituzionale o per non creare alterazioni al meccanismo di relazioni che sorregge l’apparato amministrativo locale, un sistema che non conosce colore politico ma solo una implicita mutualità nell’assicurare la propria presenza negli uffici pubblici, enti, società e varie diramazioni.
Il risultato è che abbiamo dovuto agire verso la Sacal in via autonoma, ma lo stesso è avvenuto in altre occasioni in cui era dovere dei vari rappresentanti politici, economici e sociali, porre in essere delle determinanti azioni per la tutela dell’infrastruttura. Ne riportiamo alcune a titolo esemplificativo:
– Il 21 giugno 2017 siamo dovuti andare direttamente a Catanzaro, presso la Cittadella regionale, per fare emanare il decreto dirigenziale necessario al pagamento del debito pregresso verso la Compagnia Alitalia, poiché nei precedenti tavoli inter-istituzionali del 11 e 30 maggio, presso la Prefettura di Reggio Calabria, i rappresentanti regionali ed anche l’attuale Sindaco ci garantirono l’avvenuto saldo del debito, mentre i vertici della compagnia Alitalia, da noi contattati, ci inviarono una nota che certificò il contrario.
– Il 16 aprile 2018, abbiamo presentato un Atto di esposto presso tutte le Procure della Repubblica competenti col deposito di atti puntuali ove si sottolineano le incongruenze sulla gestione del sistema aeroportuale calabrese, tra cui spiccano le contraddizioni contenute nella relazione della commissione esaminatrice delle offerte per il bando Enac e le anomalie della relazione per chiedere gli Aiuti di Stato per l’ampliamento dell’aerostazione dell’aeroporto di Lamezia, in cui emerge un’alterazione dello scenario del sistema aeroportuale calabrese;
– Il 17 luglio 2018 abbiamo elaborato un documento articolato ai Vertici dei Dicasteri competenti (MIT e MEF), chiedendo ed ottenendo l’emanazione del Decreto interministeriale necessario per l’attuazione di qualsiasi investimento sull’aeroporto dello Stretto.
– Il 17 dicembre 2019 abbiamo ottenuto, dopo un anno di solleciti e interazioni, l’incontro con i vertici del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, avvenuto il 16 gennaio 2020, nel corso del quale vi è stata la discussione ed analisi delle proposte necessarie per perseguire l’efficienza gestionale e la valorizzazione dell’aeroporto dello Stretto, di seguito riportate:
1. La previsione dell’obbligo per i gestori delle infrastrutture aeroportuali di provvedere alla pubblicazione degli atti programmatici (Piano industriale) con indicatori e obiettivi di risultato ben definiti, pena la previsione di sanzioni progressive e commisurate alla gravità degli inadempimenti;
2. Il Riconoscimento della rilevanza strategica per l’aeroporto dello Stretto, consentito dalle vigenti normative poiché l’infrastruttura è attraversata dalla rete trans-europee di trasporto (TEN-T) e nodo di collegamento tra le Regioni Calabria e Sicilia;
3. Applicazione delle Tariffe sociali in linea con quanto riconosciuto per la Regione Sicilia, ai sensi della Legge di Bilancio 2020 (Legge n 160 del 2019), al fine di consentire la mobilità aerea per le persone disabili, gli studenti e i titolari di redditi svantaggiati;
4. Richiesta di rimodulazione ed utilizzo efficiente del finanziamento di 25 milioni di euro per la ristrutturazione dell’infrastruttura, con presentazione esemplificativa di un’idea progettuale del gruppo tecnico Falduto-Zera per la costruzione di un nuovo Terminal collegato in intermodalità con il territorio.
Ma la questione aeroporto e infrastrutture non è l’unico settore dove abbiamo riscontrato questo atteggiamento spavaldo sui giornali e timoroso negli atti istituzionali.
Nel 2016 come rappresentanti del MITI Unione del Sud, infatti, dopo aver depositato presso il Comune di Reggio Calabria, un piano di gestione integrata dei rifiuti in grado di abbattere l’emergenza ambientale e la pressione tributaria, vi è stata la discussione in commissione consiliare ma i consiglieri componenti, gli assessori e dirigenti, invece di utilizzare il supporto e le soluzioni offerte gratuitamente, hanno lasciato cadere nel silenzio il procedimento. Inoltre, nonostante nel giugno 2019 sia stata richiesta la riattivazione dell’iter, dopo una prima conferma, ancora il sopraindicato piano di gestione integrata attende una delibera.
Ritornando ai tempi odierni, invece l’attuale Sindaco di urlare alla luna ed inveire sui giornali contro le disattenzioni dei vertici ministeriali verso il nostro territorio, potrebbe iniziare a svolgere delle azioni concrete ed andare sui media dopo aver utilizzato i preposti canali istituzionali ed ottenuto delle risposte. Ad esempio potrebbe:
1. Chiedere al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti l’applicazione delle proposte contenute nel dossier che abbiamo discusso nel tavolo romano del 16 gennaio 2020
2. In caso non intervenga il Ministero, proporre il ricorso al TAR chiedendo la pubblicazione del Piano industriale Sacal, nel rispetto delle vigenti normative, riscattandosi della mancata sottoscrizione del protocollo d’intesa e del giorno in cui accettò sommessamente le dichiarazioni del presidente della società a partecipazione pubblica, Arturo De Felice, il quale nella conferenza stampa congiunta del novembre 2018 presso la Città Metropolitana, sulla convenzione di finanziamento per il co-marketing, affermò che il Piano industriale è da lui custodito e resterà chiuso nel proprio cassetto poiché non deve dare conto ai cittadini.
3. Esortare il presidente del Consiglio comunale a far rispettare i doveri della commissione consiliare compente per la conclusione del procedimento di valutazione del nostro piano di gestione integrata sui rifiuti e giungere alla relativa delibera al fine di superare le periodiche criticità del settore.
4. Visto i disagi che stanno attraversano i cittadini ed in particolare le imprese ed i professionisti, ancor più aggravati dall’emergenza Covid-19, si potrebbe spendere presso le sedi ministeriali competenti per dare attuazione alla Zona Franca Urbana per Reggio Calabria, già riconosciuta nel 2014 per la pertinente area urbana, affinché si possa ottenere un adeguato stanziamento in grado di abbattere i carichi tributari e contributivi.
Queste sono alcune delle attività utili per lo sviluppo del territorio che negli anni si sarebbero potute realizzare, anche senza accettare la nostra collaborazione, invece oggi continuare a puntare il dito sugli altri.
In ogni caso, proprio perché preferiamo sempre credere che l’attuale Sindaco sia in buona fede e forse sia solo poco considerato da coloro che siedono nei palazzi romani, nonostante alcuni siano colleghi di partito, può sempre dimostrare di tenere più al benessere dei concittadini che alle dinamiche politiche, stracciando la propria tessera di partito e prendendo le distanze da quel sistema politico-amministrativo incancrenito che sta affossando il nostro territorio in quanto mira alla compravendita di voti invece che alla qualità personali degli amministratori.
Naturalmente lo stesso principio vale per l’attuale presidente di regione e per tutti i nostri parlamentari visto che, oltre il crollo economico, la sanità, i trasporti ed i vari servizi pubblici del nostro territorio subiscono puntualmente commissariamenti e inchieste giudiziarie.
In caso contrario, consigliamo al sindaco ed agli altri esponenti politici di evitarci, almeno in questo periodo particolarmente drammatico per i cittadini, i soliti slogan propagandistici e cercare di traghettare la comunità fuori dall’emergenza con la dovuta austerità.
Per il MITI Unione del Sud, il candidato sindaco Fabio Putortì