Cgil, Cisl e Uil Calabria su Sanità: da Commissario Cotticelli ci si aspettava convocazione più ampia
Invito a dare risposte immediate alle richieste avanzate.
Carenza personale sanitario nodo essenziale per assicurare servizi ai cittadini.
Validità metodo del confronto per aprire fase nuova allo scadere del “decreto Calabria”
Lamezia Terme, 09.09.2020 – «Nella serata di martedì 8 settembre, a seguito dell’incontro delle nostre organizzazioni con il Ministro della Salute, On. Roberto Speranza, sull’emergenza Sanità nella nostra regione – dichiarano i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo – abbiamo ricevuto, da parte del Commissario per l’attuazione del Piano di rientro Dottor Cotticelli, una convocazione per il pomeriggio di oggi, mercoledì 9, al fine di “discutere della particolare situazione sanitaria della Calabria”.
La convocazione – proseguono Sposato, Russo e Biondo – prevedeva, però, la presenza di un solo rappresentante per ogni sigla sindacale, a causa delle misure anti-Covid. Ora, in considerazione del fatto che all’incontro con il Ministro hanno partecipato i Segretari regionali generali e delle categorie Medici e Funzione Pubblica, le Federazioni nazionali di categoria e le Segreterie confederali per un totale di diciotto persone, con la possibilità di un colloquio ricco e fecondo, non si comprende perché il Commissario Cotticelli non abbia inteso procedere anche in sede regionale ad una convocazione più ampia che avrebbe garantito un confronto più partecipato. Siamo certi che gli Uffici della Cittadella Regionale offrono gli spazi adeguati per assicurare il rispetto delle disposizioni anticontagio».
All’incontro con il Commissario Cotticelli hanno, dunque, partecipato i Segretari generali regionali della FP Cgil Alessandra Baldari, della Cisl FP Luciana Giordano, della Uil FPL Elio Bartoletti, i quali hanno riproposto i temi emersi nell’incontro con il Ministero Speranza.
I tre sindacalisti hanno in particolare sollevato il problema del mancato confronto con il Commissario che avrebbe, tra l’altro, dovuto svolgere in pienezza il proprio ruolo di delegato del Ministro, ad esempio sull’approvazione di atti di riorganizzazione da parte di aziende sanitarie e ospedaliere, che non hanno visto alcun coinvolgimento delle organizzazioni dei lavoratori.
Hanno poi sottolineato il tema delle stabilizzazioni e assunzioni di personale sanitario, della formazione e riqualificazione del personale e del mancato indennizzo dovuto per l’emergenza Covid, già corrisposto ai lavoratori in altre regioni. Baldari, Giordano e Bartoletti hanno quindi invitato il Commissario a dare immediate risposte alle richieste formulate.
Sulla questione del personale, intanto, intervengono ancora con una dichiarazione i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria Sposato, Russo e Biondo: «Vogliamo oggi ribadire – affermano – che nell’incontro con il Ministro è stato evidenziato il nodo cruciale della carenza del personale sanitario, nodo che deve essere assolutamente sciolto al fine di assicurare ai cittadini la fruizione del diritto alla salute.
La spesa per il personale in Calabria è ferma da anni a causa del blocco delle assunzioni. La carenza di medici e infermieri, valutata nell’ultimo decennio in oltre cinquemila unità, è la causa principale sia dell’allungamento delle liste di attesa per esami diagnostici, sia dell’emigrazione sanitaria, che costringe i pazienti ad affrontare enormi disagi nel recarsi fuori regione per farsi curare e continua tra l’altro a portare altrove risorse economiche che dovrebbero essere invece utilizzate in Calabria. La nostra regione parte, quindi, da una situazione di svantaggio e, a causa del Piano di rientro e di una gestione ragionieristica, è ferma per quanto riguarda il personale ai numeri al 2004: la media della spesa sanitaria pro capite per ogni cittadino è cresciuta nel resto d’Italia più del doppio rispetto a quella della Calabria. Anche durante l’emergenza pandemica il personale sanitario in Calabria era assolutamente sottodimensionato e le stabilizzazioni in corso non saranno sufficienti a coprire il fabbisogno. È evidente che anche su questo aspetto essenziale ci si attende dal Governo, dalla Regione e da tutti gli organi preposti una svolta significativa. Ogni discussione sulla Sanità calabrese non può prescindere dall’affrontare e risolvere questo problema.
Per noi – concludono Sposato, Russo e Biondo – rimane sempre valido il metodo del continuo confronto e del dialogo, come è emerso dall’incontro con il Ministro Speranza; un confronto che allo scadere del “decreto Calabria”, a fine ottobre, potrà far sì che si apra una fase nuova per Sistema Sanitario Regionale».