Cardeto, incontro “Sulle orme di Alan Lomax, 65 anni dopo”
“Sulle orme di Alan Lomax, 65 anni dopo”, sarà questo il tema portante della tre giorni organizzata dal Comune di Cardeto in collaborazione con il Centro Studi “Alan Lomax”, il patrocinio della Regione Calabria e il supporto di: A.C.E. (Association for Cultural Equity), Ass. ARPA, Ass. Etnopiano, Ass. Zampognari di Cardeto, Ass. Culturale Non solo corti, Ass. Il Flauto Magico.
Il primo dei tre appuntamenti si terrà sabato 18 gennaio, alle ore 18, presso l’Aula Magna della Scuola Secondaria di primo grado “E. Fermi” di Via Torrente Sant’Agata.
Il giorno dopo, domenica 19 gennaio, in programma ci saranno tre appuntamenti, (nel mattino presso il Museo della Musica Antica di Palazzo Margiotta, nel primo pomeriggio con l’intitolazione dell’area museale/espositiva di Palazzo Margiotta ad Alan Lomax e Diego Carpitella), con il momento più importante della tre giorni che si registrerà alle ore 17.00, presso l’Aula Magna della Scuola Secondaria di primo grado “E. Fermi” di Via Torrente Sant’Agata.
In quell’occasione, alla presenza di Anna Lomax Wood, (figlia dello studioso americano e presidente della Association for Cultural Equity), si terrà la cerimonia di riconsegna alla comunità di Cardeto del fondo Lomax-Carpitella.
All’incontro, che sarà coordinato da Danilo Gatto, Ass. ARPA, prenderanno parte: Crocefissa Daniela Arfuso, Sindaco di Cardeto; la stessa Anna Lomax Wood, Presidente della Association for Cultural Equity; Giorgio Adamo, Università di Roma “Tor Vergata” e Presidente del Centro Studi Alan Lomax; Sergio Bonanzinga, Università di Palermo e Segretario del Centro Studi Alan Lomax e Vito Teti, Università della Calabria, Direttore Centro Demoantropologico “R. Lombardi Satriani”.
La giornata di lunedì 20 gennaio, infine, sarà dedicata al raduno interregionale di zampogne che si terrà in Piazza Riacello di Cardeto e alla festa popolare con “Sonu a ballu”
Alan Lomax e Diego Carpitella fecero tappa a Cardeto 65 anni fa, nel corso di un mitico viaggio lungo tutta la penisola italiana alla ricerca dei suoni e dei canti popolari. Oggi quella preziosa documentazione viene restituita a coloro che l’hanno prodotta, come riconoscimento ad una grande cultura popolare.