Cantiere Calabria, nota Fai Cisl
Accogliamo con favore la convocazione di un tavolo regionale sul comparto agroalimentare.
Il confronto e l’attuazione di nuove politiche sono, infatti, gli strumenti più adeguati per tutelare le nostre risorse agroalimentari, valorizzare le bellezze naturali, promuovere il Made in Calabria, consentire l’integrazione del reddito degli agricoltori con parte del valore aggiunto conseguito nelle fasi di trasformazione e commercializzazione.
Con questa consapevolezza, dunque, ribadiamo con forza che in Calabria occorre fare sistema, mettere da parte le polemiche e lavorare alacremente per recuperare i ritardi e superare le inefficienze.
Il confronto ed il gioco di squadra è la sfida che abbiamo davanti ed il tavolo sul comparto agroalimentare è il luogo giusto per sviluppare un’approfondita analisi dei problemi, dare corpo alla concertazione con le forze sociali, definire soluzioni sostenibili, condivise ed efficaci.
Apprezziamo dunque che questa nostra impostazione sia stata condivisa anche dal dipartimento regionale e dal consigliere delegato Mauro d’Acri; naturalmente saremo vigili affinché il tutto non si trasformi in un semplice incontro e possa realmente rappresentare l’inizio di un nuovo percorso.
Il primo e fondamentale step di questo confronto dovrà essere il varo di un “Documento Strategico dell’Agricoltura Calabrese” con obiettivi chiari: tutelare gli sforzi produttivi, garantire prezzi adeguati per i prodotti agricoli e giuste retribuzioni ai lavoratori, valorizzare i prodotti Made in Calabria nei circuiti regionali della ristorazione e della grande distribuzione.
Un documento che dovrà anche evidenziare come e quanto la logistica agroalimentare sia strategica per la Calabria e la viabilità’ e le infrastrutture costituiscano elementi essenziali per la crescita economico-occupazionale e per l’aumento dell’indice di competitività.
La Fai, però, chiede al Presidente Oliverio ed al consigliere delegato Mauro D’Acri uno sforzo progettuale istituzionale ancor più ampio e cioè quello destinato ad elaborare insieme un Accordo regionale per il made in Calabria.
Un’ iniziativa che deve vedere protagonisti, tutti assieme, Istituzioni, Sindacato Confederale di categoria, Organizzazioni Professionali Agricole, Confindustria, Confcommercio e Confcooperative.
Questo è, dunque, il tempo di cambiare passo ed imprimere una decisa accelerazione con nuove politiche di sostegno al settore agroalimentare e all’agricoltura sostenibile, al lavoro e alle produzioni di qualità, al cibo sano.
Nella prospettiva indicata sarà inoltre indispensabile favorire e investire di più su temi come: la cooperazione, contrattazione di secondo livello, bilateralità, tracciabilità, lotta alla contraffazione alimentare e tutela e consumo delle eccellenze agroalimentari locali.
Inoltre la FAI, oggi, chiede un’espressa e forte tutela per il lavoro agricolo di qualità, il Governo nazionale e la Regione devono predisporre sostegni convinti e chiari nei confronti di quelle imprese che applicano i contratti e rispettano i diritti ma devono subire la concorrenza sleale e il dumping da parte di altre aziende. Pertanto chiediamo una maggiore premialita’ per i prossimi bandi PSR da prevedere a favore di quelle aziende che applicano i contratti e valorizzano la sicurezza sui luoghi di lavoro e iscrizione alla Cabina di Regia del Lavoro di Qualità in Agricoltura.
In occasione dell’iniziativa “Cantiere Calabria” chiediamo nello specifico l’attivazione della Cabina di Regia Regionale del Lavoro di Qualità in Agricoltura, già operativa a livello nazionale.
Come più volte sostenuto dal nostro Segretario della FAI Cisl, Luigi Sbarra, acquisito il risultato storico della legge sul caporalato non bisogna limitarsi solo all’aspetto della repressione ma investire nel potenziare la Rete del Lavoro Agricolo di Qualità.
In questo contesto, il Programma di Sviluppo Rurale (Psr) della Calabria è un’occasione forse irripetibile per sostenere il grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura calabrese, per i lavoratori e per le imprese.
Pensiamo all’olio ad esempio.
Siamo la seconda regione produttrice, dopo la Puglia, eppure in nostro deficit sul fronte della trasformazione e commercializzazione è così ampio.
Pensiamo anche agli agrumi, siamo tra le prime regioni produttrici eppure, anche in questo caso, la filiera è letteralmente incapace di internazionalizzazione.
Il comparto delle pesche e nettarine che occupa complessivamente oltre 2.000 ettari di superficie produttiva, con una forza lavoro occupata di migliaia di unità nelle strutture di confezionamento e nell’indotto.
Ma le ultime disastrose annate per agrumi, nettarine e pesche devono farci riflettere.
Diventa dunque fondamentale la celerità di erogazione delle misure AGEA e ARCEA di sostegno, così come diventa necessario un sostegno puntuale alle politiche di riconversione varietale che molte aziende stanno realizzando.
Ecco perché, infine, chiediamo più confronto e coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali di categoria durante la fase della programmazione del Psr, solo una visione unitaria può produrre risultati di medio e lungo raggio.
Michele Sapia
Segretario regionale Fai Cisl – Calabria