Calabria: Furgiuele, provvedimento emergenza per Scordovillo.

(ANSA) – ROMA, 19 AGO – “La situazione del campo rom di Scordovillo e’ fuori controllo. A nulla o poco e’ servito l’incontro di oltre un mese fa con le istituzioni locali, il Questore e il Prefetto, e la richiesta, su mia indicazione, da parte del presidente Spirli’ di un intervento immediato del ministro dell’Interno Lamorgese. Per questo, scaduti i termini fissati in quella riunione senza aver ricevuto alcuna ulteriore comunicazione e tantomeno un contributo da parte del Viminale, ho scritto una lettera al Prefetto di Catanzaro con la quale lo esorto ad intervenire con concretezza. Inaccettabile che i cittadini debbano continuamente subire una convivenza forzata con una sorta di enclave della illegalità diffusa all’interno della quale si consumano, fra gli altri, veri e propri crimini contro la salute”. Cosi’ in una nota Domenico Furgiuele, deputato calabrese della LEGA. “Roghi tossici che vengono appiccati in quell’area con una frequenza inaccettabile; a luglio l’ultima cappa di diossine e caligine ha reso l’aria nel centro cittadino pressoche’ irrespirabile – prosegue. Senza contare i disagi dell’ospedale Giovanni Paolo II, il quale serve un bacino di utenza di oltre 150.000 persone. Da tempo io stesso ho chiesto al Parlamento lo sgombero dell’insediamento. Il governo non puo’ restare immobile attendendo il prossimo rogo di sostanze velenose per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Bisogna agire ora. All’indomani dell’ultimo incendio, sia il presidente della Regione che io avevamo chiesto al Prefetto di attivarsi per ottenere un servizio di controllo da parte dell’esercito. Esiste la possibilita’ di un pronto impiego di un’aliquota di militari impegnati nella campagna Strade sicure per un’azione di controllo preventivo e per scoraggiare quanti, e li’ dentro sono tanti, periodicamente avvelenano la zona con roghi di sostanze tossiche. Sollecito quindi il Prefetto affinche’ si intervenga con urgenza. Ne va della salute dei lametini che continuano a non essere messi al corrente ma ad essere vittime di questi criminali”. (ANSA).

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