Bronzi da Riace l’enigma dei due guerrieri, un Portale web con App (1.0)

di Riace, almeno dal punto di vista scientifico, non sono affatto conosciuti dal grande
pubblico, forse nella convinzione tutta italica che le opere d’arte siano di per sé sufficienti per
gratificare gli occhi e la mente dei visitatori. Così, a più di quarant’anni dalla loro scoperta casuale,
il solco tra i due capolavori e il loro pubblico naturale, in primis il mondo della scuola, si è via via
allargato. La divulgazione scientifica, anche in presenza di una bibliografia imponente, grazie agli
studi di tutti i maggiori archeologi e storici dell’arte della comunità scientifica internazionale, non
ha voluto tener conto delle acquisizioni e dei progressi della ricerca, incentrandosi su aspetti
marginali, anche se importanti, quali i vari restauri o le basi antisismiche.
Tale situazione appare ancora più grave per gli abitanti della provincia di Reggio, giacché,
lungi dal rendere conto degli studi che hanno indicato in Pitagora di Reggio il presunto autore dei
due Bronzi da Riace, i media hanno diffuso la vulgata che i due capolavori non abbiano nulla a che
vedere con Reggio e la Magna Grecia: due ospiti, per quanto graditi, ma pur sempre due estranei. E
tutto questo, quando molti studiosi italiani e stranieri indicavano nella Magna Grecia la patria
artistica e culturale delle due opere, anche se realizzate materialmente nel Peloponneso.
Il Sito internet e la App che si presentano alla Biblioteca del Palazzo della Provincia di
Reggio martedì 9 dicembre, alle ore 10:00, sono il frutto di una sinergia tra diverse realtà del
territorio come l’Università degli Studi di Messina che ha fornito i contenuti e il frutto di più di
venti anni di studi e ricerche sui Bronzi, la Provincia di Reggio Calabria con patrocinio e sostegno
alla realizzazione del progetto a cura dell’Associazione Archigramma con lo sviluppo e multimedia
di Progetti Digitali.
Il Sito, inizialmente in italiano e inglese (ma, grazie al contributo dell’Università peloritana
si prevedono versioni in molte altre lingue), in linea con le ultime tendenze, vuole rappresentare non
solo la fonte per conoscere la storia dei Bronzi e tutte le teorie che sono state elaborate dal punto di
vista scientifico, ma anche un luogo dove attingere notizie aggiornate, pillole e curiosità per il
pubblico più giovanile, con una sezione che intende raccogliere il riflesso dei Bronzi nelle arti
grafiche. Non si tratta, però, di un sito quantistico, ma critico e discorsivo, che si propone di offrire
al lettore un punto di vista sulla ricerca, obiettivo ma originale, da una prospettiva di studio resa
chiara fin dalle prime battute. Grande spazio è stato lasciato alla grafica e allo stile moderno, nel
tentativo di rendere l’opera un punto di riferimento sul web per la divulgazione delle teorie
scientifiche sui capolavori da Riace.
Accanto al Sito, una App, reperibile sugli store più utilizzati sia per Apple che per Android,
completamente gratuita, per cercare di arrivare a tutti i potenziali utenti e promuovere i Bronzi
anche per le fasce più giovani e tecnologicamente più attrezzate.
In conclusione, la versione 1.0 del Sito e della App vogliono essere pronti a ulteriori
sviluppi, a sempre nuove tecnologie di rappresentazione e di comunicazione dei Beni Culturali: una
vera e propria risposta Made in the Strait of Scylla a chi continua a criticare l’ignavia e la
trascuratezza rispetto ai Bronzi di Riace.
www.bronziriace.it