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Bonus Edilizi: Giusto colpire le frodi ma cosi’ si bloccano i cantieri gia’ partiti e quelli in procinto di partire!

Non c’è dubbio che nell’ultimo anno trascorso i bonus edilizi hanno dato un grande impulso a tutto il comparto del settore, generando un forte aumento della domanda di interventi di riqualificazione energetica e miglioramento sismico degli edifici, con una positiva e significativa ricaduta sull’economia e sull’occupazione.

Constatiamo che le norme e le procedure applicative dei bonus sono state, sin dall’inizio liberali nelle regole di accesso ma, al contempo, molto complesse nell’iter burocratico e applicativo.

L’ impennata data al settore edile ha fatto nascere dal nulla migliaia di nuove imprese, improvvisate, prive di struttura aziendale, sorte, in gran parte, in maniera artificiosa e con il solo scopo di sfruttare, altrettanto artificiosamente, guadagni correlati ai bonus.

Invero, alla luce dei report di accertamento della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate, il liberale sistema di accesso e di esecuzione lavori dei bonus edilizi, ha consentito a tutti quegli operatori economici sleali, in grandissima parte rinvenibili nelle imprese neonate, di perpetrare vere e proprie truffe ai danni dello Stato.

E’ stato consentito l’inserimento nel mercato di cosi tanti operatori economici improvvisati che il rischio non può che non essere anche quello legato al dumping salariale, al lavoro nero ed agli infortuni sul lavoro.

Da qui sono stati molti i cambiamenti “in corsa” delle regole ed oggi assistiamo all’ennesima modifica normativa dei bonus che, nel decreto “ristori ter” di qualche giorno fa, stringe in modo preponderante la possibilità di cessione dei crediti fiscali.

Pur condividendo pienamente l’opportunità di porre un freno alle frodi, non è accettabile una continua variazione “in corsa” delle regole ovvero l’introduzione – notte tempo – di nuove regole che hanno prevalentemente il solo effetto di generare sfiducia, allarmismo, confusione, contenziosi, con la conseguente brusca frenata di arresto dei cantieri già partiti e di quelli contrattualizzati e in procinto di partire.

E’ giusto dunque colpire le frodi, ma lo Stato non può oggi colpire tutti nello stesso modo, penalizzando le imprese sane e corrette che, peraltro, già pagano lo scotto legato alle difficoltà di approvvigionamento dei materiali e del vertiginoso rincaro delle materie prime; penalizzare loro significa arrestare il boom economico in atto e far perdere l’occupazione ai tanti, tantissimi, lavoratori impiegati nel settore.

E’ quindi giusto sostenere urgentemente l’economia sana dell’Italia, allentare le restrizioni intraprese e ridare fiducia al comparto.

Altrettanto giusto urgente ed indifferibile è che il Governo provveda a snellire le procedure legate all’assunzione dei tanto propagandati 1200 ispettori del lavoro che si appalesano estremamente necessari per il controllo dei cantieri; in merito, basta ricordare che nell’ anno appena trascorso si sono registrati numeri allarmanti di infortuni sul lavoro e giornalmente rimaniamo atterriti davanti all’ennesima tragedia.

O lo Stato interviene con estrema sollecitudine oppure i bonus edilizi sono destinati ad affondare mestamente, portandosi a fondo tutti gli onesti che hanno in buona fede fattivamente creduto nella ripresa economica del settore edile.

Maria Elena Senese Segretario generale FenealUil Calabria