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Bimbo calabrese depone contro la ndrangheta, Marziale e Napoli chiedono l’intervento del ministro orlando e del presidente dei giornalisti Iacopino

– “Il Ministero della Giustizia svolge la funzione di vigilanza su alcuni Ordini professionali, ivi compreso quello dei Giornalisti, da qui la necessità di rivolgerci al titolare del dicastero, Andrea Orlando, e al presidente di categoria, Enzo Iacopino, affinché vogliano intervenire con le prerogative che gli sono proprie, in merito alla diffusione della notizia che riguarda il bimbo di undici anni che sta rendendo dichiarazioni alla magistratura inquirente in merito a potenti cosche operanti nella Piana di Gioia Tauro”: è quanto dichiarano in una nota congiunta il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, e Antonino Napoli, responsabile dell’Ufficio Legale dell’organismo.

 

“Oltre alle trasgressioni delle più elementari norme poste a tutela dei minori, sancite per esempio dalla Carta di Treviso, che costituisce materia di trattazione in sede di esame per l’abilitazione alla professione giornalistica – spiegano Marziale e Napoli – vi è da registrare un inesistente senso di responsabilità, necessario per tutelare il più possibile l’incolumità di un appena pubere, ormai sovraesposto all’inverosimile, giacché abbiamo contezza che della sua vicenda stanno occupandosene finanche media del Messico, del Venezuela e di altre parti dell’emisfero”.

 

“Geniali, ciò detto con il massimo del sarcasmo – sottolineano Marziale e Napoli – quei giornalisti che hanno dato al bimbo un nome di fantasia, salvo poi citare con nome, cognome e luogo di provenienza il papà o la mamma. Oppure sono da considerarsi brillanti quelle testate giornalistiche che, stamattina, hanno provveduto a pubblicare stralci dell’interrogatorio al piccolino”.

 

“Ci attendiamo che il ministro Orlando e il presidente Iacopino intraprendano le azioni che più ritengono necessarie al fine di stabilire se magistratura e informazione abbiano adottato le misure previste nei casi di tutela del minore e ringraziamo gli onorevoli Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, Luisa Bossa e Carlo Giovanardi per avere aderito immediatamente e con encomiabile sensibilità alle nostre osservazioni, avviando un iter di approfondimento. Ed evidenziamo il fattore sensibilità non a caso – concludono Marziale e Napoli – perché quando si tratta di minori il buonsenso dovrebbe essere collocato finanche al di sopra delle perfettibili normative di Legge”.