Beni culturali e nuove tecnologie, la Fata gelsomina e l’arte di narrare all’antico mulino delle fate
Lo storytelling come strumento di comunicazione digitale e di inclusione culturale nel Museo diffuso di Lamezia Terme
Può una Fata, con la sua leggenda, lontana nel tempo, ispirare un lavoro di project work, al passo con i tempi e le nuove tecnologie…? Può la magia dell’Antico Mulino delle Fate, salvato grazie alla pura generosità dall’essere poco più di un rudere dimenticato per sempre, spingere a ripercorrere secoli di storia, fino ad approdare al presente con la dirompente forza di un semplice bisogno di riscatto per un contesto urbano non sufficientemente valorizzato…? Decisamente si! Se si tratta di un Antico Mulino di rilevante importanza storica e paesaggistica che “macina grano e cultura”, recentemente insignito del Primo Premio UNESCO “La fabbrica nel paesaggio 2023”, nella sezione “Ristrutturazione con particolare attenzione all’ambiente e al paesaggio”.-
E’ ciò che sostiene Teresa Matera, docente, storica dell’arte, restauratrice e curatrice museale, che, spinta dal profondo amore per la sua terra e dalla ferma intenzione di apportare un seppur piccolo contributo per la conoscenza e la valorizzazione del Patrimonio Culturale, materiale e immateriale, ha ideato un progetto mai realizzato prima: ”Fatti d’arte e fantasia”, un percorso di Museo diffuso, strutturato in modo tale da poter raccontare, direttamente dalla voce della Fata Gelsomina, i beni culturali di un luogo, in questo caso, il centro storico di Nicastro, in cui storia, personaggi e avvenimenti vengono riuniti in una specifica area geografica, percorrendo itinerari tematici, attraverso il Digital Storytelling. Proprio all’Antico Mulino delle Fate e alla Fata Gelsomina ha dedicato tutto il lavoro di tesi. Dopo aver ottenuto una borsa di studio presso l’Università Link Campus di Roma, si è immatricolata al master di II livello sulla “Gestione dei Beni Culturali” ed ha potuto approcciarsi ad un mondo parallelo ma essenziale, quello delle nuove tecnologie.
Al periodo negativo di chiusura forzata a causa della pandemia da covid-19, bisogna riconoscere il merito di aver dato un input alla nuova gestione digitale dei luoghi della cultura. Attraverso la ricerca di nuove strategie per coinvolgere i visitatori, innovazioni come la realtà virtuale, la realtà aumentata e lo storytelling digitale, si sono aggiunte agli strumenti narrativi tradizionali. Proprio quest’ultimo riguarda l’approccio narrativo, una serie di strategie e tecniche narrative con il supporto di strumenti digitali, da utilizzare per rendere la comunicazione di un contenuto culturale più coinvolgente possibile. Un vero e proprio mix di audio, immagini, video, geolocalizzazioni, creazione di Qr-code che arricchiscono la storia. -Valorizzare, ma anche tutelare il patrimonio di una terra ricca come la Calabria, equivale a dare una grande possibilità di crescita al territorio. Comunicare le peculiarità per contribuire alla formazione di una cittadinanza attiva, capace di avvertire un senso di appartenenza e di orgoglio locale, per una presa di coscienza della propria storia e delle proprie radici. La conoscenza e la comunicazione del proprio patrimonio culturale da parte di un luogo diviene un valore aggiunto per la popolazione ed è capace di diventare un attrattore per turisti e visitatori. Il mio project work ha l’intento, fortemente innovativo, di trattare le nuove tecnologie al servizio dei beni culturali, del patrimonio artistico e paesaggistico-.
Un lavoro faticoso, di studio e ricerca prima, di restituzione dopo. -Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la magia della Fata Gelsomina, è proprio la sua leggenda, rinvenuta negli scritti di alcuni importanti studiosi e storici lametini, ad avere ispirato tutto il mio lavoro di project work. Una volta immersa nel suo mondo incantato tutto è stato possibile- così dichiara l’autrice -E’ stato come varcare la soglia di una dimensione senza tempo, scandita soltanto dal bisogno costante di approfondimento e di recupero di quante più informazioni possibili, con vere e proprie continue escursioni sui luoghi in cui aleggia, ancora oggi, la presenza fluttuante della Fata Gelsomina. Grazie a lei sono stata accolta in un mondo fatto di luoghi magici e persone uniche e speciali, il mondo della Valle dei Mulini e le persone che hanno fortemente voluto la rinascita dell’Antico Mulino delle Fate, interamente recuperato insieme a tutta l’area circostante e messo a disposizione della comunità, oggi realtà palpitante inserita nell’Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici e primo classificato al Premio Internazionale UNESCO- LA FABBRICA NEL PAESAGGIO, edizione 2023-. -Alla luce di queste premesse e con la speranza di poter continuare ad apportare, anche in futuro, il mio piccolo contributo per la tutela e la valorizzazione di un luogo della cultura così speciale, non potevo esimermi dall’inserire, il mio personale ringraziamento a Fabio, Anna e gli Amici dell’Antico Mulino delle Fate, all’’interno del project work, e donare una copia cartacea alla “Biblioteca del bosco Don Vittorio Dattilo”.
Il project work ispirato dal fascino dell’Antico Mulino delle Fate e dalla leggenda di Gelsomina, è stato accolto con pieno consenso dagli Ingegneri Fabio e Anna, che hanno espresso la loro approvazione ribadendo la ferma convinzione che la Fata Gelsomina trova sempre il modo di portare a sé chiunque si impegni per valorizzare il suo Regno, affermando: – Così come, qualche anno fa noi abbiamo ascoltato il richiamo di Gelsomina che aveva bisogno dell’aiuto di due Ingegneri per il lavoro tecnico di ricostruzione di un rudere, e, allo stesso modo continua a chiamare a sé le persone che collaborano quotidianamente facendo la loro piccola parte, oggi ha voluto che una persona che si interessa di tutela e valorizzazione dei beni culturali, possa dare il suo contributo con un progetto così coinvolgente e innovativo”.
Lamezia Terme, 3 novembre 2023
I promotori del progetto