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Bagnara Calabra, calcio, Islam e petroldollari con la presentazione del del libro-inchiesta “Il centravanti e La Mecca” di Rocco Bellantone

Gli acquisti dei grandi campioni del calcio europeo da parte dell’Arabia Saudita, le mani degli sceicchi del Golfo su Manchester City e PSG, la tratta dei talenti africani, l’oscurantismo dei Talebani, le proteste delle donne in Iran. Storie, curiosità e aspetti poco noti del calcio e del suo forte legame con la politica nel mondo islamico sono al centro del libro-inchiesta “Il centravanti e La Mecca. Calcio, Islam e petroldollari” (Paesi Edizioni), a cura del giornalista Rocco Bellantone, che verrà presentato sabato 31 agosto a Bagnara Calabra alle 21:30 alla Società Operaia di Mutuo Soccorso (via Antonio de Leo, 19) in chiusura della rassegna Estate culturale bagnarese 2024. La presentazione sarà introdotta da Mimma Garoffolo, consigliere comunale con delega alle Politiche culturali.

 

“Il centravanti e La Mecca” è un libro di strettissima attualità come dimostra il passaggio negli ultimi anni nella Saudi Pro League, il campionato di calcio dell’Arabia Saudita, di campioni del calibro di Cristiano Ronaldo, Benzema e Neymar. Ma non solo. Nel saggio, avvalorato da una prefazione di Roberto Tottoli, rettore dell’Università L’Orientale di Napoli, si svelano anche aneddoti su importanti figure politiche del mondo islamico. Come il presidente turco Erdogan che prima di darsi alla politica è stato per anni uno spietato attaccante nelle serie minori del suo Paese, guadagnandosi in campo il soprannome di  “Imam Beckenbauer”. O l’ex dittatore iracheno Saddam Hussein, il quale pur di vedere la sua nazionale ai Mondiali di Messico ’86 assoldò quattro allenatori brasiliani, riuscendo alla fine nella storica impresa. Si parla anche di Osama Bin Laden, leader di Al Qaeda ucciso nel 2011, del quale probabilmente in pochi sono a conoscenza della passione per la squadra londinese dell’Arsenal. E ancora dell’oscurantismo dei Talebani, tornati al potere in Afghanistan, degli attentati jihadisti, degli stadi vietati alle donne in Iran.

 

La conclusione a cui giunge il libro è che solo in teoria il calcio è uno sport ateo. “La verità è ben altra – scrive Rocco Bellantone nell’introduzione – I credi religiosi, infatti, si sono ormai posizionati da tempo in pianta stabile sui terreni di gioco. E se fino a qualche anno fa si trattava per lo più di un affare tutto cristiano, con il proverbiale segno della croce ad accompagnare puntualmente il fischio d’inizio di ogni partita, oggi anche i calciatori musulmani non fanno più mistero della loro fede. E l’aumento della loro esposizione mediatica sta andando di pari passo con la crescita del peso – politico e soprattutto economico – di sceicchi e businessman del Golfo Persico e dell’Asia sul calcio internazionale”.

 

Biografia dell’autore

 

Rocco Bellantone, classe 1983, cresciuto a Scilla, vive e lavora da anni a Roma. Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università della Calabria, master in editoria libraria, giornalista professionista, negli anni si è specializzato in questioni africane e tematiche ambientali. Ha iniziato la gavetta in Calabria al Quotidiano della Calabria prima e Calabria Ora poi. Oggi scrive sul mensile Nigrizia e sul mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Nel 2017 ha contribuito alla fondazione della casa editrice romana Paesi Edizioni. Ha firmato reportage da Khartoum (Sudan), da dove ha raccontato la realtà del Salam Centre, ospedale di Emergency fondato da Gino Strada, specializzato in cardiochirurgia e che ogni giorno offre cure gratuite a migliaia di pazienti africani. È stato a Tripoli (Libia), da dove ha riportato la cronaca di una città dilaniata da anni di guerra civile dopo la caduta dell’ex dittatore Gheddafi. In Italia ha raccontato i giorni successivi al terremoto che ha colpito L’Aquila nel 2009, lo sfruttamento dei braccianti a Castel Volturno, in provincia di Caserta, le stagioni calde degli incendi nell’Aspromonte. Sempre per Paesi Edizioni è stato coautore, tra gli altri, anche del volume “Il mondo dopo lo Stato Islamico” (2018).