Autovelox salati, cittadini bocciano Sindaci spendaccioni e sanguisughe
Il turismo, per la Calabria, rappresenta da sempre una importante meta da raggiungere. Il clima mite, le meraviglie della natura, il mare pulito ed il buon cibo, costituiscono le principali fonti d’interesse per tutti coloro i quali decidono di trascorrere un periodo di vacanza in una località Calabrese. Pur tuttavia, vi sono delle realtà territoriali, quali quelle della parte jonica cosentina, dove il turismo stenta a decollare. La causa predominante è rappresentata senza ombra di dubbio dalla cattiva amministrazione della cosa pubblica, ovvero da amministratori comunali incapaci che non sono in grado di recepire i fondi comunitari disponibili per gli investimenti nei vari settori produttivi, come quello turistico, ricorrendo all’utilizzo di sistemi meno impegnativi ad esclusivo danno dei propri concittadini.
Il principale nemico della popolazione intera e del turista è senza ombra di dubbio rappresentato dall’autovelox, strumento di rilevamento della velocità dei veicoli a motore, utilizzato dalle amministrazioni comunali solo ed esclusivamente come fonte principale per il sostentamento del proprio Ente, a discapito dei malcapitati viaggiatori. Invero, in Calabria ed in particolar modo nella zona jonica, il tratto stradale SS106 è diventato una vergognosa trappola per gli automobilisti i quali durante la percorrenza del tratto Rocca Imperiale – Cariati, si trovano, durante il loro viaggio, una moltitudine di apparecchi autovelox, installati anche in punti vicini tra loro, tanto da costringere anche il più accorto automobilista a pagare una o più sanzioni amministrative per una presunta e non certa violazione al codice della strada.
Ci si chiede com’è possibile che gli amministratori dei comuni calabresi, in particolar modo quelli del territorio jonico, non si rendano conto che le risorse comunali debbano essere recepite in maniera differente dalla gestione scellerata degli autovelox, anche perché gli stessi non assolvono alcuna funzione di tutela della sicurezza stradale, al contrario danneggiano gli automobilisti, i quali nell’accorgersi all’ultimo momento della presenza dell’autovelox, attraverso frenate improvvise si rendono autori di tamponamenti stradali e consequenzialmente di lesioni e traumi di notevole entità.
Come si può pensare che un turista possa ritornare in Calabria a trascorrere le proprie vacanze nel momento in cui si trova costretto a dover pagare, per una insignificante distrazione, una somma di varie migliaia di euro di multa.
È veramente inconcepibile la presenza sul territorio jonico Calabrese, di una moltitudine di autovelox fissi e mobili, il cui interesse è rappresentato solo ed esclusivamente dagli introiti nelle casse comunali e della società di gestione degli autovelox. Basti pensare ad un turista che arriva in Calabria e si imbatte, nella prima trappola di Rocca Imperiale, rappresentata dall’autovelox fisso. A pochissimi chilometri di distanza si presenta quello di Montegiordano che misura la velocità media all’ingresso della galleria per poi continuare per alcuni chilometri oltre l’ingresso del territorio di Roseto Capo Spulico, tratti questi in cui l’automobilista di passaggio difficilmente riesce a sottrarsi al pagamento della sanzione amministrativa. Proseguendo il tratto stradale SS106 si arriva dopo circa 15 chilometri a Trebisacce dove altra postazione di autovelox attende il guidatore distratto o stanco per regalargli l’ulteriore sanzione ed in alcuni casi anche il ritiro di patente. Se il malcapitato automobilista dovesse poi proseguire il viaggio verso il sud della Calabria, allora difficilmente potrà sottrarsi all’ulteriore trappola del tutor di Mirto – Crosia ed a quello di cariati, con la naturale conseguenza di un esborso di danaro a favore delle amministrazioni comunali, in maniera non certamente condivisibile.
È possibile, quindi, affermare che i sindaci dello ionio sono i primi a disincentivare il turismo per la cattiva accoglienza nei loro territori. È necessario, per il bene della Calabria, che i comuni devono iniziare un percorso serio, tracciato da amministratori capaci, oculati e svegli, i quali antepongono gli interessi di tutti al posto di quelli personali.
Avv. Carlo Salvo – candidato Casa delle Libertà