Appello all’On. Giorgia Meloni e all’On Matteo Salvini:”Abolite i Test d’Ingresso alla Facoltà di Medicina”!
Continuiamo a ricevere al nostro giornale appelli di genitori di ragazzi e ragazze( non solo dalla nostra regione ma anche da altre regioni in Italia), disperati perché il loro sogno è esercitare la nobile professione di Ippocrate e in Italia non gli è permesso a causa del meccanismo che regola l’ accesso programmato alla Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Genitori disperati , perché non hanno 5 mila euro per accedere alla preparazione che molti corsi offrono e nemmeno 3 mila euro.
Per questo a nome di questi genitori facciamo un appello all’ On. Meloni e all’ On. Salvini e al ministro Schillaci, affinchè intervengano al più presto.
Bisogna subito rivedere il sistema del numero chiuso a Medicina che impedisce a moltissimi giovani di realizzare il sogno di diventare medici.
Giovani che dopo aver studiato tantissimo, per prepararsi ai test, sono costretti a rinunciare al sogno di diventare medico, oppure partire, trasferirsi in Romania, Polonia e in Albania.
Ma non tutte le famiglie italiane hanno la possibilità di mantenere i propri figli all’estero e, quindi i ragazzi sono costretti a rinunciare ai propri sogni, ripiegando su un altro lavoro .
La nobile professione di Ippocrate da molto tempo è stata svilita.
La passione di moltissimi giovani italiani è stata uccisa, con la gravissima conseguenza che negli ospedali italiani mancano medici e infermieri.
Il numero chiuso non solo uccide i sogni e l’amore dei ragazzi, perchè di fatto gli viene impedito di esercitare il diritto alla studio, ma l’intera collettività e il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso una riduzione del personale e dei servizi res.
Per questo dal nostro giornale chiediamo con forza a voi On. Meloni e On. Salvini e Ministro Schillaci, un decreto con sui si abolisca definitivamente il numero chiuso in tutte le università italiane, misura in grado di contribuire ad assicurare a tutti il diritto allo studio e la realizzazione dei propri sogni.
Caterina Sorbara