Anche la Calabria in piazza contro le politiche antipopolari del Governo
Come in tantissime altre città italiane ieri a Cosenza e Reggio Calabria il sindacalismo di base e conflittuale, sostenuto da un’ampia rete di realtà sociali, politiche e di movimento, è sceso in piazza per il “No Draghi Day”, giornata di protesta nazionale contro le politiche antipopolari del governo.
È una linea politica, quella messa in campo dal governo, che favorisce le grandi imprese e le rendite finanziarie, a sfavore dei lavoratori e dei settori sociali più deboli. Lo vediamo con la riforma del fisco, con la Legge di Bilancio e con il PNRR. Poco o nulla si fa contro il carovita, i salari bloccati, sanità, scuola e trasporto pubblico. E questo in Calabria diventa tutto ancor più grave, soprattutto se andrà avanti lo scellerato progetto di autonomia differenziata.
Tutto questo è stato ricordato nelle due piazze calabresi, insieme a diverse testimonianze di lavoratori sull’orlo del licenziamento, come quelli delle Cliniche San Bartolo o dello spazzamento per il Comune di Villa San Giovanni, o sfruttati come nei call-center, ma anche di studenti e di chi vive il dramma del disagio abitativo. Ma è la disastrata sanità calabrese a farla da padrona, tra gli ospedali chiusi come quello di Cariati e i precari che, nonostante una grave mancanza di personale, a fine anno rischiano di perdere il loro lavoro, a danno di tutta la cittadinanza.
Il No Draghi Day di ieri è stato solo un primo passo nella costruzione di un ampio movimento popolare che contrasti con la mobilitazione e la lotta questo disegno autoritario e rivendichi un salario minimo e un reddito garantito, rinnovi contrattuali, un fisco equo, la cancellazione della Fornero per le pensioni, contrasti carovita e privatizzazioni, pretenda forti investimenti per scuola, sanità, trasporto, previdenza pubblica e casa.
Catanzaro, 5 dicembre 2021
USB, Cobas, Or.S.A., FuoriMercato