Alleanza popolare per la democrazia e l’eguaglianza, documento finale assemblea civica
Il 18 Giugno scorso a Roma, al Teatro Brancaccio, Anna Falcone e Tomaso Montanari, hanno presentato, in presenza di un vastissimo pubblico, un Appello per “Un’alleanza popolare per la democrazia e l’eguaglianza” nell’obiettivo di dar vita ad una grande lista di cittadinanza e di sinistra, in una prospettiva nuova di metodo e contenuti. Un grande dibattito è stato avviato.
L’appello di Anna e Tomaso di dar vita ad assemblee territoriali è stato accolto anche in Calabria. Un’assemblea civica, promossa da Altra Calabria ed alcuni altri movimenti, si è tenuta a Lamezia Terme Domenica 27 Agosto. Vi hanno partecipato persone provenienti da varie parti della regione che hanno socializzato attraverso un dibattito vivace e costruttivo. Ma si tratta di un primo passo. Sono attese altre iniziative analoghe su tutto il territorio calabrese, attraverso una mobilitazione virtuosa e crescente di movimenti e di strutture organizzate della sinistra.
In apertura di assemblea si è costituito il tavolo di presidenza attraverso sorteggio di 6 persone tra i presenti, con pari rappresentanza maschile/femminile. E sono state proposte delle regole per lo svolgimento ordinato dell’incontro. Si è proceduto poi alla lettura dell’Appello Falcone/ Montanari. Una relazione introduttiva è stata proposta quindi da Domenico Gattuso che ha richiamato l’attenzione sulle fonti informative/documentali utili; in particolare il sito web nazionale http://www.perlademocraziaeluguaglianza.it/news/ e la pagina Facebook:
https://www.facebook.com/democraziaeuguaglianza/
E’ stato anche richiamato l’articolo “Assemblee per costruire una sinistra” a firma Falcone/Montanari, pubblicato il 3 agosto, con alcune indicazioni operative finalizzate a promuovere il dibattito e la costruzione di un programma di contenuti e proposte; a partire da 5 macro-argomenti individuati come prioritari in occasione del Meeting del Brancaccio:
- Lavoro, diritto al reddito, pensioni, equità di genere e intergenerazionale;
- Diritti, doveri, welfare (diritto alla salute, giustizia e assistenza sociale); scuola, ricerca e università; e ruolo dello Stato (art. 3 Costituzione) e rifondazione dell’Unione Europea;
- Fiscalità (progressività vs. flat tax);
- Innovazione, energia, ambiente, modelli di sviluppo;
- Immigrazione, inclusione e politiche securitarie, modello sociale.
Un riferimento obbligato è stato quello relativo al contesto calabrese. L’Italia sta andando alla deriva e la Calabria vive una situazione molto preoccupante; le problematiche sociali, economiche, ambientali stanno drammaticamente peggiorando. La società perde pezzi ogni giorno, l’ambiente degrada, la cultura arretra, il malaffare e la criminalità si consolidano e si diffondono, la rassegnazione sembra prendere il sopravvento e l’astensionismo elettorale massiccio consegna la guida della regione ad apparati partitici mercenari.
Si è rimarcata l’esigenza di contribuire a costruire un percorso innovativo dal basso, attingendo anche alle migliori esperienze elaborative ed applicative; tra gli altri sono stati citati il Programma di 25 punti elaborato nel 2012 dal Movimento per un Soggetto Politico Nuovo (ALBA) o il recentissimo articolo di Salvatore Settis che ha rimarcato che “il crollo di tutta la spesa pubblica a finalità strutturale dal 2008 in avanti ha pesantemente colpito il Sud, accentuandone il divario dal resto d’Italia. Le spese per la cultura continuano ad essere tagliate” affermando che il Mezzogiorno e la Cultura potrebbero rappresentare le due vere grandi opportunità per il rilancio socio-economico dell’intero paese; ed ancora le elaborazioni di Guido Viale in tema di Conversione Ecologica della società.
Si è osservato che la società italiana mostra segnali di nuova vitalità, che vanno colti e valorizzati; riferimenti importanti sono state le battaglie referendarie per l’acqua pubblica, contro le trivellazioni a vantaggio dei petrolieri, in difesa della Costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza, e tante altre esperienze di cittadinanza attiva anche sul territorio calabrese per la legalità, l’ambiente, la sanità, i trasporti equo-sostenibili, l’accoglienza virtuosa dei migranti (prima fra tutte l’esperienza di Riace, che oggi è seriamente minacciata dalla burocrazia di Stato, ma anche in altri centri della Regione dove si è assistito ad interessanti fenomeni di buona integrazione di comunità extracomunitarie).
Si è condivisa l’idea che sia necessario dare spazio a questa speranza, provando ad aprire uno spazio politico nuovo, in cui il voto delle persone torni a contare. E si è sottolineato un passaggio dell’Appello: un progetto politico che aspiri a dare rappresentanza agli italiani e soluzioni innovative alla crisi in atto, un percorso unitario aperto a tutti e non controllato da nessuno. Un progetto, e una lista unitaria, non costruiti dall’alto, ma dal basso. Con un processo di partecipazione aperto, che parta dalle liste civiche già presenti su tutto il territorio nazionale, e che si apra ai cittadini, per decidere insieme, con metodo democratico, programmi e candidati.
Numerosi sono stati gli interventi e l’assemblea, avviata alle 10:30, si è conclusa alle 14:00. Non è stato possibile incentrare gli interventi su un tema specifico; d’altra parte l’incontro è stato utile per avviare il percorso partecipativo dal basso e cominciare a costruire gli strumenti di partecipazione, in vista dell’assemblea tematica più specifica programmata a scala regionale per fine settembre.
Nell’assemblea di Lamezia, oltre ai temi emersi nel Meeting del Brancaccio, sono state avanzate ulteriori tematiche specifiche che riguardano la costruzione del programma politico, rapportate anche ad esperienze locali. Tra le parole chiave emerse si citano:
- Legalità (la lotta alla Ndrangheta dev’essere una priorità);
- Mezzogiorno, Aree interne;
- Cultura, Istruzione;
- Conversione ecologica, Ambiente;
- Accessibilità territoriale e trasporti, al fine di evitare l’isolamento in atto;
- Emigrazione ed Immigrazione.
Alla fine dell’incontro si è condivisa l’idea di:
- attivarsi per promuovere altri appuntamenti “aperti” a scala locale e alla partecipazione di incontri organizzati da altri movimenti, creando rete e sinergie;
- dar vita ad un gruppo di coordinamento aperto ad ulteriori adesioni;
- attivare un gruppo Facebook quale strumento di informazione e comunicazione;
- lavorare per contribuire ad elaborare un documento-contributo di rilevanza nazionale attraverso una partecipazione collettiva su alcuni punti specifici da presentare all’assemblea regionale prevista per fine settembre;
- coordinarsi con altri gruppi e integrare contributi emergenti da altre assemblee in Calabria, per attivare sinergie e contribuire alla crescita del Progetto.