Alle muse ripartire emotivamente nella riscoperta dell’umano senso del vivere
L’associazione culturale “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria, continua di settimana in settimana a porre all’attenzione della città e del suo uditorio, una serie di stimoli utili al dialogo ed a una comunicazione condivisa. L’uomo, le sue capacità e possibilità di rinascere in un momento così tragico della società, già minata dalla pandemia e l’ informazione in cui predomina la guerra con i suoi orrori, hanno condotto il direttivo a costruire un evento attinente le “Ripartenze emotive” .
Il presidente de “Le Muse” Giuseppe Livoti, nella sua introduzione ha fatto riferimento al dipinto “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar David Friedrich, opera simbolica che si pone come emblema dell’uomo alla ricerca di inesplorati mondi dell’emozione, un camminatore dell’intelligenza, dei sentimenti, dei sentieri del pensiero. Occorre oggi essere liberi da ogni forma d’isteria, d’urgenza e di impellenza, essere viandanti e cittadini del sogno, sogno che vogliamo riprendere a seguire, poiché, ha concluso il presidente Muse non dialoghiamo piu’, non ci concentriamo sul senso della socialità e siamo impauriti su cosa ci potrà accadere da un momento all’altro.
Lucia Anita Nucera – Assessore Comune di Rc alla cooperazione internazionale per la promozione dei diritti umani in apertura ha evidenziato come le donne di oggi come lo erano un tempo, come si evince dall’esempio ucraino, sono le protagoniste della –resistenza-, donne combattive che rimangono accanto ai soldati per inseguire il sogno della libertà. Come istituzione occorre al momento, dare aiuti concreti al popolo Ucraino ecco il perché dei percorsi attivati con la prefettura o anche portando avanti varie politiche educative. Stiamo pensando ai bambini che non hanno piu’ i genitori, agli affidi, alle adozioni, allacciando anche rapporti con associazioni non governative dell’ONU. Ora è il tempo del “fare” e dunque anche la politica deve cambiare approccio insieme a vari fattori culturali per riportare diritti umani e pace.
Ripartire per il noto prefessionista dott. Giuseppe Cartella neuropsichiatra, vuol dire non ritornare come prima, ma capire quali sono state le situazioni che hanno determinato la condizione attuale, soprattutto studiando le basi del pensiero. Ogni giorno ci svegliamo, sperando di riprendere la vita di un tempo, ma ci troviamo di fronte a varie tragedie. Per Cartella occorre essere nel mondo attuale dei –viaggiatori- poiché il viaggiatore ha una meta mentre il viandante no. L’Uomo di oggi deve essere pronto a ripartire anche se stiamo assistendo al –ritorno all’uguale- come si puo’ notare dagli eventi bellici che, dopo circa 77 anni, non ci hanno insegnato nulla. L’uomo, ha concluso il professionista ha creduto fino ad oggi che la scienza è onnipotente, ma non si puo’ risolvere tutto, ma si possono capire le ragioni di tutto, tramite la scienza e non con la stessa. Diverso approccio, quello olfattivo con Antonio Familiari – farmacista e naso creatore del brand Amuà che dopo 13 anni passati a Milano ritorna nella sua terra per affermare con convinzione che ognuno deve riappropriarsi di una logica sociologica, ripartire da un punto di vista cognitivo in cui è anche importante il sistema olfattivo che dà forma alle vite di ognuno di noi. E importanti sono i sensi, intellegibili ed in cui la vista e l’udito, alterano la nostra qualità della vita. L’olfatto dice, è una dimensione umana ed è utile nella vita di ogni giorno per sentire a volte cio’ che non percepiamo ed in questo sono necessarie le papille olfattive che collegano il naso al cervello. Utili sono gli oli essenziali che potenziano il nostro senso del benessere, ed amplificano le nostre percezioni. I nostri agrumi con le loro essenze, ha continuato Familiari, fungono da antidepressivi, occorre affidarsi dunque agli odori proprio per riappropriarci di noi stessi e di buove sicurezze psicologiche. Io, – ha concluso – ho deciso di rimanere in Calabria e di essere un alkimista nella mia città, in una dimensione visionaria per i tempi che stiamo vivendo, alla ricerca di quella filosofia del bello utile e necessaria. Per la naturopata Angela Zumbo dobbiamo cercare i nostri luoghi interiori, dobbiamo limitare le ansie e ridimensionare la vita. Le abitudini alimentari creano disarmonia nel corpo, ecco il perché di vari squilibri e somatizzazioni. Importante è ricompattare il microbiota, definito come «l’insieme dei microrganismi che in maniera fisiologica, o talvolta patologica, vivono in simbiosi con il corpo umano», popolazione microbica concentrata perlopiù nel tratto intestinale. Tutto il corpo però, tranne il cervello e il sistema circolatorio, secondo recenti stime ospita un totale di circa 38.000 miliardi di batteri ed i phyla più abbondanti sono Firmicutes e Bacteroidetes. Ritornare alla natura per la Zumbo vuol dire utilizzare la medicina ayurvedica che ha lo scopo di aiutare le persone malate a curarsi e le persone sane a rimanere in salute e prevenire le patologie. Per il problema del sonno, comune a molti di noi è utile lo zafferano, mentre l’olio di melissa è un ottimo anti depressivo. La natura consegna e ci fa trovare delle risposte alle problematiche: questo è il ruolo del naturopata ovvero ritrovare la soluzione nella vegetazione che cura e purifica. Un incontro dunque che è stato anche mezzo di divulgazione di informazioni, di tecniche e di metodi per preservare il corpo da patologie e aiutare a stare in equilibrio con se stessi non dimenticando che occorre bilanciare il dato della ragione ed il dato del sentimento.