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ALLARME della Filcams CGIL nel settore vigilanza, norme disattese e stazioni appaltanti silenti

Preoccupa la disapplicazione di uno dei cardini del contratto collettivo nazionale della vigilanza privata che è l’obbligo previsto per le aziende che si aggiudicano un appalto di servizi di riassorbire integralmente il personale utilizzato dall’appaltatore uscente garantendo quella clausola sociale di salvaguardia dei livelli occupazionali che il più delle volte sono proprio le stazioni appaltanti a prevedere nel bando di gara.

Una condizione la cui osservanza è volta a tutelare la continuità occupazionale della forza lavoro evitando così anche la dispersione della professionalità già acquisita nell’ambito degli appalti soggetti a rapida e continua alternanza; sempre più spesso però si assiste al rifiuto delle aziende aggiudicatarie di rispettare le norme contrattuali di riferimento sventolando quella libertà imprenditoriale che diviene sempre più vessillo di pressapochismo.

Appare quanto mai contraddittorio che la clausola sociale venga inserita chiaramente all’interno della documentazione di un bando di gara, per salvaguardare appunto il principio secondo il quale il concorrente deve essere messo in condizione di conoscere gli oneri da assumere prima della presentazione dell’offerta, e l’azienda che poi vi partecipi e risulti aggiudicataria del servizio di colpo disconosca il vincolo.

Appare scontato che la clausola sociale prevista nel bando, che rappresenta una condizione di esecuzione, debba essere poi riportata nello schema di contratto ed è chiaro che il mancato rispetto della clausola sociale dovrebbe essere valutata dalla Stazione Appaltante come indice di grave negligenza o malafede.

Ebbene, laddove tutto appare nitidamente chiaro in verità cala una coltre di incertezza ed il proliferare di discrimini; proprio in questi giorni s’è verificata una situazione di diniego alle procedure previste: nel cambio appalto Uffici Giudiziari del Comune di Crotone, fuoriesce dal servizio la Sicurtransport s.p.a e subentra la Pol Service s.r.l. che rigetta la richiesta di assorbimento del personale impiegato.

Doppio danno: per i lavoratori che si vedono estromessi e perdono l’impiego e per la società Sicurtransport s.p.a, che a differenza di tanti Istituti di vigilanza è sempre rispettosa delle disposizioni in materia, che non solo ha perduto il servizio ma deve pagare anche il contributo previsto dall’Inps  per la disoccupazione dei lavoratori che non verranno assorbiti.

E d’altra parte la Sicurtransport s.p.a non è nuova a queste situazioni; qualche anno addietro la Codis s.r.l subentrata alla Sicurtransport al Tribunale di Cosenza fece parimenti quanto oggi sta facendo la Pol Service s.r.l, orecchio da mercante lasciando fuori oltre una dozzina di GPG.

Ebbene Le stazioni appaltanti, se poi si parla di Ministero di Grazia e Giustizia, Ispettorato del Lavoro, Questura, Prefettura devono sanzionare le aziende che si sentono libere di agire in spregio alle norme; essere competitivi così diventa estremamente facile.

Regole e non eccezioni. Rispetto delle norme, affidamenti di servizio alle Imprese di Vigilanza serie Denunciare l’anarchia di regole che vivifica negli appalti della Vigilanza Privata e richiamare a Responsabilità le Istituzioni Territoriali che devono vigilare e gli Enti Committenti che possono controllare. Non si può parlare di contrasto all’illegalità e poi consentire il mancato rispetto delle regole basilari.

 

Annalisa Assunto

Responsabile settore Vigilanza Privata

Filcams CGIL Calabria