Alla chiesa della Cattolica, Don Nino Ventura ha ricordato ai soci dell’associazione le Muse che la Pasqua sia un periodo di conversione e non di commozione
L’Associazione culturale “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria, ha ripreso una storica tradizione di collaborazione con le parrocchie reggine nei periodi liturgici importanti e di cooperazione con le varie realtà che sono parte integrante del noto sodalizio reggino. Grazie alla fattiva accoglienza di Don Nino Ventura parroco della parrocchia Protopapale Santa Maria della Cattolica dei Greci, in occasione della Domenica delle Palme, domenica scorsa il sodalizio reggino ha animato la celebrazione eucaristica con l’aiuto e la collaborazione dei soci.
“E’ stato un momento di condivisione e di partecipazione attiva, quello vissuto domenica scorsa – ha dichiarato il presidente Muse Giuseppe Livoti – poiché hanno risposto ed aderito all’invito tutte le diverse realtà che costituiscono la nostra associazione con in primis il Coro delle Muse diretto da 20 anni dai Maestri Enza e Marina Cuzzola che per l’occasione ha preparato un repertorio musicale attinente il periodo della quaresima e che verrà anche eseguito in occasione dell’ora santa giovedi prossimo.
“Abbiamo riunito i nostri soci, le loro forze artistiche ed intellettuali, all’insegna di un evento condiviso, che credo sia servito a rompere i ritmi culturali che svolgiamo ogni domenica, creando occasione per meditare dopo una intensa programmazione culturale, continua Livoti. Nella celebrazione domenica scorsa, ognuno di noi, “nessuno escluso” si è differenziato nello svolgimento della liturgia che è stata celebrata da don Nino Ventura. Durante l’omelia, il parroco Ventura, ha ribadito come la Pasqua deve essere oggetto non di commozione o recupero di una storia ma soprattutto conversione. E’ bello aiutarsi a pregare insieme e scoprire il vero significato di questa celebrazione della domenica delle Palme e della Passione di Gesù, esultare il Signore che viene a salvarci, accoglierelo nel nostro cuore ma, anche prepararci a vivere i momenti piu’ importanti della sua vita: la passione, la morte e la resurrezione. Tramite l’animazione liturgica e musicale “Le Muse” continua Don Ventura, hanno aiutato la nostra comunità a vivere con solennità ed intensità la celebrazione, e siamo grati per i segni della loro generosità: tanti alimenti per i bisognosi che bussano alle porte della parrocchia. Per l’occasione nella processione offertoriale sono stati donati da parte dei soci, generi di prima necessità per cercare di aiutare nell’anonimato le famiglie indigenti. I poeti e gli scrittori de “Le Muse” Patrizia Pipino, Antonietta Siviglia, Enza Cuzzola Carmen Monteleone, Titti Strano Polimeni hanno donato alcune pubblicazioni edite in questo anno sociale. Per la parte artistica la pittrice e decoratrice Cristina Benedetto ha consegnato alla parrocchia un -uovo dipinto-, uovo simbolo della Pasqua e di resurrezione, caratterizzato cromaticamente da elementi liturgici con richiami iconografici al territorio calabrese. L’uovo proprio in virtù della sua forma non ha né un vero inizio né una vera fine, ma rappresenta il ciclo continuo della vita e della morte. Simbolo del lutto per la perdita, ma è anche la speranza per una nuova rinascita. Ma anche nelle altre civiltà l’uovo era un simbolo di vita e fertilità: i contadini dell’antica Roma, per esempio, avevano l’abitudine di seppellire nei campi un uovo dipinto di rosso per propiziarsi un buon raccolto.
Infine “Le Muse” anche Giovedi Santo saranno presenti il 6 aprile dalle ore 22 alle ore 23, animando sempre presso la Cattolica anche l’Ora Santa, ovvero momento in cui si medita e si contempla l’agonia di Gesù nell’Orto degli Ulivi. Il presidente Muse, infine, ricorda le parole di Papa Francesco, che afferma che “…il tempo della Quaresima è stato occasione propizia per tutti noi per compiere un cammino di conversione, confrontandoci sinceramente con il Vangelo” ed in occasione della Santa Pasqua, Gesù respinge tutte le tentazioni e ribadisce la volontà di seguire la via dal Padre, di non scendere a compromessi con il diavolo tentatore come invece aveva fatto Eva.
La chiesa della Cattolica “dei Greci”, o Santa Maria della Cattolica “dei Greci” rappresenta l’istituzione cristiana più antica nella città Reggio Calabria, distrutta dal terremoto, riedificata nel 1876 sull’attuale sito, in stile neoclassico su progetto dell’architetto Antonino Pugliese e restaurata nel 1954 per poi riaprire al culto il 25 marzo 1957 dopo i danni del terremoto del 1908.