Adriana Musella si dimette dal Coordinamento Antimafia: “Impossibile fare antimafia in Calabria”
Nella conferenza stampa di stamane, presso la sede del Coordinamento antimafia Riferimenti, Adriana Musella ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza del Coordinamento stesso. Adriana Musella, allieva di Antonino Caponnetto e figlia di Gennaro Musella, vittima di mafia, da 22 anni porta avanti la sua battaglia contro la sopraffazione mafiosa: “Anche se non sono calabrese, non ha mai voluto lasciare la Calabria, terra dove mio padre è stato fatto saltare in aria il 3 maggio 1982 – afferma la Musella -. Sono rimasta per sfidare la ‘ndrangheta. Oggi ho deciso però di lasciare”.
Adriana Musella vive sotto scorta per le minacce ricevute dal potente clan Mancuso nelle cui case ha progettato l’Università dell’Antimafia, sfidando la cosca in casa propria.
“In Calabria, l’antimafia non ha interlocutori. Sono state perfettamente inutili le elezioni anticipate per le regionali perché la situazione non é affatto cambiata come noi tutti speravamo.
Non é una questione di sinistra o destra, ma é una questione di sistema marcio che pervade la classe politica a 360 gradi. Attualmente la Regione é governata da forze massoniche trasversali.
Chiedo ufficialmente alla Procura di Reggio Calabria un indagine approfondita sul voto regionale. Ho votato Pd sperando in un cambiamento in cui ho creduto davvero .Oggi, però non posso esimermi dall’esternare tutta la mia delusione e come me sono in tanti”.
La fatidica goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe la candidatura nelle fila del centro sinistra di alcuni personaggi che fino al giorno prima avevano occupato poltrone nel passato governo regionale di centro destra. “Oggi siamo venuti a conoscenza del fatto che l’ex braccio destro del governatore Scopelliti, sottosegretario alla sua presidenza, continua a frequentare quotidianamente i suoi ex uffici presso la Presidenza della Giunta – continua la Musella -.Alla spiegazioni richieste al neo governatore Oliverio dall’Ora della Calabria ,lo stesso non ha fornito risposta alcuna. Nelle liste ci siamo ritrovati inquisiti, noti parenti e compari cui doveva essere preclusa qualsiasi strada…..Su questo bisogna ammettere che i vari codici etici non sono risultati molto efficaci”.
“Su quattro assessori nominati nella Giunta Oliverio, tre sono inquisiti, dell’altra non si comprendono le ragioni… Non possiamo accettare le dichiarazioni di tale Magorno, segretario regionale del Pd che afferma di “ragionare di politica in quanto i problemi di giustizia competono alla magistratura”.
“La politica continua, imperterrita, a non ascoltare il grido d’allarme dei magistrati e, nei fatti, si dimostra pronta “a sacrificare la giustizia in nome di un esasperato garantismo”.
Ci chiediamo perché mai la Commissione Antimafia perché mai continui a convocare e ad udire, frequentemente, i Procuratori della DDA reggina quando i politici continuano a “lottizzare” il potere senza alcuno scrupolo, offrendo poltrone finanche a soggetti sui quali aleggiano fitte ombre e i cui nomi compaiono nelle lunghe informative depositate agli atti di “pesanti” inchieste di mafia.
Com’è possibile chiedere ai cittadini di rialzare la testa se la politica disconosce alla Giustizia il prestigio e l’autorevolezza delle proprie raccomandazioni e ricordando ad essa che un’ informativa, un avviso di garanzia e un rinvio a giudizio “non sono sufficienti”!
Le qualità e i talenti di questa terra continuano ad essere seppelliti
Non si può fare antimafia in Calabria ….e’ tutto inutile. Sono tre mesi che chiediamo al neo governatore un confronto senza di essere stati degnati di una risposta. L’abbiamo invitato nella nostra sede e l’abbiamo atteso invano. L’argomento evidentemente che non gli interessa.
Anche la nomina dell’ex ministro Lanzetta ha lasciato molto disorientati non essendo stata per niente compresa. Se questa donna è stata vista come un simbolo antimafia, dobbiamo riconoscere che il suo silenzio ci sorprende.
L’antimafia è fatta di azioni conseguenziali, non di comodità o di incarichi che in questa Regione non vengono dati per merito ….La politica in Calabria si è rivelata un grande raccoglitore per nullità ed inquisiti in cerca di un posto al sole e si sa questo a chi comanda fa gioco per poter fare il proprio comodo. Lascio il mio incarico, molto demotivata e disillusa”.