A Reggio Calabria sono a rischio gli istituti democratici?
In data 17 giugno 2021, apprendiamo dai media le seguenti dichiarazioni della consigliera comunale Angela Martino e neo presidente della II Commissione Affari Istituzionali, Città Metropolitana e Decentramento, controllo degli Enti partecipati, sicurezza e legalità: “Uno dei tratti qualificanti delle linee di mandato della nostra amministrazione è l’istituzione delle circoscrizioni e in questa direzione, come primo passo, ho voluto ricevere in commissione il consigliere al decentramento Antonino Malara. Oggi la normativa lo consente e tale tema è di grandissima attualità in una città come Reggio che si estende su una superficie così vasta.., ..parliamo di una versione aggiornata degli storici enti che però punta a riportare al centro della vita dei cittadini quegli istituti di partecipazione e di impegno genuino di prossimità. Non si tratta solo di decentramento amministrativo ma anche della necessità di consentire ai cittadini di sentire le istituzioni cittadine davvero vicine ai loro bisogni e alle loro istanze, recuperando quella capacità del tessuto sociale di rendersi protagonista attivo nella gestione della cosa pubblica”.
Dopo la delega al Ripristino delle circoscrizioni al consigliere Malara, le dichiarazioni della consigliera Martino sembra che rappresentino l’ennesima contrapposizione al percorso che si è chiesto ed avviato con la stessa Amministrazione comunale in merito alla valorizzazione dei Comitati di quartiere ed alla partecipazione dei cittadini alla gestione del territorio.
Vi è infatti da restare basiti nel pensare che la delega sul ripristino delle circoscrizioni al consigliere Malara e le dichiarazioni della consigliera Martino arrivino rispettivamente all’indomani di due incontri con il Vice sindaco e il Presidente del Consiglio comunale, dove il primo rappresentante istituzionale addirittura ha dichiarato espressamente di essere contrario al rispristino delle ex circoscrizioni politiche.
La consigliera Martino parla di partecipazione e istituzioni vicine ai bisogni dei cittadini ed alle loro istanze, ma al contempo non cita la petizione popolare depositata il 26 aprile 2021, secondo Regolamento comunale e le normative vigenti, incentrata proprio sugli istituti di partecipazione popolare e sul riconoscimento dei Comitati di quartiere, previsti dall’articolo 8 del TUEL, in uno specifico Regolamento comunale.
Inoltre la stessa petizione è stata trasmessa dal Segretario Generale Maria Riva in data 11 giugno del corrente mese, dopo valutazione di ammissibilità e di regolarità delle sottoscrizioni, proprio alla consigliera e neo presidente della II Commissione, Angela Martino, la quale sembra più entusiasta di annunciare l’audizione in commissione di un collega consigliere invece che dedicare la dovuta attenzione alla volontà espressa da quasi 600 cittadini.
Auspichiamo quindi che il modus operandi della II Commissione non sia quello di “cantarsela e suonarsela da soli” e che al più presto ci venga comunicata la data di convocazione in commissione per la trattazione del disegno di Regolamento comunale sugli istituti di partecipazione ed in particolare sui comitati di quartiere.
Comunque sia, visto che la consigliera Martino attribuisce il ripristino delle circoscrizioni come “uno dei tratti qualificanti delle linee di mandato dell’amministrazione comunale”, ci rivolgiamo soprattutto al Sindaco, il quale per anni ha affermato contrariamente la volontà di valorizzare i Comitati CIVICI di quartiere, finanche nell’ultima campagna elettorale mentre incontrava i residenti sul Comune di Reggio Calabria.
In qualità di attivisti del MITI Unione del Sud, impegnati da anni nel promuovere la partecipazione diretta di tutti i cittadini all’amministrazione pubblica, dopo aver informato e assistito i cittadini nella costituzione di 14 Comitati di quartiere secondo l’articolo 8 del TUEL, dopo aver favorito la costituzione della Rete dei Comitati sul Comune di Reggio Calabria, aver elaborato e depositato la sopraindicata petizione sugli istituti di partecipazione coinvolgendo cittadini e comitati, chiesto e concordato un programma di lavoro con incontri mensili tra Amministrazione comunale e Comitati di quartiere, dopo tutto ciò e la continua assistenza giuridico-amministrativa per tutti coloro che desiderano costituirsi in Comitati e far parte della Rete dei Comitati di quartiere, ci chiediamo se sia possibile che si possa fare finta di nulla e pensare di rispolverare le ex circoscrizioni politiche?!
Non a caso le ex circoscrizioni politiche, nella maggior parte dei casi funzionali solo a scambi di favori e agli interessi delle segreterie di partito, furono abolite in quanto rappresentavano più dei centri di costo che di benefici per la collettività.
L’articolo 17 del TUEL, al comma 3, prevede infatti solo la facoltà per i Comuni con popolazione tra i 100.000 e i 250.000 abitanti di articolare il territorio in circoscrizioni e che in ogni caso la popolazione media delle circoscrizioni non può essere inferiore a 30.000 abitanti.
Ne consegue che laddove si volessero ripristinare le ex circoscrizioni politiche nel Comune di Reggio Calabria, che non è Milano e che ad oggi possiede una popolazione di circa 180 mila abitanti, non si potrebbero in ogni caso istituire più di 6 circoscrizioni politiche, ma a quale costo e con quali benefici?
Non sarebbe meglio attuare i nuovi istituti di partecipazione popolare previsti dalle vigenti normative che consentono a tutti i cittadini, senza tessera di partito o legami politici, la partecipazione indiscriminata alla gestione delle risorse pubbliche?
Ricordiamo infatti che, oltre al principio cardine previsto all’articolo 8 del Testo Unico degli Enti Locali, riconoscere in un Regolamento comunale la figura dei Comitati di quartiere, invece che quella delle ex circoscrizioni politiche, rispetterebbe anche altro principio cardine che la pubblica amministrazione deve osservare, ossia quello contenuto all’articolo 1 del DLgs n 33 del 2013 e s.m.i., sulla trasparenza nell’azione amministrativa, dove è previsto che : “La trasparenza è intesa come accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”.
In ragione di ciò, non si riscontra alcun fine utile alla collettività ed alle regole di buona amministrazione nel ripristinare degli strumenti elettorali che alimenterebbero sul territorio meccanismi di cooptazione, divisioni tra cittadini, competizioni e prevaricazioni, fino al rischio di reati contro la democrazia, come riportato dalle recenti cronache giudiziarie.
Come già detto in un recente articolo, il momento storico in cui viviamo, soprattutto nel territorio di Reggio Calabria, impone invece una gestione amministrativa del territorio condivisa con tutti i cittadini, una gestione che dia nei quartieri il senso di unità e di aggregazione, ma soprattutto che faccia capire a tutti gli abitanti di Reggio Calabria che casa propria non finisce sulla porta dell’abitazione.
Invitiamo pertanto il Sindaco, nel rispetto dell’evoluzione normativa sugli istituti di partecipazione, a non chiudere la porta in faccia a tutti quei cittadini che, al di fuori delle fazioni e dei colori politici, stanno cercando di collaborare con l’amministrazione comunale per dare un volto migliore alla nostra città, in quanto non vi potrà essere alcuna evoluzione democratica se si metteranno ulteriori rappresentanti politici tra i cittadini e l’amministrazione, limitando la partecipazione diretta alla gestione del bene pubblico.
Auspichiamo comunque che le nostre siano delle preoccupazioni infondate e che le circoscrizioni cui si fa riferimento nelle deleghe siano solo riferite all’efficientamento degli uffici amministrativi già esistenti e al potenziamento delle strutture destinate ad erogare i servizi ai cittadini, visto che vi sono già i Comitati di quartiere che, al di fuori delle fazioni e dei simboli politici, stanno operando sul territorio, presentano puntualmente istanze, proposte e idee progettuali agli Organi competenti. Al contempo rappresentano quel tassello per ricoprire in via istituzionale il deficit organizzativo tra Amministrazione comunale e cittadini, nel rispetto delle vigenti normative, consentendo tra l’altro l’applicazione concreta del bilancio partecipativo, così come previsto all’articolo 42 del Regolamento comunale sugli Istituti di partecipazione popolare.
Concludiamo augurandoci che nel prossimo incontro mensile del 2 luglio con l’Amministrazione comunale, siano presenti anche il Sindaco e la neo Presidente della II Commissione consiliare per dipanare eventuali malintesi e chiarire quale futuro democratico si intende dare a Reggio Calabria e magari partecipare direttamente al percorso che si sta cercando di realizzare con il Vice Sindaco e il Presidente del Consiglio comunale, nonché con la partecipazione dello stesso consigliere Malara, delegato al settore e soprattutto con la supervisione della Prefettura di Reggio Calabria.
In rappresentanza degli attivisti del MITI Unione del Sud, Fabio Putortì