A Reggio Calabria assemblea nazionale sulla lotta alle descriminazioni e per la giustizia sociale
«Non esistono differenze fra italiani e stranieri, ma solo fra solo fra sfruttati e sfruttatori». É questo il presupposto dell’assemblea convocata per sabato 27 ottobre a Reggio Calabria.
Un appuntamento che è stato spostato in Calabria in segno di solidarietà e vicinanza al modello Riace, ma che punta ad andare oltre. «Abbiamo deciso – dicono le sigle che hanno convocato l’assemblea – di prendere il nostro destino in mano, insieme a chi ha deciso di non essere indifferente voltando la faccia altrove, per la (R)-conquista di ciò che ci stanno negando in termini di libertà e giustizia sociale e contro qualsiasi forma di razzismo, sessismo e discriminazione». Se la politica punta sulle differenze, seminando odio e attizzando la guerra fra poveri, la realtà dimostra esattamente il contrario. Italiani e stranieri vivono oggi le stesse difficoltà, la stessa precarietà, lo stesso sessismo, la stessa mancanza di servizi, il medesimo abbandono in periferia, lo stesso sfruttamento e la medesima povertà. Per questo – spiegano gli organizzatori – una sola e comune deve essere la battaglia.
Al contrario, la campagna permanente del governo vuole trasformare i migranti in “nemico pubblico” per occultare le proprie responsabilità nel deterioramento delle condizioni di vita e nella distruzione dei diritti di milioni di persone, che in Italia ci stanno per nascita o per scelta. Si tratta – si sottolinea nel manifesto – «di una deriva pericolosa che rischia di sdoganare, spesso nell’indifferenza, atti razzisti che la stessa Costituzione italiana e trattati internazionali ratificati dall’Italia vietano. Siamo alla banalizzazione dei razzismi. Il Decreto Sicurezza voluto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte insieme ai Ministri Matteo Salvini e Luigi Di Maio, come il decreto Minniti-Orlando e la legge Bossi-Fini ancora in vigore, sono un chiaro segnale di come il Paese intende dichiarare – o meglio continuare – la guerra ai migranti, attraverso l’istituzione di tribunali speciali o la cancellazione del permesso di soggiorno umanitario, e la criminalizzazione della solidarietà e di chi la pratica, come Mimmo Lucano». Contro un clima di odio e guerra alle persone impoverite da anni di politiche scellerate, che hanno fatto pagare agli ultimi il conto di una crisi tutta interna al grande capitale «proponiamo l’apertura di una grande vertenza che porti migliaia di uomini e donne ad uscire dalla condizione di invisibilità e di incertezza del proprio presente e futuro».
Sette i punti cardine: regolarizzazione con rilascio di un permesso di soggiorno per tutti/tutte; rottura del legame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno; accesso al reddito e alla casa a prescindere dalla provenienza geografica; cancellazione dell’articolo 5 della legge Lupi; no alla criminalizzazione della solidarietà e di chi la pratica; accoglienza dignitosa, stabilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici e reinternalizzazione dei servizi; no agli accordi di deportazione.
Questi i punti alla base della discussione che avrà luogo sabato 27 ottobre 2018 ore 11.00 presso l’Auditorium N. Calipari, Palazzo Campanella, Via C. Portanova a Reggio Calabria. La convocazione è stata lanciata da CISPM – Italia (Coalizione Internazionale Sans-Papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo), Movimento Migranti e Rifugiati (Torino), Ex OPG “Je So Pazzo”, Associazione Ivoriani e Fratelli di West Africa (Pescara), Coordination 75 des Sans Papiers (Paris- France), AST (Associazione Senegalese Torino), Associazione ASAHI, Coordinamento Lavoratori agricoli USB, Movimento Profughi Conetta-Cona (Venezia), Centro Sociale Cantiere, Coordinamento Migranti Toscana Nord, USB, Comitato Solidarietà Migranti (Reggio Calabria),csc Nuvola Rossa (Villa San Giovanni), CISPM France, Movimento Migranti e Rifugiati Lodi e da tantissime altre realtà italiane ed europee: le adesioni aumentano di ora in ora. E, come sottolineano gli organizzatori, «tutte e tutti, le associazioni e i movimenti laici e religiosi» sono invitati a partecipare.
CoSMi – Comitato Solidarietà Migranti