A partire dal 31 agosto e per tutto il mese di settembre ritornano gli eventi EPIC (Esperienze Performative di Impegno Civile) di MANA CHUMA TEATRO.
Eventi che si collocano nell’ambito del progetto “ReggioFest2023: Cultura Diffusa”, un’iniziativa promossa dal Comune di Reggio Calabria e finanziata a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura.
L’obiettivo del progetto è rilanciare le attività socio-culturali ed economiche sul territorio cittadino con particolare attenzione alle periferie, puntando con decisione sul modello di animazione territoriale inteso come servizio pubblico.
In questo quadro Mana Chuma Teatro ha avviato da tempo un percorso di riqualificazione dell’area ex Jardin di Catona con l’ambizione far diventare lo spazio un polo di attrazione culturale nell’area nord della città.
Questo il dettaglio dell’ultima settimana di agosto e della prima di settembre.
Giovedì 31 agosto sarà proposta una rilettura del “Cantico dei Cantici”, il più grande poema d’amore mai scritto. Intrecciando il suono delle parole a quello degli strumenti, l’Ensemble Montesardo esegue Danze di Guglielmo Ebreo da Pesaro (Milano, 1463) e di J. H. Kapsberger (Venezia, 1604), Madrigali a due voci e strumenti di Salomone Rossi Hebreo (dal I libro, Venezia 1600), Canti sacri che mettono in musica versi del Cantico dei Cantici, composti dai salentini Girolamo Melcarne, il Montesardo (Venezia, 1612) e Giulio San Pier di Negro (da L. Calvi, 1620, 1624).
Venerdì 1 settembre sarà la volta de “La rosa bianca”, un recital di Fabio Tolledi che esplora la relazione tra musica pop e poesia, a partire dagli anni Cinquanta. Poeti e scrittori come Pasolini, Fortini, Calvino, Sanguineti hanno fornito le parole a cui compositori importanti quali Fiorenzo Carpi, Pietro Umiliani, Carlo Rustichelli hanno dato la musica. Più avanti è stato il turno di interpreti e autori del calibro di Domenico Modugno, Sergio Endrigo, Fabrizio De André, Enzo Jannacci, per non parlare poi dell’esperienza di Canta Cronache passando per il teatro di Dario Fo e la ricerca del Canzoniere Italiano sino alla scena jazz italiana, che ha trovato in questo ambito una vitalità straordinaria e un ulteriore terreno di sviluppo.
Sabato 2 settembre saliranno sul palco dell’Arena ex Jardin l’autrice e regista Antonella Caldarella e Maria Riela, con musiche di Andrea Cable, per “Madri di Guerra”, un emozionante spettacolo ispirato alla morte di Maria Grazia Cutuli, giornalista RAI uccisa in Afganistan nel 2001. “Madri di Guerra” racconta del legame speciale e indissolubile tra una madre e una figlia, che inizia prima della vita e continua dopo la morte. Parla delle donne e del loro ruolo difficile e affascinante di madre, ma anche del ruolo di figlie, audaci e libere. Parla della fragilità e della forza. E della verità, così difficile da raccontare perché è sempre scomoda.
Domenica 3 settembre si torna indietro nel tempo con “D’Italia si muore”, da un’idea di Matteo Belli per il testo, le musiche e la regia di Edoardo Fainello. È la storia di un giovane soldato che, alla vigilia della battaglia di Vittorio Veneto (1918), realizza di combattere per una patria che non ha mai visitato e di cui non conosce nulla. In un dialogo surreale con un crocifisso in cima a una vetta, decide di inventarsi il paese per cui morire, di disegnarlo nella propria testa e di raccontarlo con la fantasia della disperazione. Alternando momenti intimi ed episodi di grande comicità sullo stile della stand-up comedy anglosassone, “D’Italia si muore” lancia un sussurro d’amore verso l’Italia e un grido di dolore contro il massacro della guerra.
L’Arena ex Jardin si trova in Via Nazionale 200 (uscita Gallico, 400 m. direzione Catona)