Next Generation Eu, Mario Oliverio: Il nuovo testo del Governo penalizza la Calabria
Il testo del nuovo “Piano di ripresa e resilienza” (più noto come Next generation Italia), presentato al Consiglio dei Ministri 12 gennaio 2021, non solo non migliora le analisi e le proposte sul Mezzogiorno, ma ne aggrava le prospettive in particolare per la Calabria.
Un’analisi assolutamente inadeguata, incredibilmente distante dalle valutazioni emerse nel ricco ed intenso dibattito di questi mesi che ha registrato l’intervento di autorevoli meridionalisti ed economisti, di rappresentanze istituzionali e di centri di elaborazione e di ricerca .
Quel che più colpisce è l’assenza, all’interno delle grandi scelte strategiche, di proposte concrete di sviluppo del Mezzogiorno e della Calabria.
Penso alla programmazione sulle infrastrutture, ai temi della sicurezza del territorio, a quello dei servizi a partire dalla Sanità e della riorganizzazione amministrativa dello Stato.
Tra le inadempienze più clamorose ci sono le questioni dell’alta velocità e del sistema portuale. Si conferma una vecchia impostazione delle Ferrovie dello Stato, subita passivamente dai governi nazionali compreso l’attuale e contrastata dalla Giunta regionale da me presieduta, di fermare l’alta velocità a Salerno (ad eccezione degli interventi precedentemente previsti sulla direttrice per Bari); al contrario per la direttrice verso la Calabria e la Sicilia, si indica una mera “velocizzazione”. Un tradimento clamoroso di annunci e di impegni anche recenti.
Nulla di concreto per le infrastrutture lineari stradali tranne la riconferma di interventi già previsti e finanziati in particolare lungo la dorsale ionica.
Una vera e propria truffa, a esclusivo vantaggio dei porti del Nord, è quella relativa ai grandi porti del Mezzogiorno a partire da Gioia Tauro. L’unico elemento di concretezza – ridicolo rispetto alle necessità di sviluppo – è relativo ai porti del sistema dello Stretto, per i quali ci si limita a interventi di efficientamento energetico. Si rischia così di vanificare i grandi sforzi realizzati per fare uscire il porto di Gioia Tauro dalla crisi con un graduale riposizionamento sul mercato dei traffici internazionali delle merci.
Parole vaghe su altri settori con la circostanza che la presunta destinazione del 67% delle risorse al Mezzogiorno,
non si evince dal merito delle proposte fatte. In alcuni casi, come per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, la proposta del Governo è al di sotto di quanto finanziato ed avviato dalla Giunta regionale della Calabria negli anni scorsi.
La Calabria deve contrastare adeguatamente e subito questo progetto che ipoteca programmi e risorse per il prossimo decennio.
Il Governo non può approfittare dell’attuale condizione di debolezza politica ed istituzionale della Calabria per compiere scelte che sarebbero un vero e proprio colpo mortale alle aspettative di sviluppo economico e sociale, di crescita delle imprese e di occupazione in particolare dei giovani e dello donne.
La Calabria non può perdere questa opportunità: sarebbe una grave e negativa ipoteca sul suo futuro.