Il Cammino dello Spirito, XXII Domenica del Tempo Ordinario Anno B a Cura di Don Silvio Mesiti

VENTIDUESIMA DOMENICA
             Dal Vangelo secondo Marco 
 
“In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme “.
Gli SCRIBI sono gli studiosi ufficiali  dei precetti giudaici e della parola di Dio, ai quali soli ne compete l’autentica interpretazione, in vista della loro osservanza.
I FARISEI, invece rappresentano  l’autorità costituita, unica garante dell’amministrazione  economica, amministrativa e del culto nel tempio di Gerusalemme.
Dall’altra parte , come ampiamente ci ha descritto il vangelo di Giovannii, nelle domeniche precedenti, ed oggi il vangelo di Marco,  GESÙ, che predica e pratica  una dottrina nuova, di un Dio misericordioso che perdona sempre, CHE MANGIA CON I PECCATORI, incontra e parla con i lebbrosi, e le prostitute.
Preoccupati della diffusione di questa pericolosa e blasfema nuova dottrina e prassi ormai diffusa e condivisa dalle folle, i farisei, più volte, hanno mandato i loro scribi per ammonirlo e farlo tacere, in quanto elemento molto pericoloso.
Cosa che avviene, più volte, a Cafarnao, e, di fronte alla sua recidiva psizione,, viene scacciato dalla sinagoga di Nazaret, suo paese di origine, nonostante tanta gente che lo conosce fin da bambino, lo stima e Gli vuole bene.
Ma IL COLMO DELLO SCANDALO avviene, quando pubblicamente, “alcuni dei suoi discepoli, insieme a lui, “prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate, e tornando dal mercato,   mangiano, senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose”
Pensando forse ancora di recuperarlo, tentando di farlo zittire, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione”?.
Tradizione che non apparteneva alla MEMORIA della legge di Dio, quanto piuttosto alla conservazione dei privilegi di una casta sacerdotale, chiusa in se stessa, e lontana dalle esigenze spirituali e morali della povera gente.
La risposta di Gesù è chiara e categorica, al punto che per questa sua posizione,   viene, prima emarginato e calunniato, per poi condannarlo alla morte di  Croce, come unica soluzione ipocrita, per il bene dell ‘umanità:” venite,eradamus eum de terra viventium” .
GESÙ, consapevole delle loro FALSE preoccupazioni,  incalza con coerenza :«Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.”
Si tratta, ormai, come si vede, di una rottura totale con una pseudo  quanto falsa religiosita , e contro la strumentalizzazione  del  sentimento religioso, della persona umana che è un grave peccato, anche ai nostri giorni, ed un pericolo imminente, nel nostro modo di vivere nella chiesa. 
 Anche per noi, quindi, GESÙ  rivolge il suo messaggio:
«Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose 
cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
RIFLESSIONE PERSONALE :
Quello che conta nella pratica del nostro rapporto con DIO, quindi, sono i sentimenti del cuore, ispirati al comandamento della carità. 
Una virtù  necessaria, che ci aiuti ad evitare una prassi religiosa, viziata dai vizi capitali, di cui oggi si parla poco, ma che condizionano  spesso, nostri rapporti:
SUPERBIA, AVARIZIA , 
LUSSURIA, IRA, GOLA, INVIDIA, ACCIDIA…. ED ALTRI PERICOLI!
 
   Parola del Signore
Don Silvio Mesiti