Or.S.A. Porti, in risposta al commissario straordinario dell’Autorità portuale di Gioia Tauro
La segreteria territoriale Or.S.A.Porti accoglie con molto stupore l’appello del Commissario dell’autorità portuale di Gioia Tauro a un confronto, sia con l’ente da lui guidato che con l’azienda MCT. Questo stupore nasce dal fatto perché la nostra organizzazione sindacale ha più volte chiesto incontri alla governance della nuova società che ha rilevato il terminal per discutere di tematiche relative all’organizzazione del lavoro, discussione in fase embrionale e molto lenta nonostante i ripetuti solleciti. I dati di cui il commissario si è fatto portavoce sono davvero preoccupanti, ma la vera follia, vogliamo puntualizzare, sarebbe quella di dover barattare il posto di lavoro con diritti garantiti dalla legge e dal contratto collettivo nazionale dei portuali (frutto di lotte operaie di tanti anni). Pertanto, rimaniamo aperti al confronto anche con il commissario Agostinelli al quale riconosciamo l’ impegno dimostrato nel passaggio dalla società Contship a TIL per risollevare l’attività di Transhipment al porto di Gioia Tauro. Ma attenzione però a sparare nel mucchio con la questione dell’assenteismo, in una regione (la più povera d’Europa), perchè questo termine ha un significato ben diverso, ovvero quello di assente non giustificato, non per ferie, congedi parentali o inabilità a svolgere determinate mansioni. Fa rabbrividire sentire esternazioni del genere da un rappresentante dello Stato, con contorni pregiudizievoli, facendo passare i lavoratori portuali agli occhi della nazione come un popolo di furbetti e di fannulloni poichè si fa presto a generalizzare quando si tratta dei calabresi anche se alla fine si è cercato di correggere il tiro. Non ci vogliamo imbarcare polemiche inutili e vogliamo anche noi discussioni aperte, costruttive e partecipate da tutte le parti sociali in campo, soprattutto per il rilancio infrastrutturale del porto che pare trovare sempre più ostacoli burocratici mentre gli altri porti avviano ZES, nuove linee ferroviarie e accelerano sempre di più per favorire la logistica. La nostra organizzazione sindacale ribadisce delle necessità non più rinviabili, prima fra tutte la diversificazione delle attività nel porto per connetterlo alle zone industriali e al resto del mondo; di non commettere i medesimi errori del passato, ovvero quelli di trattare l’attività portuale come un’attività chiusa, slegata dal territorio, dalle altre attività commerciali, dai servizi pubblici e dalle persone. A conclusione di tutto ciò, auspichiamo che la nuova società che ha rilevato interamente il terminal dia un taglio netto con la gestione fallimentare del passato e ci auguriamo che nei prossimi incontri (sperando a breve) si possa affrontare con cognizione le tematiche connesse ai diritti dei lavoratori e alla produttività. Faremo di tutto affinchè venga rimessa al centro delle discussioni la posizione del lavoratore come essere umano e come soggetto titolare di diritti, soprattutto costituzionali.
La segreteria Or. S. A. Porti