Gioia tauro, misure urgenti per far ripartire l’economia

La crisi sanitaria che ha colpito la nostra nazione ha messo in ginocchio tutti i settori produttivi economici causando notevoli contraccolpi agli imprenditori, ai lavoratori ed alle loro famiglie.
Le misure prese delle Regioni e dai Comuni del Sud, hanno permesso fino ad oggi, di ridurre drasticamente il rischio del contagio epidemico circoscrivendolo per fortuna a pochi casi.
In virtù della nuova fase che si sta avviando servono idee e strumenti nuovi per far ripartire l’economia in tutti i settori produttivi.
Il 14 febbraio 2020 presso l’Istituto Severi di Gioia Tauro, il Presidente Conte, accompagnato dal Ministro per il sud Provenzano e dalla Ministra all’Istruzione Azzolina, ha presentato il nuovo Piano per il Sud 2030, un progetto di sviluppo da 123 miliardi in dieci anni, che, nelle intenzioni del Governo, dovrà sanare il deficit che divide Nord e Sud. Inoltre lo stesso Conte ha fatto presente che già, 3 miliardi sono stati stanziati per il progetto dell’alta capacità, in grado di ridurre i tempi di trasporto Roma – Reggio Calabria a 4 ore. È importante partire da quelle risorse e da quel piano per far ripartire l’economia. Risorse necessarie già destinate che vanno implementate per favorire la crescita economica del mezzogiorno.
Serve in oltre un grande piano di opere pubbliche capace di immettere risorse e lavoro mettendo al centro la riqualificazione ambientale ed il dissesto idrogeologico del territorio.
Come Amministrazione, riteniamo inoltre essenziale rilanciare in via prioritaria e strategica le attività portuali e retro portuali. Non bastano i soli interventi, seppur importanti da parte dell’Autorità Portule. È infatti indiscusso che il Porto è il retro porto di Gioia Tauro rappresentano per il mezzogiorno quella possibilità di sviluppo economico che da anni aspetta. Chiediamo allora alla Presidente Santelli, di trovare risorse economiche adeguate affinchè si aiutino le aziende presenti e si punti anche alla nascita di nuovi insediamenti produttivi. È necessario pertanto, mettere allo stesso tavolo Corap ed Autorità portuale, affinchè si studi un progetto condiviso di rilancio del sistema retro portuale che sia rapido ed immediato e che non deve attendere i tempi biblici della nostra burocrazia. Le nostre aziende ed i nostri lavoratori non hanno più tempo. Riteniamo allo steso modo importante e non secondario, la nomina di un presidente dell’autorità portuale calabrese, che conosca il territorio e che abbia come unico obiettivo lo sviluppo del porto di Gioia Tauro e del suo retroporto”.
Serve la condivisione di un nuovo Piano del Lavoro che guarda ai diritti di lavoratori ed imprese. Un nuovo piano condiviso, dove tutte le parti, Regione, Comuni, Autorità Portuale, Corap, parti sociali dei lavoratori e delle imprese si incontrano e mettono in atto protocolli condivisi di sviluppo e di rilancio dell’intera area. Il porto è una finestra che si affaccia sul mondo e da cui il mezzogiorno può trarre vantaggio. Favorire la nascita e lo sviluppo dell’agroindustria, la logistica e la lavorazione delle merci che transitano dal nostro porto, aiuterebbe ad incrementare le attività ed a diversificare i settori produttivi che oggi sono pochi e limitati e che spesso sono riconducibili al solo transhipment.
Sta ora alla politica rivendicare le risorse e le modalità, sta a tutti i livelli della politica avere la possibilità di lasciare da parte i campanili e tentare di svoltare, facendo ripartire il Mezzogiorno e l’Italia. Le capacità e le professionalità non mancano. La voglia di scommettere sul Sud e su Gioia Tauro?

Valerio Romano
Vice Sindaco di Gioia Tauro