Gioia Tauro, festeggiati i 50 anni di Sacerdozio di don Pasquale Cristiani
Venerdì 13 settembre a Gioia Tauro don Pasquale Cristiani che guida la Parrocchia San Francesco da Paola- Oratorio Centro Giovanile, ha festeggiato i suoi 50 anni di sacerdozio.
Non senza commozione don Pasquale, nel prendere la parola all’inizio della celebrazione, ha invitato i numerosi fedeli, giovani e meno giovani, a raccogliersi in un clima di preghiera e gratitudine per questo grande dono e prova di fedeltà verso il Signore.
Due i segni scelti per l’evento: il buon pastore e gli occhi di don Bosco che rappresentano i 50anni vissuti a servizio della chiesa e dei giovani nello spirito salesiano: ”Una scommessa che vale per una vita piena”.
Nell’omelia, don Pasquale, ha sottolineato i momenti toccanti della sua vita raccontando la nascita della sua fede e della sua vocazione sacerdotolale nell’Oratorio e Parrocchia dei Salesiani di Andria, dove è nato.
“Fin da piccolo mio padre mi portava all’oratorio e tutta la catechesi di iniziazione cristiana l’ho ricevuta in parrocchia, seguendo e partecipando con impegno alle “gare catechistiche”. Io ero orgoglioso delle mie conoscenze, anche se la pratica avveniva in famiglia, a scuola e, naturalmente all’oratorio, attraverso le varie attività che venivano proposte.
In terza media, sono partito per “l’aspirantato” (il Seminario minore) a Venosa in provincia di Potenza e ho proseguito il Ginnasio a Santeramo in Colle in provincia di Bari. Ho proseguito, in seguito, tutto l’iter di studio, consolidando il mio cammino di fede Salesiana”.
Don Pasquale ha poi spiegato perché ha scelto come immaginetta ricordo dell’anniversario l’icona opera di suor Mirella dell’Eremo dell’Unità di Gerace.
L’icona è già in sè stessa una contemplazione, immagine del mistero di Dio presente nella sua Chiesa e nella storia degli uomini.
Essa nasce dalla Sacra Scrittura perché protagonista dell’iconografia-cioè della scrittura delle immagini sacre- non è l’io dell’artista, ma lo Spirito Santo che è maestro e insegna a contemplare il senso della vita con gli occhi stessi con cui il signore guarda ogni cosa.
Nell’icona si distinguono tre piani di visione: l’alto, il centro e il basso.
Dall’alto lo Spirito Santo, raffigurato nel grande panno rosso che poggia ai due lati delle due chiese, ci mostra che egli è all’opera nell’abbracciare, riunire, radunare e nello stesso tempo rendere interiore, intimo a chi guarda, tutto quel che si vede.
Inoltre nel modo di poggiare sulle due chiese, ci indica una nuova e perenne Pentecoste della Chiesa, unita nelle sue diversità.
Una chiesa è la Cattolica di Stilo che rappresenta il monachesimo antico della Calabria e l’altra è la Cattedrale di Gerace che rappresenta la continuità con le antiche tradizioni.
Lo spirito Santo le unifica nella testimonianza di unità sostanziale, che si compie nel battesimo e nel corpo del Signore, che è più forte di ogni divisione.
Il paesaggio costituito dalla terrà e le rocce rappresentano la realtà del creato in cui viviamo e che dobbiamo custodire.
Al centro la mensa dell’ultima cena, raffigurata con la forma dell’altare di Gerace.
Sulla mensa c’è il calice che contiene il volto di Gesù e che rappresenta il segno dell’unità di tutti coloro che lo ricevono come cibo di vita.
Ci sono poi i 12 apostoli e tra questi l’apostolo Giovanni, il quale attraverso il gesto delle mani indica, che tutta la scena vuol significare come l’amore del Signore si compie nel suo dono di sé, nell’opera del samaritano, nell’Eucaristia, e nella lavanda dei piedi.
In basso c’è la scena della lavanda dei piedi e Gesù che consegna a Pietro il rotolo che rappresenta il Vangelo ed è egli stesso, parola e compimento di ciò che vi è scritto: “Vi do un comandamento nuovo”.
Esso è proprio quell’amore senza il quale nessun servizio è autentico.
Da qui don Pasquale ha sottolineato che è compito del Salesiano portare Gesù a tutti.
Dopo la celebrazione Eucaristica , don Pasquale ha fatto appello alla comunità affinchè ognuno adotti un mattone per la costruzione di un campo sportivo per l’’oratorio.
L’evento si è concluso con un conviviale rinfresco.
Ricordiamo che assieme a don Pasquale Cristiani hanno festeggiato l’anniversario anche Don Mario Delpiano(50 anni); don Natale Spina (39) e il signor Antonio (15).
Caterina Sorbara