Gioia Tauro, celebrata la nascita dell’oratorio
Era il lontano 8 dicembre del 1841 e Don Bosco si stava preparando per celebrare la Santa Messa nella Chiesa di San Francesco D’Assisi a Torino, quando arrivò in sacrestia un ragazzo di 16 anni , che si chiamava Bartolomeo Garelli.
Il sacrestano credendolo un monello, lo cacciò via a bastonate.
Ma Don Bosco intervenne e lo difese, presentandolo come un suo amico.
Rimasto solo con il ragazzo, Don Bosco scoprì che era orfano e non sapeva né leggere, né scrivere, né cantare, ma solo fischiare.
Don Bosco, allora gli disse: “Se facessimo un catechismo a parte, verresti?”
Il ragazzo rispose che sarebbe andato volentieri.
Don Bosco allora disse che avrebbero iniziato subito, si inginocchiò e recitò un’Ave Maria.
In quel momento sorgeva l’Oratorio e iniziava il grande apostolato di Don Bosco tra i giovani.
Da allora sono passati 177 anni, e in tutte le Case Salesiane sparse per il mondo, così come vuole la tradizione, nel giorno della solennità dell’ Immacolata Concezione, viene ricordato quell’episodio.
A Gioia Tauro, anche l’Oratorio Centro Giovanile Salesiano, della Parrocchia San Francesco Da Paola, guidata da Don Pasquale Cristiani, ha ricordato la nascita dell’oratorio con una piccola rappresentazione e il “Cerchio Mariano”, dove insieme giovani e adulti, mano nella mano, hanno recitato l’Ave Maria.
Nel pomeriggio si sono svolti: un torneo per i ragazzi delle superiori, tanti giochi e soprattutto tanto divertimento.
La giornata si è conclusa con un Happy Hours e il taglio della torta.
L’evento è stato preceduto da tanti eventi a tema iniziati il 5 dicembre con il triduo dell’Immacolata.
Il 1° Giorno: IL SOGNO DEI NOVE ANNI #MariaMaestra.
Il 2° Giorno: IO SONO UNA MISSIONE #Perlavitadeglialtri.
Il 3° Giorno: L’ORATORIO #Sonodono.
Dal 6 all’ 8 si sono svolti i tornei di calcio e pallavolo per le fasce Elementari, medie e Superiori.
Un occasione per ritrovarsi a gioire e fare festa insieme nello spirito della condivisione.
Caterina Sorbara