Viola divieto avvicinamento: arrestato per stalking
E’ stato nuovamente tratto in arresto P.C., il signore di 62 anni che lo scorso 29 agosto aveva speronamento volontariamente il cognato, cagionandogli il ribaltamento e diverse lesioni sul corpo. Nello specifico, i Carabinieri della Stazione di Rione Modena erano intervenuti in Viale Calabria angolo Via Furnari, per quello che a prima vista sembrava un normale incidente stradale nelle vie cittadine. La conoscenza del territorio e delle sue dinamiche, permetteva ai Carabinieri intervenuti di rendersi invece conto che la situazione era molto più complessa. Infatti, da quanto successivamente ricostruito, poteva comprendersi che non si era trattato di un “semplice” incidente, bensì di un vero e proprio speronamento. L’incidente era stato causato dal signor P.C., il quale a bordo delle propria Fiat Panda, dopo aver atteso l’uscita dal cancello della propria abitazione del cognato 69enne – anch’egli a bordo di una Fiat Panda – aveva puntato a forte velocità il mezzo, impattando violentemente lo sportello lato guida e causandone il completo ribaltamento con invasione della corsia opposta. A seguito dell’accaduto, la vittima aveva riportava lesioni giudicate guaribile in 7 giorni per “contusioni alla spalla destra”. Al reo, tratto in arresto per il reato di lesioni aggravate, a seguito dell’udienza di convalida, era stata applicata la misura cautelare del “Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa”.
Nella mattinata di giovedì u.s, nonostante il provvedimento giudiziario, lo stesso è uscito di casa recandosi presso l’abitazione del cognato, ove ha iniziato a suonare insistentemente il citofono con l’intento di arrecare l’ennesima molestia nei confronti dei componenti del nucleo familiare, già provati dalla spiacevole situazione. L’uomo non si era però accorto di essere seguito ed osservato dai Carabinieri della Stazione di Rione Modena, sempre vigili e attenti, i quali lo sorprendevano nella flagranza del reato di stalking, traendolo nuovamente in arresto. Il giorno seguente, il Giudice per le Indagini Preliminari di Reggio Calabria convalidava l’arresto eseguito dai militari, disponendo questa volta la misura degli arresti domiciliari.