San Ferdinando, arrestati due giovani dopo inseguimento. Scoperto laboratorio di marijuana
Di seguito nota deella Legione Carabinieri di Gioia Tauro:Sabato 25 ottobre 2014, a San Ferdinando (RC), sulla Strada Provinciale per Nicotera (VV), al termine di un prolungato inseguimento di un potente motociclo marca YAMAHA mod. T-Max, durato per circa 20 km, un equipaggio dell’Aliquota Radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro, coadiuvato dai militari della Stazione CC di San Ferdinando, ha arrestato in flagranza di reato, un minorenne che si è reso responsabile dei reati di cui all’art. 23 l. nr. 110/75 (detenzione e possesso di armi clandestine), art. 697 c.p. (detenzione illecita di munizioni) ed art. 337 c.p. (resistenza a pubblico ufficiale). I militari operanti, dopo aver incrociato lo scooter all’ingresso di Rosarno, dalla direzione del Trivio Lattaro, sono stati attratti dall’atteggiamento dei due giovani in sella, che indossavano dei caschi integrali completamente neri, decidendo quindi di identificarli. Non appena i militari hanno effettuato le operazioni volte all’affiancamento e successivo blocco del motoveicolo, questi ha iniziato una folle corsa. Nel corso dell’impari inseguimento ha prima lasciato il passeggero in una zona di fitte sterpaglie, nel vano tentativo di far interrompere l’inseguimento della gazzella, dopo si è disfatto dell’arma clandestina lanciandola via lungo la corsa, quindi ha imboccato le strade interpoderali e la SS18 finendo la sua fuga in Rosarno Marina dove una pattuglia dei CC di San Ferdinando gli ha sbarrato la strada. Il giovane, vistosi senza via di scampo, ha provato a scappare a piedi ma è stato immediatamente raggiunto dai Carabinieri che sono riusciti finalmente a fermarlo. L’arma che il malvivente ha lanciato durante le fasi dell’inseguimento nelle campagne circostanti è stata prontamente recuperata e posta sotto sequestro: una pistola cal.7,65, con matricola abrasa, munita di serbatoio con nr. 06 proiettili. L’arrestato, al termine degli adempimenti di rito, è stato tradotto presso il carcere minorile di Reggio Calabria, a disposizione della dott.ssa Giuseppina LATELLA – Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria. Le fulminee attività di ricerca del complice si sono dipanate nei due Comuni limitrofi di Rosarno e San Ferdinando e hanno visto impegnati oltre 20 Carabinieri della Compagnia. Proprio al culmine di questa fase, in Rosarno, i militari della locale Tenenza, unitamente a quelli dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, che nel contempo sono intervenuti per dar man forte per le ricerche, si sono imbattuti in un sensazionale rinvenimento: infatti, a seguito di una prolungata perquisizione effettuata presso le abitazioni e le pertinenze di una coppia di giovani coniugi, sconosciuti alle cronache locali, in uno stabile rustico, è stato rinvenuto un vero e proprio laboratorio per l’essiccazione e successivo confezionamento della marijuana, completo di impianto di irrigazione ed illuminazione (tra l’altro realizzato, con violenza sulle cose, mediante allaccio abusivo alla rete pubblica). All’interno del suddetto laboratorio i Carabinieri hanno rinvenuto 1024 piante, dell’altezza variabile tra i 50 e 200 cm. di cannabis indica del tipo marijuana, kg. 06 della medesima sostanza già essiccata e suddivisa in nr. 02 sacchi di juta, vari bilancini di precisione, materiale da confezionamento e da essiccazione. Pertanto i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato, DI BARTOLO Antonino di anni 26 e LONGO Annunziata, di anni 25. Il DI BARTOLO è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Palmi (RC) mentre alla moglie sono stati concessi gli arresti domiciliari. Anche in questo caso vi sono da parte degli inquirenti ulteriori indagini ed accertamenti in corso. Queste operazioni sono state coordinate dal PM di Turno presso la Procura della Repubblica di Palmi, dott. Francesco PONZETTA. L’importante operazione dei Carabinieri conferma l’impegno della Benemerita nel contrasto ai reati che quotidianamente vengono perpetrati nel difficile comprensorio della Piana di Gioia Tauro.