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Reggio, sequestro di beni per un milione di euro ad un imprenditore

Ventisette orologi di lusso di grandi firme, un anello con incastonate pietre preziose, 147mila euro in contanti, in banconote di taglio da 500 e 200 euro, ritenuti di provenienza illecita. Sono i beni sequestrati all’imprenditore reggino Antonino Mordà dalla Dia e dalla Guardia di finanza al termine dell’indagine coordinata dalla Dna e dalla Dda di Reggio Calabria. Su richiesta del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, del procuratore di Reggio Giovanni Bombardieri e dal pm Stefano Musolino, la sezione Misure di prevenzione del Tribunale ha disposto i sigilli alla collezione di orologi di Mordà, coinvolto nell’inchiesta “Martingala e già rinviato a giudizio per associazione di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, bancarotta, usura e reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche e finanziarie. Il tutto secondo gli inquirenti per agevolare gli interessi della ‘ndrangheta.
Le indagini di Dia e finanzieri hanno permesso di ricondurre a Mordà altri beni di lusso solo formalmente nella disponibilità di alcuni parenti. Si tratta di orologi Rolex, Tudor, Patek Philippe, Cartier e Audemax Piguet. Il nuovo sequestro segue quello eseguito a ottobre 2020 quando, nell’ambito dell’operazione “Energie pulite”, la Dda aveva eseguito un provvedimento nei confronti di Mordà e di altri due imprenditori: Antonio Scimone e Pietro Canale.
In quell’occasione, erano stati sequestrati beni per circa 50milioni di euro: 18 società commerciali sia in Italia che all’estero, nonché 18 immobili, 7 automezzi, 1 imbarcazione da diporto, altri 10 orologi di pregio e disponibilità finanziarie.
(ANSA).