Reggio, Comando Provinciale Carabinieri: resoconto di un anno di intenso lavoro
Come ogni anno il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria ha il piacere di scambiare gli auguri di fine anno con la “Stampa” reggina, sempre testimone di 12 mesi di intenso lavoro.
Oggi siamo qui convenuti per fare il bilancio di un anno di lavoro intenso, dedito, diuturno. In questi ultimi dodici mesi di attività sono molte le difficoltà superate e i successi conseguiti, a dimostrazione della costante operosità dei Carabinieri di questa provincia. I numeri, nella loro asciutta sinteticità, manifestano risultati in costante crescita non solo sul piano della repressione dei fenomeni criminali, ma anche sul fronte della prevenzione.
Quando parliamo di sicurezza facciamo riferimento ad un concetto complesso che sottende una varietà di espressioni: dal furto in abitazione, alla rapina, dalla pedofilia e lo stupro all’omicidio, fino alla criminalità mafiosa che gestisce i grandi traffici transnazionali (droga, armi, immigrazione clandestina) e che reinveste e ricicla enormi quantità di denaro alterando le regole del libero mercato. La “criminalità diffusa” e la “criminalità predatoria” di questa provincia, seppur costituiscano apparentemente una minaccia di minore entità rispetto a quella organizzata, hanno in loro stesse la caratteristica dell’aggressività che le connota come le espressioni criminali più temute dalla collettività.
I risultati raggiunti sono incoraggianti e gratificano l’Istituzione per gli sforzi compiuti.
L’aumento del numero dei servizi esterni, dei controlli su strada, degli arresti in flagranza, sono il segno di un opera che si sostanzia in fatti concreti ad esclusivo vantaggio della tranquillità delle popolazioni che sono state a noi affidate. Un’abnegazione al passo coi tempi, perché nella capacità di migliorare noi stessi è la chiave per una Istituzione affidabile, efficace ed efficiente.
L’Arma garantisce un servizio di “pronto intervento”, in grado di gestire le migliaia di chiamate pervenute nel 2016 al numero di emergenza 112, alle quali sono conseguiti interventi realizzati attraverso tutte le componenti operative dell’Arma dislocate sul territorio: dalle pattuglie delle Stazioni, alle “Gazzelle” dei Nuclei Radiomobili, sino al Carabiniere di “Quartiere”. Queste componenti sono anche chiamate a svolgere un delicato compito di prevenzione, attraverso un costante controllo del territorio e della circolazione stradale: circa 72.000 i servizi di prevenzione effettuati durante i quali sono state controllate oltre 233 mila persone, oltre 147 mila veicoli e oltre 144 mila documenti.
Sono state intensificate le verifiche nei fine settimana ed in prossimità di locali notturni, al fine di ridurre gli incidenti e il numero delle vittime della strada (le cc.dd. “stragi del sabato sera”) a riprova di una vicinanza dell’Arma ai giovani e alla voglia di vivere che essi esprimono e che le Istituzioni devono proteggere. Altresì sono stati intensificati i servizi finalizzati al contrasto dell’immigrazione clandestina e all’individuazione e all’allontanamento dei cittadini stranieri (anche comunitari) che sono risultati pericolosi per la sicurezza pubblica.
Sul versante del contrasto alla criminalità organizzata il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha attuato un modulo organizzativo, a ragione denominato “Modello Operativo Reggio Calabria”, che prevede che le attività di controllo del territorio si sviluppino attraverso:
- la concezione e l’organizzazione di servizi preventivi, sia per la prevenzione generale in tutte le sue accezioni (polizia di prossimità, ravvicinata, integrata, soddisfacimento della sicurezza percepita, ecc.),
sia per quella volta a contrastare particolari fenomeni, attentamente studiati avvalendosi dell’analisi operativa (ricorrenze di reati predatori e/o fatti indicatori di attività mafiose, come i danneggiamenti, le intimidazioni o le richieste estorsive, ovvero accadimenti di diversa natura che si sono registrati sul territorio, ecc.);
- l’attività investigativa vera e propria, sviluppata da tutte le componenti operative del Comando Provinciale, sinergicamente orientate a operare in stretta intesa e collaborazione con i reparti speciali (ROS, Cacciatori, NAS, NOE, ecc.).
Il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha fornito un contributo rilevante anche per fronteggiare le esigenze di Ordine Pubblico (basti ricordare i numerosi eventi istituzionali e sportivi che si sono svolti nel corso di quest’anno, nonché in occasione dei numerosi sbarchi di immigrati clandestini).
Qualsiasi sforzo organizzativo sarebbe tuttavia stato vano se non fosse stato valorizzato dal fattore umano, ovvero da tutti quegli operatori che – a vario titolo – sono poi chiamati a dare attuazione pratica alle direttive operative.
Sento la necessità di porgere il mio più profondo ringraziamento agli uomini ed alle donne dell’Arma dei Carabinieri di questa Provincia per il costante impegno che dimostrano quotidianamente nello svolgimento dell’attività istituzionale. Ed in particolare, per la presenza e la costante attenzione alle problematiche del territorio, ai Comandanti di Stazione che, essendo a più immediato contatto con le esigenze dei cittadini, garantiscono con i militari dipendenti da sempre la sicurezza delle comunità e l’insostituibile presenza dell’Arma sul territorio.
Ringraziamo le Autorità provinciali, il Sig. Prefetto per la costante e insostituibile opera di coordinamento nell’attività preventiva, la Magistratura requirente, tra cui la Direzione Distrettuale Antimafia per le strategie di contrasto adottate, e giudicante e le Autorità amministrative territoriali. Allo stesso modo, va il nostro ringraziamento alle altre Forze di polizia per la sinergia degli sforzi prodotti e per il comune impegno nel contrasto alla criminalità.
Infine, doveroso è il ringraziamento a voi giornalisti, indifferentemente se della carta stampata o della televisione definiti, da noi Carabinieri la “Stampa”, per l’attenzione dimostrata verso le nostre esigenze di comunicazione, nell’esercizio di una professione delicata ed impegnativa che, specie in questo territorio, riveste il ruolo fondamentale di stimolo alla crescita sociale e culturale della collettività di cui ci sentiamo parte.
Vi auguro buon lavoro con l’auspicio che il nuovo anno sia, per tutti voi, ricco di ogni desiderata soddisfazione!
Reggio Calabria, 29.12.2016
Ten. Col. Vincenzo FRANZESE
ATTIVITA’ OPERATIVA
Nel 2016 sono state arrestate 1106 persone (tra cui 7 latitanti comuni, 1 inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità – FAZZALARI Ernesto – e 1 inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi PELLE Antonio) e denunciate in stato di libertà altre 4061 persone.
Riguardo il contrasto alla coltivazione illegale della canapa indiana le operazioni di servizio hanno permesso di: rinvenire 52 piantagioni per un totale di 26.960 piante di cannabis, arrestare 48 persone in flagranza di reato e segnalarne 10 a piede libero.
Nell’ambito dell’attività di aggressione dei patrimoni illeciti, nell’anno 2016 sono stati eseguiti sequestri e/o confische di beni per un valore complessivo di 127,5 milioni di euro.
Significativi sono stati i risultati ottenuti con le indagini concluse: “SAGGIO
COMPAGNO 2”, “ACERO BIS”, “REGGIOLAND”, “COLOMBIANI
D’ASPROMONTE”, “GUARDIANO”, “BADGE EXPRESS”, “REGHION”,
“MAMMASANTISSIMA”, “REALE 6”, “RICATTO”, “VELENO”,
“CONFINE 2”, “IONIO-TIRRENO SEX”, “NEXUM”, “LEX”, “SANSONE”, “ECOSISTEMA”.
I provvedimenti restrittivi scaturiti dalle varie attività investigative condotte dai reparti dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dalla D.D.A. di Reggio Calabria, hanno permesso di confermare e rafforzare le risultanze dell’operazione “CRIMINE” che ha delineato l’esistenza della organizzazione ‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all’estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino e che costituiscono centro propulsore dell’intero sodalizio mafioso. L’organizzazione ricomprende un vertice, denominato “Provincia”, riferimento dei responsabili dei tre “Mandamenti” (Tirrenico, del
Centro e Jonico), all’interno dei quali risultano operative le “Locali” di ‘ndrangheta, organizzate sempre su base territoriale. L’ordine gerarchico all’interno della struttura mafiosa, che garantisce alle singole cosche anche ampi margini di autonomia, è assicurato dai tradizionali gradi e cariche operative nei diversi livelli dell’organizzazione. Le attività illecite sono riconducibili a tre filoni principali: le strutture e l’operatività dell’organizzazione mafiosa, l’illecito arricchimento e il riciclaggio di denaro e il condizionamento della vita economico-imprenditoriale nei territori di riferimento.
L’attualità investigativa conferma la struttura unitaria e della ‘ndrangheta e l’operatività di organismi di vertice.
OPERAZIONI DI RILIEVO
L’anno 2016 scandito mese per mese dalle operazioni di servizio dell’Arma dei Carabinieri del
Comando Provinciale di Reggio Calabria impegnati a tutto campo contro la criminalità
08.01.2016 Presso le Case Circondariali di Reggio Calabria, Palmi, Vibo Valentia, Torino e Voghera, i Carabinieri notificavano l’ordinanza applicativa di provvedimento coercitivo, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Ufficio del G.I.P., a carico di 29 persone. L’autorità giudiziaria, concordando con le risultanze investigative raccolte dalla Compagnia di Taurianova e che già avevano dato luogo al decreto di fermo di indiziato di delitto eseguito il 15.12.2015, emetteva un provvedimento restrittivo ritenendo i soggetti appartenenti ad un sodalizio mafioso dedito alle estorsioni e alla compravendita di armi e droga. Contestualmente veniva eseguito un decreto di sequestro preventivo inerente beni immobili, rapporti bancari, quote societarie ed attività commerciali appartenenti a cinque indagati (Operazione “SAGGIO COMPAGNO – SEGUITO”).
16.01.2016 In San Luca (RC), i Carabinieri davano esecuzione al decreto, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di STRANGIO Francesco, nato a Locri
(RC) il 15.11.1976, residente a San Luca, ritenuto contiguo alla
‘ndrina STRANGIO alias “Barbaro” e GIAMPAOLO alias
“Russello”, con cui veniva disposto il sequestro e la confisca di un’autovettura. La richiesta di emissione del provvedimento trae origine dalla pericolosità sociale dello STRANGIO e dalla sproporzione emersa tra i redditi dichiarati dallo stesso e dalla moglie ed il relativo tenore di vita.
21.01.2016 Nell’ambito della provincia di Reggio Calabria e di quelle di
Verbania, Vibo Valentia, Cosenza, Catanzaro, Firenze e Chieti, i Carabinieri traevano in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione G.I.P. – G.U.P., 18 persone appartenenti e contigue alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “locale di Cinquefrondi”, composta dalle cosche “LADINI”, “PETULLA’” e “FORIGLIO”, operante prevalentemente in Cinquefrondi (RC) ed Anoia (RC) e con ramificazioni in tutta la provincia ed in altre in ambito nazionale, ritenute responsabili di associazione a delinquere di tipo mafioso, finalizzata principalmente al traffico di armi e di sostanze stupefacenti, nonché dei reati estorsione, detenzione abusiva di armi, ricettazione, favoreggiamento personale, danneggiamento seguito da incendio, introduzione di monete falsificate, detenzione di sostanze stupefacenti, nonché violazioni delle disposizioni per il controllo delle armi, tutti aggravati dal metodo mafioso (Operazione “SAGGIO COMPAGNO 2”).
24.02.2016 In Roccella Jonica (RC), i Carabinieri procedevano al sequestro, in esecuzione di decreto applicativo di misura di prevenzione patrimoniale emesso dalla Sezione Penale – Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di FRASCA’ Domenico, nato a Roccella Jonica (RC) il 21.03.1960, ivi residente, ritenuto contiguo alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “cosca MAZZAFERRO”, operante nel comune di Gioiosa Jonica. Il provvedimento, scaturito da una proposta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative acquisite dall’Arma che hanno consentito di accertare illecite accumulazioni patrimoniali, riguarda beni per un valore complessivo di circa 12.000.000,00 di euro, consistenti in 3 unità immobiliari, 3 società operanti nella settore dell’edilizia, 3 veicoli industriali, 1 motociclo, svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative.
09.03.2016 In Sant’Ilario dello Jonio (RC), i Carabinieri procedevano al sequestro ai fini di confisca, in esecuzione di ordinanza emessa dalla Seconda Sezione Penale della Corte di Appello di Reggio Calabria, nei confronti di STRANGIO Antonio, nato a San Luca
(RC) il 20.09.1952, ivi residente, ritenuto appartenente alla
‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca
“STRANGIO” alias “jancu”, operante nel comune di San Luca (RC). Il provvedimento, scaturito dalle risultanze investigative patrimoniali dell’Arma, riguarda un’unità immobiliare ubicata in Sant’Ilario dello Jonio (RC) del valore stimato in euro 90.000,00 circa.
09.03.2016 In Taurianova (RC), i Carabinieri procedevano al sequestro, in esecuzione di decreto applicativo di misura di prevenzione patrimoniale emesso dalla Sezione Penale – Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di MAIO Michele, nato a Taurianova (RC) il 10.10.1953, ivi residente, ritenuto appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “cosca MAIO”, operante nella frazione San Martino del comune di Taurianova (RC). Il provvedimento, scaturito da una proposta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali acquisite dall’Arma che hanno consentito accertare illecite accumulazioni patrimoniali, riguarda beni per un valore complessivo di circa 700.000,00 euro, consistenti in 2 unità immobiliari, 1 società operante nel commercio al dettaglio di carni, svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative.
10.03.2016 In Gioiosa Ionica (RC), i Carabinieri eseguivano il decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 6 indagati, organici alla locale della ‘ndrangheta di Gioiosa Jonica e zone limitrofe, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura ed esercizio abusivo del credito, con l’aggravante del metodo mafioso. Analogo provvedimento veniva eseguito dalla locale Guardia di Finanza nei confronti di ulteriori 28 indagati residenti nei comuni di Siderno e Gioiosa Ionica, ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di estorsione, usura e esercizio abusivo del credito, con l’aggravante del metodo mafioso. Il provvedimento di fermo si basa sui riscontri effettuati dal ROS in ordine alle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia concernenti la struttura della ‘ndrangheta di Gioiosa Ionica (RC), che hanno corroborato le autonome risultanze investigative della G.D.F. di Locri riguardanti un vasto giro di usura, in parte riconducibile al citato sodalizio mafioso, emerso a seguito della denuncia di un imprenditore di gioiosa jonica, vittima di usura e divenuto testimone di giustizia (Operazione “ACERO BIS – TYPOGRAPHIC”).
14.03.2016 In Reggio Calabria, Palmi (RC) e Gioiosa Jonica (RC), i Carabinieri davano esecuzione alle ordinanze di non convalida di fermo e contestuale applicazione della misura cautelare di custodia in carcere, emessi dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Locri (RC),
nei confronti di 6 persone già sottoposte a fermo di indiziato di delitto il 10.03.2016 (Operazione “ACERO BIS – seguito”).
16.03.2016 In Reggio Calabria, i Carabinieri eseguivano un’ordinanza di applicazione di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, a carico di 7 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, esercizio di una casa di prostituzione e altre condotte di sfruttamento e favoreggiamento. Il provvedimento discende dalle risultanze investigative emerse nel corso di una laboriosa attività d’indagine che ha consentito di individuare la costituzione e l’organizzazione di un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, nonché alla gestione di una casa di prostituzione ubicata in questa via Reggio Campi II Tronco, sede di un circolo privato denominato “REGGIOLAND”, privo di autorizzazioni comunali, ove si consumavano le prestazioni sessuali a pagamento. Contestualmente, venivano notificati 5 provvedimenti di obbligo di presentazione alla P.G. (Operazione “REGGIOLAND”).
25.03.2016 In Taurianova (RC) e Oppido Mamertina (RC), i carabinieri eseguivano un sequestro di beni, in esecuzione di decreto applicativo misura di prevenzione patrimoniale, emesso dalla Sezione Penale – Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio
Calabria, nei confronti degli eredi di MERLINO Gaetano, nato a Taurianova (RC) il 21.05.1926, deceduto, in vita ritenuto – all’esito dell’operazione “TUTTO IN FAMIGLIA” – appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “cosca
MAIO”, operante nella frazione San Martino del comune di Taurianova (RC). Il provvedimento, scaturito da una proposta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali di quest’Arma che hanno consentito di accertare illecite accumulazioni patrimoniali, ha riguardato beni per un valore complessivo di circa 200.000,00 euro, consistenti in 2 terreni ubicati in Taurianova (RC) e Oppido Mamertina (RC), svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative.
30.03.2016 In Roccella Jonica (RC), i Carabinieri procedevano al sequestro, in esecuzione di decreto applicativo di misura di prevenzione patrimoniale emesso dalla Sezione Penale – Misure di Prevenzione
del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di FRASCA’ Domenico, nato a Roccella Jonica (RC) il 21.03.1960, ivi residente, ritenuto contiguo alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “cosca MAZZAFERRO”, operante nel comune di Gioiosa Jonica. Il provvedimento, scaturito dalle ulteriori indagini patrimoniali svolte dall’Arma a carico del FRASCA’, già destinatario del sequestro eseguito il 24.02.2016, riguarda beni per un valore complessivo di circa 2.500.000,00 euro, consistenti in 1 società operante nel settore edile e relativo patrimonio aziendale, 2 terreni siti in Roccella Jonica (RC), 2 conti correnti intestati alla società in sequestro.
02.04.2016 In provincia di Reggio Calabria e Vibo Valentia, i Carabinieri eseguivano i provvedimenti cautelari, emessi dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria (RC), nei confronti di 18 soggetti coinvolti nell’operazione denominata convenzionalmente “ACERO-BIS”. Analogo provvedimento veniva eseguito dalla Guardia di Finanza del Gruppo di Locri (RC) nei confronti di ulteriori 22 indagati. Tutti i destinatari dei provvedimenti restrittivi sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura ed esercizio abusivo del credito, con l’aggravante del metodo mafioso (Operazione “ACERO BIS – TYPOGRAPHIC – SEGUITO”).
07.04.2016 In Taurianova (RC), Varapodio (RC) e Rizziconi (RC), i Carabinieri procedevano al sequestro, in esecuzione di decreto applicativo di misura di prevenzione patrimoniale emesso dalla Sezione Penale – Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio
Calabria, nei confronti di PANUCCIO Giuseppe, nato a
Taurianova (RC) il 21.08.1931, ivi residente, ritenuto appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “cosca MAIO”, operante nella frazione San Martino del comune di Taurianova (RC). Il provvedimento, scaturito da una proposta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali acquisite dall’Arma che hanno consentito di accertare illecite accumulazioni patrimoniali, riguarda beni per un valore complessivo di circa 1.200.000,00 euro, consistenti in 9 tra unità immobiliari e terreni ubicati in Taurianova (RC), Varapodio (RC) e Rizziconi (RC), 1 impresa operante nella coltivazione di agrumi, svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative.
13.04.2016 In questa provincia, i Carabinieri eseguivano due ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Tribunale di Locri – Ufficio G.I.P. e dal Tribunale di Palmi – Ufficio G.I.P., a carico di complessive 27 persone (di cui 4 sottoposti all’obbligo di presentazione alla P.G.), ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, dei reati di detenzione, porto e traffico di armi clandestine, traffico illecito di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, eroina e marijuana nonché di furti venatori e caccia di frodo. E’ stato notificato contestualmente un avviso di conclusione delle indagini (ex art. 415 bis c.p.p.), emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, nei confronti di 3 soggetti minorenni indagati per analoghi reati. L’operazione concretizza le investigazioni, avviate dal settembre 2013 dai militari della dipendente Compagnia di Bianco, per contrastare le citate attività illecite, che hanno già consentito di trarre in arresto in flagranza di reato 15 persone e sequestrare ingenti quantitativi di armi e sostanze stupefacenti (Operazione “COLOMBIANI D’ASPROMONTE”).
18.04.2016 In Ardore (RC), i Carabinieri davano esecuzione al decreto di sequestro beni, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di VARACALLI Giuseppe, nato ad Ardore il 22.04.1953, ivi residente, condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso, con cui veniva disposto il sequestro di un’autovettura, conti correnti, buoni fruttiferi, libretti di deposito, polizze di investimento, dossier titoli per un valore complessivo di oltre 200.000,00 €. La richiesta del provvedimento trae origine dalla pericolosità sociale del VARACALLI e dalla sproporzione emersa tra i redditi dichiarati dallo stesso, dalla moglie e dal nucleo familiare ed il relativo tenore di vita.
20.04.2016 A conclusione dell’attività investigativa sugli illeciti percepimenti di erogazioni comunitarie, i Carabinieri davano esecuzione a decreto di sequestro preventivo per equivalente, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Palmi (RC), nei confronti di due indagati ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, poiché presentavano ad AG.E.A. (AGenzia per le Erogazioni in Agricoltura), domande uniche di pagamento su superfici in realtà condotte da altra persona ed abbinando tali terreni a titoli ottenuti fraudolentemente attraverso una fittizia ed inesistente produzione
di olio, sottoponendo a sequestro conti correnti, depositi titoli, beni immobili siti in Polistena e Cinquefrondi per un valore complessivo di € 264.767,36, nonché di 12 titoli AG.E.A. del valore di € 22.072,54.
28.04.2016 In Sinopoli (RC), San Procopio (RC) e Lanciano (CH), i Carabinieri davano esecuzione a ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione G.I.P. – G.U.P., a carico di 4 soggetti indagati, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso – cosca ALVARO di Sinopoli ramo “carni ‘i cani” – ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il provvedimento restrittivo scaturisce da articolata attività d’indagine che ha permesso, attraverso l’acquisizione di puntuali riscontri alle dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia e da alcune vittime di attività estorsive, di far luce sul “sistema della guardiania” nei confronti di proprietari terrieri, in alcuni casi costretti anche a vendere i propri fondi a prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato. Nella circostanza, sono stati sottoposti a sequestro preventivo i fondi illecitamente sottratti, ritenuti prodotto di attività estorsiva, per una superficie complessiva di oltre 55 ettari e un valore stimato di € 1.500.000,00 circa (Operazione “GUARDIANO”).
06.05.2016 In Reggio Calabria e Motta San Giovanni (RC), i Carabinieri procedevano al sequestro di beni, in esecuzione di decreto emesso dalla Corte d’Appello – Prima Sezione Penale di Reggio Calabria, nei confronti di FRANCO Giovanni, nato a Reggio Calabria il 26.07.1947, e relativo nucleo familiare, tra cui il figlio Paolo, nato a
Reggio Calabria il 26.05.1979. I predetti, ritenuti appartenenti alla
“locale di ‘ndrangheta” operante nella frazione Pellaro di Reggio Calabria, sono stati entrambi tratti in arresto, il 16.01.2007, per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti nell’ambito dell’operazione c.d. “Chalonero”, inoltre, FRANCO Paolo è stato sottoposto, il 25.01 u.s. nell’ambito dell’operazione c.d. “Antibes”, a fermo di indiziato del delitto per associazione di tipo mafioso. Il provvedimento, scaturito dalle risultanze investigative patrimoniali dell’Arma che hanno consentito accertare illecite accumulazioni patrimoniali, riguarda beni per un valore complessivo di circa 5.000.000,00 euro, consistenti in quote della società “Lido Sogno – s.a.s. di Paolo Franco”, quote della società “Fratelli Franco Group – Società Cooperativa Agricola”, impresa individuale “Franco Demetrio” (bar), prodotti finanziari riconducibili ai patrimoni aziendali.
06.06.2016 In Rosarno (RC), i Carabinieri procedevano al sequestro, in esecuzione di decreto applicativo di misura di prevenzione patrimoniale emesso dalla Sezione Penale – Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di CACCIOLA Domenico, nato a Rosarno (RC) il 22.05.1954, ivi residente, ritenuto appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “cosca CACCIOLA” operante in Rosarno (RC), e del relativo nucleo familiare. Il provvedimento, scaturito da una proposta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali acquisite dall’Arma che hanno consentito di accertare illecite accumulazioni patrimoniali, riguarda beni per un valore complessivo di circa 270.000,00 euro, consistenti in 2 fabbricati e 2 terreni ubicati in Rosarno (RC), svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative riconducibili.
09.06.2016 In Melito di Porto Salvo (RC) e Montebello Jonico (RC), i Carabinieri davano esecuzione a decreto applicativo di misura di prevenzione patrimoniale, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, a carico di MINNITI
Fortunato, nato a Reggio di Calabria il 02.08.1983, residente a Montebello Jonico – frazione Saline, sottoponendo a sequestro beni per un valore complessivo di € 72.000,00, consistenti in un fabbricato sito a Melito di Porto Salvo, conto corrente e deposito a risparmio, accesi presso le Poste Italiane. Il provvedimento veniva emesso in seguito a proposta avanzata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali condotte dall’Arma, che accertavano la sproporzione fra reddito dichiarato e patrimonio.
26.06.2016 In Molochio (RC) frazione Monte Trepitò, i Carabinieri, in esecuzione di ordine di carcerazione a seguito di condanna all’ergastolo per i reati di associazione di tipo mafioso, omicidio, porto e detenzione abusiva di armi ed altro, traevano in arresto FAZZALARI Ernesto, nato a Taurianova (RC) il 16.09.1969, ritenuto elemento di vertice della omonima articolazione territoriale della ‘ndrangheta operante prevalentemente in Taurianova, Amato e San Martino di Taurianova e con ramificazioni in tutta la provincia ed in altre in ambito nazionale,
latitante di massima pericolosità inserito nel programma speciale di ricerca, irreperibile dal giugno 1996. Il prevenuto, all’esito di attività d’indagine, veniva individuato all’interno di un’abitazione in complesso di caseggiati a ridosso di impervia area aspromontana. A seguito di perquisizione veniva rinvenuta una pistola beretta, con matricola punzonata, in ottimo stato e perfettamente efficiente, due caricatori e complessivi 19 proiettili. Nel medesimo contesto veniva altresì tratta in arresto ZAGARI Rosa, nata a Taurianova (RC) il 12.06.1975, in flagranza dei reati di procurata inosservanza di pena, detenzione illegale di armi e ricettazione in concorso.
06.07.2016 In Palmi (RC), Oppido Mamertina (RC), Varapodio (RC), Taurianova (RC) e Rimini (RN), i Carabinieri davano esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palmi, nei confronti di 24 soggetti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di concorso in false attestazioni, con modalità fraudolenta, della presenza in servizio e truffa aggravata e continuata in danno dell’Ente Pubblico di appartenenza, nello specifico il Comune di Oppido Mamertina. In particolare, l’attività investigativa, supportata da attività tecniche e di riscontro, consentiva di acclarare come gli stessi facessero risultare fittiziamente, mediante artifizi e raggiri (consistiti nella fraudolenta timbratura dei cartellini delle presenze giornaliere), la loro presenza nei rispettivi uffici senza che di fatto fossero effettivamente presenti (Operazione “BADGE EXPRESS”).
12.07.2016 In Reggio Calabria, Roma, Milano, Brescia e Crotone, i Carabinieri davano esecuzione a provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 10 soggetti indagati a vario titolo per concorso esterno in associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, truffa aggravata, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, intestazione fittizia di beni, estorsione aggravata dal metodo mafioso. Le indagini permettevano di acclarare l’esistenza di un “comitato d’affari” capace di gestire la “macchina amministrativa comunale” nell’interesse della ‘ndrangheta, che riusciva ad orientare, aggirando ed eludendo la normativa antimafia, la concessione di appalti multimilionari in favore di holding imprenditoriali riconducibili alla ‘ndrangheta. Contestualmente si
procedeva al sequestro preventivo di 15 società, con relativo patrimonio aziendale o quote societarie, e di due esercizi pubblici ritenuti riconducibili ad alcuni degli indagati, per un valore economico complessivo stimato in € 42.500.000 circa (Operazione “REGHION”).
15.07.2016 In Reggio Calabria, i Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale davano esecuzione ad una ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 5 soggetti tutti ritenuti responsabili a vario titolo del delitto di partecipazione all’associazione mafiosa unitaria denominata ‘ndrangheta:
- DE STEFANO Giorgio, nato a Reggio Calabria il 27.11.1948,
avvocato, già detenuto per altra causa;
- ROMEO Paolo, nato a Reggio Calabria il 19.03.1947, avvocato, già detenuto per altra causa;
- SARRA Alberto, nato a Reggio Calabria il 24.07.1966, ex Consigliere e Assessore della Regione Calabria, avvocato;
- CHIRICO Francesco, nato a Pace del Mela (ME) il 05.10.1944, ex funzionario del Comune di Reggio Calabria e della Regione
Calabria;
- CARIDI Antonio Stefano, nato a Reggio Calabria il 26.12.1969, senatore in quota al gruppo Grandi Autonomie e Libertà, membro delle Commissioni Parlamentari per l’Industria, Commercio, Turismo e per le Questioni Regionali.
Il provvedimento cautelare costituiva l’esito di un articolato impegno investigativo condotto dal R.O.S. – in prosecuzione di pregresse acquisizioni investigative e giudiziarie – finalizzato a completare la ricostruzione della struttura della ‘ndrangheta nelle sue componenti soggettive ed oggettive apicali, nonché a definire le modalità di interazione dell’organizzazione sia con ambiti della società civile – con particolare riferimento alle infiltrazioni/condizionamenti di pubblica amministrazione, economia e politica – che con le altre similari strutture mafiose. Le complesse indagini permettevano di stabilire, per la prima volta e novellando le pregresse conoscenze, che la ‘ndrangheta si è dotata di un apparato criminale caratterizzato dalla presenza di una struttura direttiva occulta – ideata dagli esponenti della cosca DE STEFANO di Reggio Calabria – definita “SANTA”, di cui fanno stabilmente parte, quali componenti apicali, gli arrestati.
Dagli approfondimenti eseguiti sul fronte politico, emergeva che gli arrestati avevano avuto un ruolo determinante per la elezione del Sindaco del capoluogo e del Presidente della Provincia di Reggio Calabria, nonché nella formazione dei rispettivi organi di governo secondo un programma che, oltre a garantire loro il potere di interferire sul regolare funzionamento dei due enti, prevedeva – in chiave prospettica – anche l’infiltrazione degli organi di governo regionale sino al Parlamento Nazionale ed Europeo (Operazione “MAMMA SANTISSIMA”).
16.07.2016 e 29.07.2016 Il 16.07.2016, in Reggio Calabria, i Carabinieri davano esecuzione a ordinanze di applicazione misure cautelari, emesse dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione G.I.P. – G.U.P., nei confronti di 8 soggetti già sottoposti a Fermo del P.M. in data 12.07.20106.
Il 29.07.2016, in San Ferdinando (RC) e Anzio (RM), i Carabinieri davano esecuzione a ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione G.I.P., a seguito di trasmissione atti per incompetenza territoriale dai Tribunali di Palmi (RC) e Velletri (RM), nei confronti di due soggetti già sottoposti a Fermo del P.M. in data 12.07.2016.
I predetti risultano indagati, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, truffa aggravata, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, intestazione fittizia di beni, estorsione aggravata dal metodo mafioso (Operazione “REGHION”).
06.08.2016 In provincia di Reggio Calabria, Viterbo e Vibo Valentia, i Carabinieri del Reparto Anticrimine e del Comando Provinciale, unitamente al GICO della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, davano esecuzione – in prosecuzione delle operazioni “REALE 1, 3 e 6” – ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di:
- ARENA Domenico, nato a Rosarno (RC) il 15.04.1954, ivi residente;
- PESCE Vincenzo, nato a Rosarno (RC) il 27.05.1959, già detenuto presso la Casa Circondariale di Viterbo per altra causa; – STRANGIO Francesco, nato a San Luca il 28.11.1954, già detenuto presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia per altra causa.
I primi due esponenti di vertice dell’articolazione territoriale della ‘ndrangheta denominata cosca PESCE ed il terzo di quella denominata STRANGIO “jancu”, rispettivamente operanti in Rosarno (RC) e San Luca (RC). L’attività investigativa consentiva di accertare che, in occasione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria del 28 e 29 marzo 2010, il politico Santi ZAPPALA’, nato a Bagnara Calabra (RC) il 16.04.1960, in cambio della promessa di voti di cui all’art. 416 ter
CP, aveva erogato la somma di € 400.000.000 – oltre che alle cosche
BARBARO di Platì (RC), COMMISSO di Siderno (RC), GRECO di Calanna (RC), Gallico di Palmi (RC) e BELLOCCO/CACCIOLA di Rosarno (RC) – anche in favore delle indicate cosche PESCE e STRANGIO “jancu” (Operazione “REALE 6”).
02.09.2016 In Messina, Reggio di Calabria e Melito di Porto Salvo (RC), i Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo davano esecuzione alle ordinanze di applicazione di misura cautelare emesse dal Tribunale – Sezione G.I.P. di Reggio Calabria e dal Tribunale per i Minorenni – Sezione G.I.P. di Reggio Calabria, a carico di 8 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di favoreggiamento personale, lesioni personali aggravate, detenzione di materiale pedopornografico, atti sessuali con minore, violenza sessuale di gruppo, atti persecutori. Le indagini permettevano di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei prefati che, tra l’ottobre 2013 ed il marzo 2015, in più circostanze, avrebbero abusato di una ragazza infraquattordicenne dietro minaccia di divulgare materiale pedopornografico che la riguardava, nonché di possibili ritorsioni nei confronti suoi e dei familiari (Operazione “RICATTO”).
04.09.2016 In Seminara (RC), frazione S. Anna, i Carabinieri della Compagni di Palmi, collaborati da personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, traevano in arresto PELLE Antonio cl. 1988, residente in Benestare (RC), ricercato inserito nell’elenco dei “latitanti pericolosi”, ritenuto elemento di vertice della omonima articolazione territoriale della ‘ndrangheta operante nella provincia di Reggio Calabria. PELLE era latitante dal maggio 2012 allorquando si sottraeva all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma – Ufficio G.I.P. per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, inoltre sul conto veniva emesso mandato di cattura ambito Schengen per gli stessi fatti reato e un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare
in carcere emessa nel gennaio 2015 dal Tribunale di Roma – Ufficio G.I.P. per violazioni della normativa sugli stupefacenti. Nel medesimo contesto veniva altresì tratto in arresto, per il reato di favoreggiamento personale, PENNA Antonino cl. 1968, residente in Genova, proprietario dell’abitazione ove dimorava il latitante.
10.09.2016 In Crema (CR), Montecatini Terme (PT) e Firenze, i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro (RC) davano esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione G.I.P., a carico di tre persone ritenute responsabili, in concorso tra loro, di reiterati atti persecutori e continue richieste estorsive, aggravate dalla metodologia mafiosa, nei confronti del titolare di una farmacia di Rosarno (Operazione “VELENO”).
20.10.2016 Nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Roma e Firenze, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Locri, coadiuvati dallo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Calabria e dall’8° N.E.C. di Vibo Valentia, in esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, traevano in arresto 14 persone appartenenti alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca “RUGA”, attiva a Monasterace (RC) e comuni limitrofi, tutti indagati, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, omicidio in concorso, favoreggiamento personale in concorso, intestazione fittizia di beni, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi in concorso, violenza privata e danneggiamento in concorso, rapina, lesioni personali in concorso, spaccio di stupefacenti. L’indagine consentiva di documentare l’organigramma della citata cosca “RUGA”, individuandone l’esponente di vertice in RUGA Giuseppe Cosimo cl. 1951, fare emergere la violenza criminale del sodalizio ed il grado di assoggettamento e sottomissione in cui si trovava a vivere la popolazione del luogo, accertare come la suddetta organizzazione criminale fosse particolarmente attiva nel campo delle estorsioni in danno di persone del posto, anche attraverso la commissione di delitti contro il patrimonio e la persona, nonché nell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Nel medesimo contesto veniva sottoposta a sequestro preventivo un’attività commerciale con relativo patrimonio aziendale, per un
valore economico stimato in circa 200.000,00 euro (Operazione “CONFINE 2”).
25.10.2016 In Gioia Tauro (RC), i Carabinieri delle Compagnie di Gioia Tauro e Bianco, in esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in regime domiciliare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Palmi, traevano in arresto 5 persone ritenute responsabili, a vario di titolo, dei reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e gestione di “casa di lenocinio”. L’attività d’indagine consentiva di documentare l’esistenza di un collaudato sistema di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione attraverso la gestione di quattro immobili, adibiti a case di prostituzione, dove venivano fatte ruotare un consistente numero di persone dedite al meretricio. Nel medesimo contesto si procedeva altresì al sequestro preventivo di 4 appartamenti, per un valore complessivo stimato di circa euro 400.000,00 (Operazione “IONIO-TIRRENO SEX”).
27.10.2016 In Melito di Porto Salvo (RC), San Lorenzo (RC), Lomazzo (CO) e
Guidonia Montecelio (RM), i Carabinieri della Compagnia di
Melito Porto Salvo, in esecuzione al provvedimento emesso dalla
Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sottoponevano a fermo di indiziato di delitto 5 persone ritenute responsabili di concorso in associazione di tipo mafioso, estorsione. Le indagini permettevano di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei prefati che, appartenenti e/o contermini alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca “PAVIGLIANITI” egemone nei comuni di Bagaladi (RC), San Lorenzo e Condofuri (RC), con ramificazioni nel comasco, avvalendosi del metodo mafioso e della forza intimidatrice da questo derivante, avrebbero posto in essere diverse estorsioni e tentativi di estorsione ai danni di un’azienda attiva nel settore della grande distribuzione di alimentari ed uno stabilimento balneare, siti nella frazione Marina del comune di San Lorenzo (Operazione “NEXUM”).
27.10.2016 In Reggio Calabria (RC), i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria eseguivano un decreto di sequestro, emesso dalla Sezione Penale – Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di SGRÒ Francesco cl. 1966, ritenuto appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca “SERRAINO”
operante in Reggio Calabria. Il provvedimento, scaturito da una proposta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali di quest’Arma che consentivano di accertare illecite accumulazioni patrimoniali per un valore complessivo di circa 260.000,00 euro, consistenti in una unità immobiliare ad uso abitativo e svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative.
03.11.2016 Nella provincia di Reggio Calabria ed in quelle di Roma, Milano,
Vibo Valentia, Cagliari, Pavia, Como, Monza-Brianza e Varese, i
Carabinieri della Compagnia di Gioia tauro, collaborati dallo
Squadrone Cacciatori Calabria, dalla Compagnia Speciale e dal
Nucleo Cinofili del GOC di Vibo Valentia, nonché dall’8° Elinucleo, sottoponevano a fermo di indiziato di delitto, in esecuzione al decreto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, 41 persone appartenenti e contigue alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “locale di Laureana di Borrello”, composta dalle cosche “CHINDAMO – FERRENTINO” e “LAMARI” operante prevalentemente in
Laureana di Borrello (RC) e comuni limitrofi, con ramificazioni in tutta la provincia ed in altre in ambito nazionale, ritenute responsabili di associazione di tipo mafioso, finalizzata principalmente al traffico di sostanze stupefacenti, nonché dei reati concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di diverse armi da fuoco anche da guerra e clandestine, concorso in intestazione fittizia di beni, concorso in reati in materia di sostanze stupefacenti, concorso in danneggiamenti, concorso in estorsione, frode sportiva, tutti aggravati dal metodo mafioso. Le indagini, che si sono avvalse anche delle propalazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, consentivano di delineare gli assetti dell’organizzazione criminale nonché di acclarare l’appartenenza degli indagati, anche con ruoli di vertice, ricostruire l’attività della cosca che, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, era finalizzata al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona mediante il compimento di una serie indeterminata di delitti in materia di armi, contro il patrimonio, la vita e l’incolumità individuale, in materia di commercio di sostanze stupefacenti, documentare i condizionamenti dell’ordinario andamento delle istituzioni comunali, provare la plurima intestazione fittizia di numerose attività commerciali, accertare l’infiltrazione della famiglia LAMARI nella gestione della “Polisportiva Laureanese” inserita nel campionato di promozione, girone “B”, con episodi di “combine” dei risultati di almeno due incontri di calcio. Contestualmente veniva eseguito il sequestro preventivo di beni immobili e attività imprenditoriali riconducibili ad alcuni degli indagati per un valore stimato di oltre 30 milioni di euro (Operazione “LEX”).
15.11.2016 Nell’ambito della provincia di Reggio Calabria, i Carabinieri del
ROS e del Comando Provinciale, collaborati dallo Squadrone Cacciatori Calabria e 8° Elinucleo, sottoponevano a fermo di indiziato di delitto, in esecuzione al decreto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, 26 persone appartenenti e contigue alla organizzazione mafiosa unitaria ‘ndrangheta nelle articolazioni territoriali denominate cosca “CONDELLO” operante in Reggio Calabria ed in altre parti del territorio nazionale, cosca “BUDA – IMERTI”, collegata alla predetta cosca CONDELLO, operante in Villa S.Giovanni (RC) e Fiumara (RC) ed in altre parti del territorio nazionale, cosca “ZITO – BERTUCA” operante in Villa S.Giovanni (RC) e Fiumara (RC) ed in altre parti del territorio nazionale, cosca “GARONFALO” operante in Campo Calabro (RC) ed in altre parti del territorio nazionale, ritenute responsabili di associazione di tipo mafioso, concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo e da guerra rese clandestine, concorso in trasferimento fraudolento di valori, concorso in danneggiamenti, concorso in estorsione, concorso in procurata inosservanza di pena aggravata, concorso in favoreggiamento personale, concorso in minaccia, tutti aggravati dal metodo mafioso. Le indagini, avviate dal ROS e dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria, consentivano individuare la rete di favoreggiatori del latitante CONDELLO Domenico inteso “u pacciu”, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità a livello nazionale, tratto in arresto il 10.10.2012, che gli garantiva la latitanza per oltre 20 anni, delineare gli assetti organizzativi delle indicate cosche, individuando per ciascuna il vertice decisionale e le componenti operative dedite alla commissione delle attività estorsioni ed al compimento di atti minatori finalizzati a generare il clima di intimidazione diffuso nella popolazione, ricostruire le asfissianti attività estorsive poste in essere dalla cosche in danno di operatori economici della zona operanti nel settore edile e movimento terra, provare la plurima intestazione fittizia di attività commerciali operanti nel settore della somministrazione al minuto di bevande ed alimenti, accertare la disponibilità, in capo alle predette cosche, di armi comuni da sparo e da guerra. Contestualmente veniva eseguito il sequestro preventivo di attività imprenditoriali e di rapporti bancari e depositi postali riconducibili ad alcuni degli indagati (Operazione “SANSONE”).
19.11.2016 Nell’ambito della provincia di Reggio Calabria, i Carabinieri del
ROS e del Comando Provinciale, collaborati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e 8° Elinucleo, davano esecuzione ai provvedimenti cautelari, emessi dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria (RC) a carico di complessivi 33 soggetti appartenenti e contigui alle articolazioni territoriali della
‘ndrangheta denominate cosca “CONDELLO” e “BUDA –
IMERTI” operanti in Reggio Calabria, Villa S. Giovanni (RC), Fiumara (RC) ed in altre parti del territorio nazionale, indagati per associazione di tipo mafioso, concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo e da guerra rese clandestine, concorso in trasferimento fraudolento di valori, concorso in danneggiamenti, concorso in estorsione, concorso in procurata inosservanza di pena aggravata, concorso in favoreggiamento personale, concorso in minaccia, tutti aggravati dal metodo mafioso. I provvedimenti cautelari venivano emessi quale convalida del fermo di indiziato di delitto eseguito il 15.11.2016 nonché a carico di ulteriori soggetti indagati. Contestualmente veniva eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di una clinica riabilitativa del valore economico stimato in € 5.000.000,00, ricadente sotto il controllo della consorteria “BUDA–IMERTI”, le cui prestazioni sanitarie erano strumentalizzate al fine di far accedere gli affiliati a trattamenti penitenziari meno afflittivi della detenzione carceraria (Operazione “SANSONE 2”).
26.11.2016 Nelle province di Reggio Calabria, Milano, Pavia e Cremona e presso le Case Circondariali di Vibo Valentia, Nuoro, Spoleto (PG), Tolmezzo (UD), Cagliari, Melfi (PZ) e Frosinone, i Carabinieri del Comando Provinciale davano esecuzione a 4 ordinanze di applicazione di misure cautelari, emesse dal
Tribunale di Reggio Calabria – Sezione G.I.P. – G.U.P., nei confronti di 42 indagati ritenuti appartenenti al sodalizio ‘ndranghetista nella sua articolazione territoriale denominata locale di Laureana di Borrello – formata dalle famiglie “FERRENTINO-CHINDAMO” e “LAMARI” – operante in quella municipalità e nei comuni limitrofi. I provvedimenti cautelari giungevano al termine di ulteriore attività istruttoria sviluppata dalla D.D.A. reggina a seguito dei fermi di indiziato di delitto eseguiti il 03.11.2016 (Operazione “LEX”).
30.11.2016 In Ardore (RC), i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Locri davano esecuzione al decreto di sequestro beni, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di VARACALLI Giuseppe cl. 1953, condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso. Il sequestro ha riguardato un conto corrente per un importo complessivo di euro 12.673,12. La richiesta del provvedimento in argomento, traeva origine dalla pericolosità sociale del VARACALLI e dalla sproporzione emersa tra i redditi dichiarati dallo stesso, dalla moglie e dal nucleo familiare ed il relativo tenore di vita.
07.12.2016 In provincia di Reggio Calabria, Roma, Ascoli Piceno e Urbania (PU), i Carabinieri del Comando Provinciale davano esecuzione a un provvedimento cautelare, emesso dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 18 indagati localmente legati ad ambienti dell’imprenditoria, della pubblica amministrazione e della ‘ndrangheta nelle sue articolazioni territoriali denominate cosca “IAMONTE” e cosca “PAVIGLIANITI”. Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria, sviluppate quale approfondimento delle risultanze assunte nell’ambito delle operazioni “ADA” e “ULTIMA SPIAGGIA”, consentivano di acquisire elementi probatori sul conto di imprenditori attivi nel settore della raccolta rifiuti, i quali, forti del sostegno derivante dalla criminalità organizzata locale e avvalendosi della collaborazione di liberi professionisti e della compiacenza di funzionari e amministratori pubblici, hanno condizionato il regolare svolgimento di gare d’appalto in alcuni comuni del basso jonio reggino, in una sorta di circolare rapporto “a tre” tra pubblica amministrazione, imprenditoria e cosca mafiosa, evidenziare come la cosca “PAVIGLIANITI” abbia esercitato la propria influenza anche
sulle elezioni comunali del 2014 di San Lorenzo (RC). Contestualmente venivano notificati avvisi di garanzia nei confronti di altri 4 indagati (Operazione “ECOSISTEMA”).
09.12.2016 In Gioia Tauro (RC), i Carabinieri del R.O.S. notificavano un decreto emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sez. M.P., con il quale veniva disposta la confisca dei beni immobili, patrimonio aziendale e disponibilità finanziarie, il tutto già posto a sequestro di prevenzione in data 30.04.2014 nell’ambito dell’operazione “MEDITERRANEO”. Il valore complessivo dei beni sottoposti a confisca è pari ad euro 530.000,00 circa.