Reggio, 5 arresti per estorsione
La Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, ha eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti di elementi di vertice, affiliati e soggetti contigui alle potente cosca di ‘ndrangheta De Stefano operante a Reggio. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione ai danni di affermati imprenditori, aggravate dal metodo e dall’agevolazione mafiosa.
Gli investigatori della Squadra mobile, coadiuvati dagli equipaggi dell’Ufficio Volanti della Questura di Reggio Calabria, stanno eseguendo anche perquisizioni domiciliari a carico degli indagati.
Al centro delle indagini ci sono i lavori di rifacimento di Corso Garibaldi e di piazza Duomo a Reggio Calabria.
Il blitz della Polizia è scattato all’alba. L’indagine “Nuovo corso”, coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dai sostituti della Dda Walter Ignazitto e Stefano Musolino, ha documentano ulteriormente l’esistenza e l’operatività della cosca De Stefano nella città dello Stretto, soprattutto nel settore delle estorsioni in danno di imprenditori aggiudicatari di gare d’appalto per la realizzazione di opere pubbliche.
L’inchiesta della Squadra mobile ha fatto luce sulle gravi vicende estorsive poste in essere in danno di un noto imprenditore reggino e di un suo consociato in Ati di un’altra provincia calabrese, aggiudicatari degli appalti pubblici per il rifacimento del Corso Garibaldi. Lo stesso imprenditore di Reggio ha subito un’altra estorsione per i lavori di rifacimento di piazza Duomo di Reggio Calabria.
Le misure cautelari hanno colpito elementi di vertice e affiliati dei De Stefano di cui alcuni già in carcere. (ANSA).