Operazione “Gufo 2013”, smantellato traffico di droga che arricchiva le ‘ndrine calabresi. Dettagli e Foto
I finanzieri del Gico (Gruppo investigativo criminalità Organizzata) di Firenze dalle prime ore del mattino di giovedì 19 hanno eseguito in mezza Italia (e in particolare nelle province di Reggio Calabria, Bologna, Alessandria, Palermo, Modena, Parma, Genova, Milano e Pavia) 16 arresti nei confronti di persone (prevalentemente di origine calabrese) collegati alle “ndrine” degli Avignone e dei Paviglianiti, rispettivamente di Taurianova e di San Lorenzo, in provincia di Reggio Calabria.
L’ordine di custodia cautelare in carcere è
stato emesso dal Gip del Tribunale di Firenze Erminia Bagnoli, su richiesta della direzione distrettuale antimafia della procura diretta dal procuratore Giuseppe Creazzo. L’ipotesi di reato è associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga, con l’aggravante del nesso mafioso.
L’indagine, denominata “operazione GUFO 2013”, ha condotto le Fiamme gialle fiorentine a scoperchiare l’intreccio dei rapporti di affari illeciti tra gli Avignone ed affiliati alla “ndrina dei Paviglianiti”, che costituivano un ottimo e collaudato canale di rifornimento di cocaina per gli Avignone. La nuova organizzazione criminale, composta prevalentemente da soggetti di origine calabrese, attraverso una fitta rete di contatti con trafficanti sudamericani (sia in Italia sia all’estero) era capace di far arrivare regolarmente ingenti quantitativi di cocaina in Italia.
Le indagini, svolte nell’arco di tre anni anche con l’apporto della Direzione centrale per i servizi antidroga e dallo Scico della Guardia di Finanza, hanno interessato, oltre all’Italia, vari Paesi sudamericani e tramite servizi di pedinamento ed osservazione nonché con le intercettazioni hanno permesso di ricostruire le rotte del narcotraffico. La cocaina era occultata all’interno di doppifondi ricavati in container con carichi di copertura (banane) o nascosta in blocchi di marmo. Le “merci”, imbarcate nei porti di Callao in Perù e di Guayaquil in Ecuador, giungevano ai porti Italiani di Genova e Gioia Tauro (RC). Presso questi porti, in quattro distinti interventi, sono
stati sequestrati 280 kg di cocaina purissima che, una volta immessa sul mercato dello spaccio, avrebbe fruttato oltre 43 milioni di euro.
Sottoposti a sequestro anche beni immobili e mobili (5 fabbricati – 5 autoveicoli – 1 motociclo – 2 ditte individuali e diverse partecipazioni societarie) nella disponibilità degli arrestati per complessivi 2 milioni di euro.
L’indagine, condotta dai militari del Nucleo di polizia tributaria di Firenze e coordinate dalla direzione distrettuale antimafia sono partite dell’operazione «Lupicera», che si è conclusa nel 2013 con l’arresto di 13 persone legate alla ‘ndrina dei «Facchineri» di Cittanova (RC), che aveva esteso i suoi traffici illeciti alla zona di Altopascio. Gli arrestati erano in affari con esponenti della famiglia Avignone.
Gli arrestati:
ORGANIGRAMMA Avignone – Viola – Zagari (Taurianova) Paviglianiti – Maesano (San Lorenzo) Cartelli Sudamericani S. C. (S. Eufemia D’Aspromonte)
GLI ARRESTATI R.Michele. G.Giovanni P.Giuseppe T.Mmassimo A.Giuseppe A.Salvatore P.Settimo A.Domenico G.Giuseppe G.Rosario A.Paolo A.Fabio C.Gilberto C.Mauro D.P.Michele
“Fernando” Vertice organizzazione trafficanti colombiani C. Stefano V. Camilo “L’ingegnere”
CARICHI SEQUESTRATI Sequestro effettuato il 12 aprile 2013: due borsoni contenenti 50 kg. di cocaina occultati all’interno di un container che trasportava cerniere lampo dal Perù all’Italia. Prima che il container giungesse presso il porto di Genova a bordo della nave «Lorraine», era stato sbarcato da un’altra nave nel porto panamense di Manzanillo. L’organizzazione, fino all’arrivo del container presso il porto di Genova, ha monitorato costantemente ogni fase della spedizione, potendo contare su una fitta rete di contatti.