Operazione ‘Gentleman’, il latitante Domenico Pepè ponte tra gli “zingari” e i clan dei Pesce-Piromalli di Gioia Tauro
Domenico Pepè il latitante arrestato nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro che stamani ha portato al fermo di 33 soggetti ritenuti appartenenti al clan degli zingari di Cassano allo Ionio. L’uomo, acciuffato dagli investigatori nello scorso mese di maggio, è ritenuto un tassello del clan dei Pesce-Piromalli di Gioia Tauro. Già ricercato per precedenti carichi pendenti e coinvolto in un’inchiesta per truffa, l’uomo era stato scovato della Guardia di Finanza mentre si trovava in un agriturismo di Castrovillari. Doveva già scontare una condanna a 1 anno e 8 mesi per violazione delle misure di prevenzione. L’odierna indagine, che ha coinvolto più di 400 finanzieri, sotto il Coordinamento del Procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo, ha consentito di ricostruire l’attività dei sodalizi criminali riconducibili a Filippo Solimando e Luigi Abbruzzese, ritenuti i capi del locale di Corigliano Calabro e della ‘ndrina “degli zingari” di Cassano allo Ionio. L’attività prevalente, secondo gli inquirenti, era il traffico internazionale di stupefacenti. Dalle indagini è emersa la capacità della cosca di accedere ai mercati sudamericani ed a quelli dell’Est Europeo grazie anche ad una fitta rete di narcotrafficanti internazionali in grado di movimentare grossi quantitativi di marijuana dall’Albania verso l’Italia, avvalendosi di barche dell’organizzazione, oltre che di cocaina ed eroina con l’utilizzo di automezzi modificati.