Laureana, divieto di avvicinamento alla convivente per maltrattamenti
Il 02 Febbraio 2017 i Carabinieri della Stazione di Laureana di Borrello agli ordini del Maresciallo ordinario Savio Perrotta, al termine di mirata attività investigativa, in esecuzione all’ Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Palmi (Rc), disponevano l’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, nei confronti di R.C., quarantunenne del luogo, poiché ritenuto responsabile di plurimi maltrattamenti commessi ai danni della propria convivente.
Il provvedimento cautelare de quo giunge all’esito di specifica attività istruttoria svolta dai militari di Laureana di Borrello in stretta sinergia investigativa con il Comando Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro diretto dal Tenente Gabriele LOMBARDO a seguito della denuncia sporta dalla donna che, esausta per i molteplici atti vessatori del convivente, nel novembre 2016 si presenta in lacrime e con evidenti segni di percosse al volto presso la Caserma dei Carabinieri ove, accolta dai militari, decide di raccontare mesi di reiterate e perduranti vessazioni fisiche e psicologiche. I Carabinieri, anche grazie alla collaborazione ed all’ostinazione della vittima, ricostruiscono un quadro di violenze perpetratosi nel tempo e raccolgono una serie di elementi indizianti a carico dell’uomo in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia, reato per il quale lo stesso viene immediatamente deferito all’Autorità Giudiziaria. In poco tempo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, il G.I.P. presso il Tribunale di Palmi, valutati sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico di R.C., disponeva l’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa nei confronti dell’indagato, riuscendo così ad assicurare alla donna una tutela celere, efficace ed adeguata.
Il prevenuto, quindi, al termine delle formalità di rito, è stato riposto in libertà col divieto di avvicinarsi a meno di 500 metri dalla persona offesa e di comunicare con la stessa mediante qualsivoglia mezzo, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria mandante.