La GdF scopre truffa da 700 mila euro, finti corsi di formazione per disabili
Le Fiamme Gialle di Corigliano Calabro, al termine di una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno denunciato quattro amministratori di tre società di capitali per i reati di truffa e frode in danno della Regione Calabria, nonché per reati fiscali, realizzati in concorso tra loro. Il modus operandi è quello classico che prevede utilizzo di fatture ed altri documenti falsi, attraverso i quali viene travisata la vera gestione imprenditoriale, raffigurando una realtà ben diversa da quella effettiva, con indebita percezione di risorse erogate da un ente pubblico.
Nel caso specifico, il finanziamento è stato concesso, a due società coriglianesi, al fine di favorire l’incremento occupazionale di lavoratori svantaggiati e/o diversamente abili nonché di formazione degli stessi. In capo a tali società sussisteva l’obbligo di assumere lavoratori a tempo indeterminato e, comunque, per un periodo non inferiore a 36 mesi, oltre a provvedere alla formazione degli stessi. Tuttavia le aziende, entrambe operanti nel settore dell’edilizia e riconducibili ad un unico nucleo familiare, non rispettavano gli obblighi di legge inerenti la durata dei contratti di lavoro subordinato e facevano figurare l’avvenuta effettuazione di corsi di formazione in realtà mai posti in essere, avvalendosi della complicità di una terza società, qualificabile come “ente formatore”, che attestava fraudolentemente l’avvenuta esecuzione dei corsi, a mezzo fatture false.
L’illecita condotta traeva in inganno la Regione Calabria che elargiva alle due società operanti nell’edilizia, finanziamenti pari ad 714 mila euro. Stante tale situazione si venivano a configurare varie ipotesi di reato (in concorso), di cui al codice penale (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) nonché del decreto legislativo 74/2000, prevedente specifiche ipotesi delittuose nel comparto dei reati tributati. Per tale indebito finanziamento, è stata anche inoltrata apposita “notitia danni” alla Corte dei Conti di Catanzaro, per il procurato ingiusto profitto conseguito dalle due società coriglianesi, a seguito delle risorse pubbliche erogate dalla Regione Calabria, per l’importo dei 714 mila euro percepiti. Il servizio effettuato riveste vitale importanza per la tutela degli interessi finanziari dello Stato, alla luce delle note esigenze di bilancio e di lotta agli sprechi, in atto su scala nazionale. L’attività svolta si inquadra nel più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria predisposto dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza per la tutela della legalità economica e la repressione dei reati in materia di spesa pubblica e contro la sleale concorrenza verso aziende corrette.