Il Progetto “Liberi di Scegliere” è stato applicato in beneficio di due minorenni scillesi.
Nei giorni scorsi, i carabinieri della Stazione di Scilla (RC) hanno notificato a G. R. ed alla coniuge M. A. un provvedimento di limitazione della responsabilità genitoriale per l’inserimento nel percorso di recupero previsto dal protocollo “Liberi di Scegliere”, dei due figli minori.
Il provvedimento, emesso dal Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, giunge ad esito di una richiesta della locale Procura della Repubblica per i minorenni, avanzata a seguito di una coordinata attività istruttoria, che ha coinvolto sia la Stazione di Scilla che i Servizi Sociali del Comune di Scilla, e che ha tratto occasione da una precedente attività di controllo del territorio posta in essere dagli uomini dell’Arma, i quali, in data 25/03/2020, individuavano uno dei minori quale passeggero di un’autovettura condotta da un soggetto esponente del locale sodalizio mafioso che, a bordo del mezzo, occultava un’arma clandestina.
I militari, nel corso del controllo, rinvenivano, sulla persona del minore, un discreto quantitativo di sostanza stupefacente del tipo marjuana.
L’attività della Stazione Carabinieri proseguiva, su delega della Procura della Repubblica per i minorenni, con un’approfondita e puntuale documentazione di tutte le gravi criticità attinenti la situazione familiare e scolastica dei minori che compongono lo stesso nucleo familiare, da cui era ricavato e ricostruito un quadro di informazione e di valutazione fortemente connotato dai seguenti caratteri:
– pericolosa ed oggettiva simbiosi della famiglia, nucleare ed estesa, con attività della criminalità organizzata locale;
– grave situazione di assoggettamento della madre del minore da parte del marito, descritto dalla donna come autoritario ed irascibile, tanto da impedirle di svolgere qualsiasi attività lavorativa e pregiudicarne la vita di relazione;
– gravi lacune scolastiche di uno dei minori, determinate dalla situazione familiare, lacune aggravate da manifestazioni di aggressività verso i compagni e verso i docenti;
– più in generale, una grave situazione di disagio ed esposizione a pregiudizio attuale alle esigenze preminenti di benessere e di sviluppo della personalità dei due minorenni.
In accoglimento delle richieste della Procura della Repubblica per i minorenni, il Tribunale per i minorenni ha disposto di inserire i due giovani in un programma di sostegno educativo, psicologico e relazionale, nell’ambito del Progetto “Liberi di Scegliere”, protocollo siglato dal Ministero della Giustizia, con il loro coaffido ai Servizi Sociali competenti, in collaborazione con l’Equipe interdisciplinare permanente, e con la previsione della progettazione di momenti di contatto con il Comando Provinciale dei Carabinieri e con la rete di associazioni antimafia “Libera”.
Il programma prevede un percorso di rieducazione alla legalità ed allo studio, al fine di sviluppare, in modo autonomo, le risorse personali in un’ottica di affrancamento dei minori dalla cultura malavitosa assimilata, che i medesimi si impegnano a concludere con profitto, oltre che attività di inclusione sociale ed orientamento professionale, incontri con le Forze di Polizia, incontri con le vittime di reati di mafia e con educatori e volontari di associazioni antimafia.
Per la realizzazione degli obiettivi del programma, avente la finalità ultima di rimuovere gli ostacoli sociali che, di fatto, stanno limitando il pieno sviluppo della personalità dei due minorenni in esame, il coordinamento e le sinergie, strategiche ed operative, di tutte le articolazioni degli apparati pubblici e delle formazioni sociali coinvolte, risultano di capitale importanza, così da poter inverare nel caso concreto le istanze preminenti di protezione dell’infanzia e della gioventù che la Costituzione assegna come compiti fondamentali alla Repubblica, in ogni sua componente costitutiva, così da rendere i due minori medesimi protagonisti di un percorso di pieno allineamento personale con i valori costituzionali di legalità e giustizia, e verso l’acquisizione della matura consapevolezza dei dissesti economici, culturali e sociali provocati dal fenomeno mafioso.