Gioia Tauro, un arresto per armi clandestine
Nel corso della mattinata del 07 gennaio 2017, a Gioia Tauro (RC), nell’ambito del più ampio servizio straordinario di controllo del territorio “Focus ‘ndrangheta” disposto dal Comando Compagnia diretto dal Tenente Gabriele LOMBARDO, i Carabinieri della locale Stazione, coadiuvati nelle operazioni dalle unità cinofile del G.O.C. di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto BARILLÀ Alfonsino, di anni 59, del luogo, noto alle FF.OO. ed attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per reati in materia di armi, (ricettazione e detenzione abusiva di armi ed armi clandestine).
In particolare, i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, che nel corso del servizio hanno setacciato diverse aree di interesse operativo della municipalità gioiese al fine di prevenire e reprimere la commissione di reati predatori ed in materia di armi e sostanze stupefacenti, hanno fatto accesso all’interno dell’ abitazione del BARILLÀ ritenendo che quest’ultimo potesse detenere armi clandestine, nonostante fosse sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Infatti lo stesso era stato già arrestato dai militari della Stazione di Gioia Tauro nel mese di maggio 2016 perché, a seguito di una perquisizione domiciliare, era stata rinvenuta nella sua disponibilità una pistola semiautomatica con matricola punzonata, e relativo caricatore con nr. 9 cartucce, in ottimo stato di conservazione ed interamente oleata, nascosta all’interno di un recipiente sotterrato nel giardino della propria abitazione. Pertanto i Carabinieri, simulando un normale controllo, si sono recati nell’abitazione del BARILLÀ il quale, inizialmente, non ha opposto alcuna forma di resistenza ritenendo si trattasse dell’ordinario controllo effettuato per i sottoposti agli arresti domiciliari. Quando, invece, i Carabinieri lo hanno reso edotto che avrebbero perquisito l’abitazione alla ricerca di armi, il BARILLÀ, fingendo un malore, si allontanava per dirigersi in giardino ove, recuperato un oggetto avvolto in un panno, tentava gettandolo nel terreno attiguo alla propria dimora. Pertanto, i militari lo bloccavano immediatamente e lo sottoponevano ad una perquisizione personale nel corso della quale rinvenivano, occultata all’interno degli slip, una pistola a tamburo ITALO GRA di fabbricazione argentina, con matricola abrasa, cal. 22 corto, con serbatoio carico contenente nr. 7 (sette) cartucce, nonché, in una tasca dei pantaloni da lui indossati, una bottiglietta in vetro contenente nr. 45 cartucce cal. 22.
Nel corso delle successive operazioni di perquisizione, che hanno interessato anche le pertinenze attigue, veniva recuperato il fagotto lanciato poco prima dal BARILLÀ: al suo interno vi era un coltello a baionetta di 40 cm che è stato sottoposto a sequestro penale, unitamente all’arma da fuoco ed alle munizioni. La pistola, peraltro clandestina, sarà inviata successivamente al R.I.S. di Messina al fine di accertare se la stessa possa essere stata utilizzata in fatti delittuosi. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Palmi, su disposizione del Magistrato di turno presso quella Procura della Repubblica.