Gioia Tauro, un arresto per coltivazione di marjiuana (VIDEO)
Nella giornata di lunedì 29 maggio u.s., a Gioia Tauro (RC), in località Bosco Sovereto, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa – N.O.R. della Compagnia di Gioia Tauro, unitamente a quelli della Stazione di Rizziconi, traevano in arresto in flagranza di reato ALBANESE Girolamo (di 38 anni), incensurato di Rosarno (RC), perché resosi responsabile del reato di produzione e coltivazione di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente del tipo canapa.
In particolare, all’alba di lunedì, i militari della Compagnia di Gioia Tauro, insospettiti da giorni dal forte odore di proveniente da quell’area rurale, soprattutto durante le ore mattutine e serali, decidevano di intraprendere un servizio di osservazione finalizzato all’individuazione di un ipotetico sito di produzione dell’illecita sostanza.
Dopo circa due ore di appiattamento, i militari notavano un uomo corpulento, in quel momento non ancora identificato, che, a bordo di un furgone bianco, accedeva ad un podere di proprietà comunale all’interno del quale vi erano circa 6 serre. Così i Carabinieri, allarmati dall’insolita ed ingiustificata presenza di quell’uomo nel terreno, decidevano di accedere al podere per ispezionarlo e, una volta giunti, sorprendevano l’uomo intento ad irrigare ben 3 serre di circa 1000 mq ognuna, contenenti un enorme quantitativo di piante di canapa del tipo olandese nana (oltre 15000 piante per altrettanti kilogrammi), alte circa 1 metro ed in pieno stato vegetativo, in grado di fruttare illeciti profitti sino ad un importo superiore ad 1,5 milioni di euro.
Al momento dell’intervento dei militari, all’interno delle serre, completamente coperte e quindi non visibili né dall’alto né dall’esterno, veniva rinvenuto un sofisticato impianto di irrigazione, perfettamente funzionante e ad attivazione manuale. Nelle immediate vicinanze, invece, all’interno di un casolare, veniva recuperato del materiale per l’essiccamento e per il taglio delle piante, che veniva chiaramente repertato e sottoposto a sequestro probatorio. Pertanto, data la flagranza, l’ ALBANESE veniva tratto in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale di Palmi in attesa della convalida a disposizione dell’A.G.
Le piante, invece, previa campionatura, sono state distrutte sul posto mentre i campioni prelevati saranno trasmessi al RIS di Messina per le analisi tossicologiche.