Gioia Tauro, si costituisce il killer di Brandimarte ucciso nel Ragusano
Domenico Italiano, 23enne di Gioia Tauro, sarebbe il presunto assassino di Michele Brandimarte, il 53enne originario anch’egli di Gioia ucciso nel pomeriggio di ieri, domenica 14 dicembre, a Vittoria, centro in provincia di Ragusa.
Italiano si è presentato domenica sera, intorno alle 23,30, al commissariato di Polizia di Gioia Tauro, nel reggino, accusandosi spontaneamente dell’omicidio e consegnando agli agenti una pistola Zoraki calibro 9, che – da quanto ha dichiarato lo stesso 23enne – sarebbe l’arma utilizzata per il delitto. L’uomo è stato dunque edimmediatamente arrestato in flagranza di reato per porto e detenzione di arma e in nottata è stato spiccato a suo carico il fermo per omicidio da parte della procura di Palmi.
Brandimante aveva precedenti per associazione di stampo mafioso e traffico di droga; la sua famiglia è considerata vicina al clan dei Piromalli e sarebbe stata coinvolta, dal 2011, nella cosiddetta “faida di Gioia Tauro” con i Priolo, famiglia imparentata con i Piromalli. L’uomo è stato ucciso con sette colpi d’arma da fuoco.
Sono risultati compatibili, a una verifica degli inquirenti, i tempi tra l’omicidio del calabrese Michele Brandimarte, ucciso ieri sera a Vittoria (Ragusa) e l’arrivo in commissariato a Gioia Tauro di Domenico Italiano, 23 anni, che ha confessato il delitto. A carico del giovane i Pm della Procura di Palmi hanno emesso un provvedimento di fermo per omicidio.
La famiglia della vittima, ritenuta vicino al clan Piromalli, è stata coinvolta, sin dal 2011, in una faida con i Priolo, altra famiglia imparentata con i Piromalli. Da capire chi sia l’altro soggetto che assieme a Italiano era a bordo dell’auto giunta a Vittoria.
Gli investigatori si stanno soffermando anche su una coincidenza che riguarda la data di ieri: esattamente il 14 dicembre 2011 qualcuno aveva tentato di uccidere il fratello di Michele Brandimarte. E resta da capire che cosa ci facessero in Sicilia l’omicida e la vittima. (AGI)