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GdF Operazione Bacinella 2, ” se non mi dai i soldi ti scasso come un capretto”. 18 Arresti

I finanzieri del Gruppo di Locri e dello Scico di Roma, coadiuvati dal personale del comando provinciale di Reggio Calabria, hanno dato esecuzione a 18 ordinanze di custodia cautelare (dodici in carcere e sei ai domiciliari), emesse dal giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

 

L’operazione riguarda – con la sola esclusione degli indagati di favoreggiamento personale aggravato – persone riconducibili alla ‘ndrina “Rumbo-Galea-Figliomeni” della cosca “Commisso”, operante nella locride ed in Toronto (Canada), dedita a molteplici reati quali l’usura, l’estorsione e l’abusiva attività finanziaria.

Tra i comuni di Siderno, Bianco, Mammola e Grotteria, oltre un centinaio di finanzieri, stanno eseguendo, oltre ai provvedimenti di cattura, numerose perquisizioni locali e sequestri di beni immobili e mobili per un valore superiore ai 3 milioni di euro.

L’operazione “Bacinella 2”, che segue l’operazione “Bacinella” dell’agosto scorso, così denominata per il nome utilizzato dagli indagati per definire la “cassa comune”, è il frutto di ulteriori attività di indagine, di natura tecnica, patrimoniali e bancarie, poste in essere dalla Guardia di Finanza nei confronti dei soggetti, che già emergevano nella prima fase delle indagini. Un valido contributo ai riscontri investigativi è stato dato da alcune delle vittime che hanno inteso rendere dichiarazioni secondo verità sulla natura dei rapporti intrattenuti con gli usurai, così confermando il quadro accusatorio, al contrario di altri che, rendendo dichiarazioni mendaci, sono stati indagati per favoreggiamento personale.

Le investigazioni hanno permesso di configurare, in capo ai destinatari della misura cautelare personale della custodia in carcere, diverse ipotesi delittuosa, a vario titolo, a ciascuno ascritte, ed in particolare, i delitti di associazione mafiosa, esercizio abusivo di attività finanziarie, tentata estorsione aggravata, usura aggravata, ipotesi sempre ulteriormente aggravate dal metodo mafioso, nei confronti dei destinatari della misura degli arresti domiciliari, il delitto di favoreggiamento personale aggravato dal fine di agevolare l’associazione di ‘ndrangheta.

Un distributore di carburanti di Siderno, sottoposto a sequestro, era la base operativa delle attività criminose (oggetto della ordinanza di custodia cautelare) condotte da Infusini Domenico (cl.’73), titolare del distributore, nonché Rumbo Santo (cl.’89), Marando Isidoro (cl.’58), Gattuso Davide (cl.‘75 ), Figliomeni Giuseppe Antonio (cl.‘48), Figliomeni Vincenzo (cl.‘62), Albanese Cosimo Vincenzo (cl.’52), Figliomeni Cosimo (cl.’65), Iennaro Rocco (cl.’72), Policheni Leonardo (cl’49), Prochilo Francesco (cl.’67), Rumbo Riccardo (cl.’62) tutti destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare in carcere.

Ai domiciliari sono invece finiti Minnella Massimiliano (cl.’72) e Piscioneri Daria (cl.’87), per il delitto di favoreggiamento pesonale, consistito nell’aiutare Davide Gattuso nella latitanza; Audino Domenico (cl.’57), Racco Francesco (cl.’66), Ursino Salvatore (cl.’47), Zoccoli Giuseppe Saverio (cl.’56), anch’essi ritenuti responsabili del delitto di favoreggiamento personale pluriaggravato, configurato a seguito delle dichiarazioni reticenti rese nel corso delle indagini, quali vittime dei reati o, comunque, quali soggetti finanziati dal gruppo criminale.

I beni sequestrati, oltre il distributore di benzina, sono 6 ditte individuali, operanti nel settore pubblicitario, della ristorazione (bar) e nel commercio all’ingrosso di abbigliamento, 6 immobili di cui 2 in costruzione, numerosi terreni, 10 autovetture, 4 motocicli, numerosi conti correnti e polizze assicurative ed infine orologi preziosi.

Il tutto poteva avvenire con l’”autorizzazione” della locale cosca Commisso, egemone nel territorio sidernese che, nel caso in specie, si identifica nella ‘ndrina Rumbo-Galea-Figliomeni.
Un grave colpo alle organizzazioni criminali calabresi dedite al reato di usura che sempre più spesso, in una situazione di diffusa di contrazione dei consumi e dei margini di guadagno, si sostituiscono agli istituti di credito convenzionali in danno della crescita e dello sviluppo del territorio circostante.