Faida di San Luca: Klaus Davi rivela boss Pelle attivo sui Social
Invocava giustizia, l’ultimo post datato 4 aprile non voleva essere chiamato ‘Pakistan’
Francesco Pelle (come tanti altri presunti boss come Mimmo Vottari, Domenico Tegano , Giovanni Tegano e tanti altri ) era parecchio attivo su Facebook. “Fui contattato da lui proprio sul social mi scrisse presentandosi e dicendomi che voleva raccontarmi di come fosse vittima delle ingiustizie ” rivela Davi. “la trattativa per un intervista andò avanti per due anni ma non ci siamo mai incontrati perché lui era convinto che lo avrei ripreso ( lo sanno tutti sei un figlio di….. mi ripeteva) e non voleva essere ripreso. “ “Sapevo dove viveva a Milano e dove firmava la sorveglianza ma non andai mai perché volevo concludere senza forzature. Ma poi l’intervista non andò comunque in porto .” “Nel profilo si leggono invocazioni alla giustizia, frasi ‘proverbiali’ tipo “i soldi rendono le persone ricche La conoscenza rende le persone sagge. Però è l’umiltà che rende le persone grandi.” “La mente anche mentre guarda non vede niente. Il cuore anche senza guardare vede tutto.” Qualcuno dedicato alla marjuana e alcune foto dei figli alle partite dell’Inter. Gli amici non sono più di 200 e i ‘mi piace’ non tantissimi. “Usava un parziale pseudonimo pertanto non credo che il suo scopo fosse quello rendersi popolare con Facebook” . Una volta mi disse “Non sono un santarello, lo ammetto, ma non ho commesso quello di cui mi accusano. Lotto contro l’ingiustizia . ” L’ultimo post risale al 4 aprile . Negli ultimi tempi aveva molto diradato l’attività. Non voleva assolutamente essere chiamato Pakistan. Smentiva categoricamente che fosse il suo soprannome e su questo punto si arrabbiava parecchio.
Lo rivela Klaus Davi giornalista, massmediologo e consigliere comunale di San Luca.