Contro il degrado della Ciambra, veicoli in sequestro usati per disfarsi dei rifiuti
Maxi operazione contro le attivita’ clandestine di raccolta e smaltimento di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi con conseguente stoccaggio nei pressi della localita’ Ciambra di Gioia Tauro nella quale in condizioni di grave degrado igienico e sociale vive una numerosa comunita’ di etnia Rom tradizionalmente impegnata nell’attivita’ di raccolta e smaltimento dei rifiuti ferrosi che rappresenta una delle poche voci della loro economia di sussistenza. Alle prime luci dell’Alba sono stati notificati a un numeroso gruppo di abitanti della Ciambra, tutti pressocche’ raggiunti dalla medesima accusa di violazione dell’ art 256 comma 2 lettera A del Decreto Legislativo152/ 2006 il sequestro dei veicoli in loro possesso per aver- ognuno di essi- in un arco temporale del 2018 raccolto, trasportato o smaltito rifiuti trasportati a bordo degli automezzi in loro possesso. I veicoli peraltro sono stati tutti posti in sequestro e la loro destinazione salvo ipotesi idonee a escludere la responsabilita’ penale del proprietario, sara’ la confisca. Cio’ in quanto gli indagati avrebbero operato in mancanza delle specifiche autorizzazioni per lo svolgimento delle attivita’. Regolarizzazione sotto il profilo amministrativo e burocratico che la cultura ROM e la generalizzata condizione di scarsa o mancata scolarizzazione rendono di problematica comprensione e accettazione facendoli finire periodicamente sotto indagine per aver continuato a raccogliere e- nel caso della Ciambra- a riversare in attesa di smaltirli i rifiuti della societa’ consumistica ai cui margini da sempre vivono . Fra gli indagati non tutti appartengono alla comunita’ Rom ma sono stati raggiunti dalla misura cautelare per essersi recati in una o più occasioni nella zona della Ciambra sottoposta alla video osservazione per gettare dei rifiuti. I fatti sono per tutti gli indagati risalenti al 2018 . Arco di tempo che rende agli indagati soprattutto a quelli di etnia ROM la misura particolarmente afflittiva. Trattandosi di misura reale sara’ probabilmente il Tribunale del Riesame a confermarla o ad annullarla. Decisione, quale che sia, che non contribuira’ ad aiutare gli abitanti della Ciambra a trovare una soluzione che consenta loro di poter svolgere in regola con le leggi e le autorizzazioni l’unico lavoro – quelli della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti- che da sempre e’ una delle poche fonti di sopravvivenza non malavitose seppur svolte senza il possesso di autorizzazione amministrativa.
Luigi Mamone